Dopo 40 anni passati in un’anonima villa di plastica stampata ad iniezione anche Barbie, modello di stile per milioni di bambine (e non solo) in tutto il mondo, ha deciso di trasferirsi in un ambiente più “green“. Niente compromessi però per la reginetta incontrastata di glamour e stile. Una sobria villa su tre piani, per un totale di 4.881 metri quadrati sulle bianche spiagge di Malibu, vista a 360 gradi sul Pacifico e tanto spazio per gli animali, la lettura, il fitness e la meditazione.
Fino a qui però niente di diverso: da anni siamo abituati a vedere vasche da bagno olimpioniche e ascensori da interni nella casa di plastica della bambola Mattel. A rendere più eco-friendly questo nuova alcova per Barbie e Ken sono i pannelli solari sul tetto, il sistema di irrigazione delle piante a basso impatto ambientale, i pavimenti in bambù, le pitture senza composto organici volatili, gli scarichi dei bagni ecologici, i materiali di costruzione a Km zero e gli elettrodomestici di classe A. Così ci apparirebbe la casa se realmente qualcuno dovesse costruirla.
Questa però è soltanto la nuova Aia Barbie Dream House, progettata dall’American Institute of Architects e appena presentata alla stampa americana. Una cosa seria, insomma, seppur di fantasia. Ma perché una casa a basso impatto ambientale? Subito detto. Quelli di Mattel devono risollevare l’immagine della loro Barbara Millicent Roberts ( così si chiamava Barbie alla sua nascita nel 1959) da tempo messa in crisi dalla concorrenza e dagli attacchi di Greenpeace che la accusano di essere una spietata serial killer usurpatrice dell’ambiente. Tempi non facili, insomma, per la ragazza del sogno americano.