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Aikido Tendoryu: un seminario mai visto prima…

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 2 aprile 2014  Autore: Stefano Bresciani

Aikido seminario TendoryuEsattamente un mese fa si è tenuto il terzo appuntamento italiano col Maestro Kenji Shimizu, caposcuola Aikido Tendoryu, e questa volta il “mio” modo di vivere il seminario è stato completamente diverso… Non peggiore o migliore dei primi due, o di quelli vissuti all’estero, ma vi ho partecipato grazie a un diverso punto di vista… quello dello spettatore!

Potrai benissimo pensare che abbia perso tempo perché guardando non si impara nulla… e che a parte scattare qualche foto o spezzoni video non abbia portato a casa alcunché… anch’io in parte lo pensavo prima di andarci!

Il principale motivo che mi ha spinto un’uggiosa domenica mattina, ad alzarmi presto e stare in ballo sette ore tra spostamenti in auto e attese varie, è stato quello di passare per un saluto agli amici aikidoka milanesi ma soprattutto per vedere cosa combinavano sul tatami i miei allievi di dojo, in particolare Simone Lorenzi candidato yudansha (la prima cintura nera che ho avuto l’onore di seguire in tutto il suo cammino e di cui sono orgogliosissimo).

Beh, dopo la prima mezz’oretta di tristezza velata nel cuore e nello spirito per non aver partecipato (causa postumi operazione meniscale) ho capito che non potevo di certo starmene solo lì a guardare, filmando qua e là tecniche già viste e qualche novità… Dovevo trovare qualcosa in più che mi potesse arricchire nelle due ore che restavano a mia disposizione. Così ho iniziato a osservare, con molta attenzione, ogni singolo gesto del Maestro Shimizu e del figlio nonché uchi-dechi Kenta: guardarli negli occhi, sentire da vicino il fruscio dei budogi, sforzarmi di capire da dove generassero cotanta energia e sinergia, è stata una sensazione nuova… strana all’inizio ma poi dannatamente affascinante. Quanto Ki ho potuto percepire!!! Mi sentivo vicino a loro non solo con gli occhi ma con lo spirito, con l’intero corpo e la massima concentrazione, come se dovessi scendere nell’immediato e mostrare le stesse tecniche e principi col compagno di turno. Avrei volentieri scavalcato la ringhiera degli spalti, tolto gli abiti borghesi ma ahimè il budogi era rimasto a casa… Meglio così, avrei rischiato fortemente di passare un’altro mese a fare terapie e serate con borse ghiacciate sul mio simpatico ginocchio!

Successivamente, tra una spiegazione e l’altra, tutte interessanti e talvolta davvero illuminanti (come quella che riporterò in calce a questo post), ho avuto modo di osservare con attenzione ogni praticante (non solo bresciano), ogni coppia di uke e tori che giocavano all’aikido pur ripassandone e perfezionandone le basi. Tecniche semplici viste da fuori, ma io che le vivo sempre sul tatami, so benissimo che non lo sono… anche se il più delle volte siamo noi praticanti che le rendiamo così difficili!

Infine mi  sono messo nei panni dello spettatore, incuriosito dalle arti marziali, che magari un giorno vorrà indossare i panni dell’aikidoka principiante e salire per la prima volta sul tatami. Ho cercato di guardare con quegli occhi e mi è piaciuto, ho provato a svuotare la mente immaginando di non sapere nulla dell’aikido… e ci sono riuscito per qualche minuto. Ora porto con me questa sensazione di “vuoto” e voglio solo rimettermi in forma completamente, per tornare ogni volta sul tatami come se fosse la prima volta, da principiante. La mia strada, dopo questo terzo seminario vissuto diversamente ma comunque intensamente, è ancora all’inizio.

Mente di bambino, cuore di bambino, spirito di bambino. Sii sempre un principiante. Solo così potrai diventare oggi migliore di ieri e domani migliore di oggi. (Sensei Kenji Shimizu, fondatore e caposcuola TendoWorld Aikido)

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avatarIl Mio Profilo TwitterIl mio profilo FacebookIl mio profilo Google+Il mio profilo FlickrIl mio canale YouTube Nato e residente a Leno (BS) studio e pratico arti marziali dal 1994. Ho iniziato col Karate ma dopo aver insegnato per alcuni anni e ottenuto la cintura nera 3° dan ho dovuto abbandonare a causa di problemi fisici e non solo... Ho intrapreso la pratica dell'Aikido nel 2003 per stare meglio con il corpo e dopo aver superato l'esame di 2° dan ho avviato l'insegnamento nella Bushidokai ShinGiTai, associazione che ho fondato nel 2009 in qualità di Presidente. Dopo aver ricevuto il 1° livello Reiki nel 2005 ho iniziato a praticare Tai Chi, Iaido (ora cintura nera) e meditazione (Zen è la mia preferita), applicando con successo l'energia vitale in qualsiasi attività lavorativa (geometra è il mio impiego principale) e relazionale (sono felicemente sposato e padre di due splendide bimbe). Ho scritto il libro "105 modi per conoscere l'Oriente" e una trilogia di ebook sul benessere con la Bruno editore. avatarIl Mio Profilo TwitterIl mio profilo FacebookIl mio profilo Google+Il mio profilo FlickrIl mio canale YouTube
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