In casa ho quel che si definisce “disordine creativo”, nel senso che, tra libri, giornali, ritagli vari, riesco quasi sempre a trovare quello che mi serve. Ma l’unico posto davvero in ordine è la cucina. E oggi, ossignur, cucina LUI… Senza falsa modestia, in cucina sono bravetta, anche se quando mi sono sposata più che il caffè ed un paio di uova al tegamino non ero in grado di cucinare. E di schifezze gliene ho propinate al mio povero marito che ha fatto da cavia per tutti i miei esperimenti.
Forse è per quello che, a tempo perso, si è avvicinato all’arte culinaria pure lui, anche se a volte con risultati abbastanza “strani”. Ho poco da consolarmi, ricordando che i maggiori chef sono maschi, mentre noi donne saremmo brave solo per i piatti di tutti i giorni!
Ricordo ad esempio un sabato di anni fa in cui dovevo recarmi per forza al lavoro per una riunione e l’avevo lasciato a casa con i pargoli ancora in tenera età (scuola materna). Gli telefono per avvisare che avrei tardato un pochino e mi tranquillizza dicendomi che al pranzo aveva già pensato lui. Un piatto di spaghetti, immagino, ai bimbi piacciono e fanno pure bene.
Torno a casa e trovo la tavola apparecchiata, sul gas una pentola con l’acqua che sobbolle ed un odore strano che aleggia per la stanza. “Ho preparato il brodo, da fare con i tagliolini” mi dice. Beh, sarà brodo vegetale, acqua, sale, carote, patate, sedano, cipolla ed altri aromi. “Però” mi dice “non viene buono come quando lo prepari tu”. Atroce sospetto… Confermato, purtroppo.
Aveva usato un filetto di manzo intero che avevo acquistato la sera prima e che mi era costato quanto una intera giornata di lavoro, straordinari inclusi….
Ed oggi tremo, perché so già che ridurrà la cucina come un campo di battaglia, sento coltelli che battono sul tagliere, frullatore che gira, olio che sfrigola nella padella (e chissà quanti schizzi). Il mio “regno” violato, tutto da risistemare a delitto avvenuto.