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In tutte le cose è quasi sempre solo un fatto di mettere ai piedi un'abitudine e non di starle ai piedi. All'abitudine.
Proprio come i primi giorni dopo il cambio stagionale delle scarpe, quando ci si accorge che la calzata invernale da accomodante era diventata limitante, oppressiva, imperativa, quasi coercitiva.
Più che il risveglio di dita smaltate è il ritrovamento di veschiche dimenticate, celate fino a maggio dal filtro di calze obbligate, parcheggiate per lasciar camminare le sorellastre invernali, quasi sempre da stivali a pianta troppo stretta causate.
Non abbiamo più l'esatta misura del tacco caramello, il piede non sa più quanto alzarsi su quel tombino che è un vero e proprio tranello, non ricordiamo quanto il tallone vada ancorato alla verde Mary Jane, allo scadere dell'ultima estate acquistata e non ancora confidente di passeggiata.
Bisognerebbe sempre stuzzicarle, quelle familiari e rincuoranti abitudini, perché possano restare strada d'appoggio dentro cui camminare a piacere e non senso unico in cui muoversi a dovere.
...Con open toe senza collant a ottobre, per esempio, sandali e calzini a novembre, piede tardamente nudo a fine dicembre.
Immagini da:
Jcrewandcappuccinos
Me mudo del mundo!
Patterson Maker