- Quando arrivo a questo punto non so mai come far finire la storia.
- A me piacciono i finali inquietanti, pieni di morti violente.
Airbag e altre storie, Pedro Burgos,
MalEdizioni 2013
Questo volume è un contenitore di storie bizzarre, dai tratti grezzi ma incisivi.
Ci sono storie senza capo ne coda, storie folli, storie semiserie, storie agrodolci.
Airbag e altre storie non piacerà sicuramente a chi ama le storie ragionate, ordinate, lineari.
Questo è stato uno dei miei primi pensieri.
Pedro Burgos è un artista, forse ancora acerbo sotto certi punti di vista, e come tale lascia molto all'interpretazione del lettore. Le storie (come i disegni) sono surreali, non hanno finali espliciti e non hanno spesso senso dal punto di vista razionale.
Eppure non si può che rimanere affascinati dalle "visioni" di Pedro Burgos.
Le storie traboccano di personaggi assurdi e imprevedibili, come nella prima storia Airbag dove durante una lezione di guida all'improvviso la macchina è costretta ad inchiodare: in strada c'è uno strano figuro intento a raccogliere le strisce pedonali:
mi occupo di indagare i misteri di queste geometrie capricciose tatuate sul catrame.E poi c'è il gelataio scrittore che tutti i giorni deve portare il gelato alla signora quando lei suona, mentre sogna (sogna?) di parlare col gatto del suo blocco da scrittore. E lui gli risponde.
Gatto: quando ho un problema d'amore, conosco un solo rimedio. Saltare sui tetti!I tetti sono quelli di Lisbona, la città di Pedro Burgos, che ritroviamo sempre nello sfondo delle storie.
In Fra il troppo e il troppo poco e in Amnistia invece i toni si fanno improvvisamente amari: si parla e si ironizza macabramente sulla dittatura in Portogallo. Tra i due mi ha colpita il brevissimo Amnistia che in una pagina ti dice tutto: polizia, oppositori, trucchi di magia.
La storia che comunque mi ha "convinta" è stata quella forse più classica tra tutte, quella con una trama evidente, un finale definito e di una malinconica semplicità quotidiana: Il verso perfetto.
Inizia così:
La poesia era a quei tempi, quasi mille anni fa, un'arte universale e neppure il più feroce dei re guerrieri mancava di coltivarla. Non era strano vedere Mu'tamid, principe arabo, nato a Beja, cercare aiuto tra i suoi nobili per trovare il verso che gli mancava. (...)Pedro Burgos in questa storia riesce a conciliare al meglio le parole e le illustrazioni, che essendo già oniriche e surreali si sposano perfettamente con la poesia della storia, una poesia riscontrata sia nelle frasi/versi sia nelle figure di pensiero evocate.
Lasciarsi il passato alle spalle... ma come stabiliamo quello che è "passato"? Siamo certi di essere parte del presente degli altri?
Il verso perfetto è una storia malinconica, breve, quattro tavolte, ma ricca di elementi su cui indugiare piacevolmente, come le parole e i contrasti bianconeri nelle figure e nei volti.
Airbag e altre storie, insomma, a me è piaciuto.
Non è però un fumetto che può piacere a tutti, come ho detto all'inizio.
E' un fumetto che consiglierei a chi ama gli artisti sperimentali, quelli dai disegni surreali un po' da interpretare, e a chi ama le storie un po' stravaganti, eccentriche, dove anormalità e imprevedibilità sono la norma.