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äitiyspakkaus: se nasci in Finlandia, lo stato ti regala il corredo da neonato

Creato il 21 agosto 2013 da Danemblog @danemblog
In Finlandia esiste una struttura che si chiama Kela: è un ente pubblico di previdenza sociale che si occupa di famiglie, pensioni, sussidi di disoccupazione e assicurazioni sanitarie. Social security.
Tra le varie cose, Kela, provvede ad inviare ad ogni donna incinta un maternity package. Si tratta di uno scatolone pieno di un vero e proprio kit per i primi periodi di vita del neonato.
Il packaging è ogni anno diverso, ma contiene sempre più o meno le stesse cose: un sacco a pelo, un completo pesante imbottito, body e vestitini, cappello e balaclava, calzini e leggins, set di lenzuola, termometro spazzola e forbicine, pannolini, bavaglino e un giocattolo. La scatola, poi, è pensata in modo tale da poter essere usata come culla. Questo è il corredo 2012-2013.
Non ci sono biberon e latte formulato per invitare all'allattamento la seno, e nel caso di nascite in estate, i pezzi più pesanti sono di tagli più grandi. Così in generale vale per gli altri indumenti, tutti di dimesioni diverse, per poter essere sfruttati il più a lungo possibile.
Le future mamme, a cui il pacco arriva mesi prima del parto, possono scegliere se prenderlo oppure optare per un contributo statale di 140 euro. La stragrande maggioranza comunque sceglie  läitiyspakkaus (“corredo da neonato”).
Non si tratta di un politica moderna, studiata per far fronte all'attuale crisi come si potrebbe legittimamente pensare: è una legge nata negli anni Trenta - con quell'altra grossa crisi - per aiutare le famiglie più bisognose, che poi nel 1949 è stata estesa a tutte le madri.
E le madri rispondono positivamente, accettando, come detto, con ampia statistica
Questo è il welfare state funzionante.
Negli Stati Uniti un paio di anni fa se ne parlò e - considerando il panorama liberista, opposto a quello dei paesi scandinavi - ci fu polemica per quello Stato che assiste il cittadino dalla culla alla tomba. Domenic Tierney sul The Atlantic spiegava bene la situazione, in un articolo chiaro già dal titolo:
"Finland's 'Baby Box': Gift from Santa Claus or Socialist Hell?".
La Finlandia spende intorno al 32 per cento del Pil per politiche sociali, la Svezia il 38, gli Usa poco più del 20. È questo il punto.
In attesa di ripartire con le chiacchiere sulla nostra politica, che rimando a dopo agosto - spero di mantenere la parola -, l'argomento però è interessante e magari da approfondire in qualche commento: fin quando si può parlare di assistenza e quando inizia a mostrarsi "pericolosamente" il controllo dello Stato? Per dire, dove arriva il welfare e dove inizia lo statalismo?
Tralasciando il proxy di spunto, c'è molto da discutere per i liberali alla norcina che si trovano in giro.
Mio personale punto di vista, è che magari ce ne fosse di Stati come la Finlandia. E che mi "controllino" pure!
Ma per noi, meglio parlare di agibilità politiche e ripicche elettorali.

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