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Airbnb e la rivoluzione dell’hosting.

Creato il 08 luglio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Una rivoluzione digitale e sociale

Come è cambiato negli anni il modo di spostarsi

Negli ultimi anni il modo di intendere i viaggi e le vacanze è stato completamente rivoluzionato.

Le agenzie di viaggi vengono usate sempre meno nel senso canonico per cui sono nate e si sono sviluppate - cercare voli e sistemazioni, curare il programma del cliente step to step dal momento della partenza fino all'arrivo, e anzi, dal momento della decisione di mettersi in movimento fino alle possibili lamentele e rimostranze finali - per assumere, ad oggi, un nuovo ruolo.

Sempre più frequentemente, infatti, il viaggio viene organizzato dagli stessi fruitori. Certo, la complessità risulta diversa, ma economicamente parlando il risparmio è notevole, almeno nella maggior parte dei casi. Applicazioni o siti come Skyscanner o volagratis permettono il monitoraggio dei prezzi dei voli da e per tutti gli aeroporti del mondo, permettendo anche di notare quale giorno è più conveniente partire e con quale compagnia, paragonando prezzi (e servizi, che non è un dettaglio da tralasciare), di compagnie aeree low-cost e invece compagnie aeree di bandiera.

Ma non solo. Anche per quanto riguarda poi la sistemazione in cui dormire o appoggiarsi è diventato comune il self service. Booking è un sito che funziona benissimo per quanto riguarda la ricerca di un albergo, ostello o bed and breakfast in ogni dove. Metri di paragone: prezzo, zona, recensioni degli utenti.

Airbnb e un nuovo modo di fare hosting

È nato però, ultimamente, un nuovo modo di intendere il viaggio. Scordiamoci per un attimo la vacanza quattro stelle con piscina, servizio cocktail all-inclusive e cameriere che nel rifare il letto si prodigano in sculture di lenzuola. La nostra idea di viaggio proposta qui è decisamente più spartana - ma chissà, forse più "culturalmente attendibile".

Per chi volesse provare come davvero si vive in un luogo, cosa significa aprire con le proprie chiavi una porta di un appartamento dopo una giornata in giro, cosa significa fare la spesa nel supermercato sotto casa e poi cucinare cena, come è l'arredamento in un certo angolo di globo, per tutte queste persone è nato Airbnb. Un sito che funziona esattamente come Booking, come Skyscanner o Tripadvisor, ma invece di ricercare i migliori alberghi, voli o luoghi di ristorazione vengono selezionati i migliori appartamenti in cui soggiornare.

Il funzionamento è semplice: un privato può mettere a disposizione il proprio appartamento, o anche una singola stanza, in un certo periodo di tempo. Il prezzo è deciso da lui, che lo inserisce sul sito di Airbnb insieme a varie foto e ad una descrizione - sia dell'abitazione che del coinquilino che cerca. Airbnb si occupa di selezionare criteri piuttosto rigidi di selezione per affittare una casa, per cui è davvero complesso incappare in una truffa; spesso inoltre ci sono le valutazioni di altri affittuari che permettono di capire più o meno se un utente è affidabile o meno.

Come nasce, perchè nasce, da chi nasce. E cosa si può fare

Airbnb non è un'idea recentissima. Come tutte o quasi questo tipo di novità nasce in California nell'ottobre 2007 dalle menti di Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk, per poi sbarcare rapidamente sulle piattaforme online di tutto il mondo. In Italia approda nel 2011, ma è solo ultimamente - anche per merito del boom di Expo, e della possibilità di affittare per brevi periodi la propria casa a turisti disperati in cerca di un posto dove alloggiare dati gli hotel sempre pieni e a prezzi decisamente svantaggiosi - che Airbnb ha raggiunto il suo apice, arrivando a conquistare più di 26000 città in 192 paesi di tutto il mondo.

Si possono affittare case, stanze, ville, posti letto, barche, isole intere, baite, palafitte, igloo, castelli, case sugli alberi, residenze. Ce n'è per ogni gusto, possibilità, estro.

Nel mondo, gli stati in cui Airbnb ha sfondato maggiormente sono, in ordine decrescente, gli Stati Uniti, la Francia e, inaspettatamente al terzo posto, l'Italia. Gli affittuari, secondo le statistiche, sono per la maggior parte donne sopra i 30 anni, mentre i clienti sono a cavallo tra i venti e i trent'anni.

Un'economia galoppante, quella di Airbnb, che frutta numeri da capogiro in tutti i paesi in cui è arrivato. Un esempio su tutti: Airbnb Italia, con sede legale a Milano, ha chiuso lo scorso anno con un fatturato di 1004828 euro, di cui 55 mila devoluti nelle tasse statale e 24978 euro di utile. Il profitto, però, in questo caso non è solamente dell'azienda. Anzi. I primi a guadagnare da Airbnb sono i suoi utenti, gli host. Il pagamento è rigorosamente da compiersi con carte di credito o comunque con metodi tracciabili, non in contanti per assicurare la sicurezza sia per gli host, sia per gli ospiti. Tutto deve essere cristallino, tracciabile e verificabile.

Il metodo vincente che ha fatto di Airbnb, insieme alla sua freschezza e alla novità, uno dei metodi più usati per l'alloggiamento in tutto il mondo ma anche una delle economie di mercato nuove e in crescita.

Airbnb rivoluzione dell’hosting.

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