Al centro dell’obiettivo

Da Certifiedmentalcoachitalia

Siete in vacanza? Allora questa sfida è per Voi! Non lo siete? Vi suggerisco di distrarvi un po’ riflettendo in modo leggero su un argomento terribilmente serio: gli obiettivi.

Siete in vacanza? Allora questa sfida è per Voi! Non lo siete? Vi suggerisco di distrarvi un po’ riflettendo in modo leggero su un argomento terribilmente serio: gli obiettivi.

Perché fissare degli obiettivi?

La risposta sembrerebbe scontata. Gli obiettivi sono il traguardo da raggiungere, il risultato richiesto, altrimenti come faremmo a misurare la validità del nostro lavoro e, soprattutto, verso dove dovremmo dirigere i nostri sforzi? Vero, verissimo. Ma è tutto qui? Forse sì. Ma anche no. E siccome ho promesso di essere “leggero”,  mi esprimerò con un esempio vacanziero”.

Sono a Londra e dopo aver visto Buckingham Palace, St. James ed i suoi giardini,  percorso il Pall Mall East mi trovo a Trafalgar Square.  Mezzogiorno è passato da poco e decido di fare uno spuntino per poi andare a visitare il British Museum,  l’ultimo degli obiettivi della mia giornata da turista. Il museo è aperto fino alle 17.30 ed il clima è eccellente, quindi decido di andarci a piedi, un’ora e mezza circa di cammino, assolutamente alla mia portata, essendo un buon camminatore. E poi il percorso è davvero affascinante: posso attraversare Piccadilly Circus e fare una leggera deviazione a Soho, che certo è più intrigante di sera, ma vive e tanto anche di giorno…

E così mi godo i profumi di quel quartiere, l’animazione del Circus, l’allegria degli attori che lungo la strada ti vengono incontro per invitarti ad uno spettacolo in uno dei tantissimi teatri di questa splendida zona di Londra,  le vetrine di Oxford Street, persone…

Arrivo a Tottenham Court Road, altri cinque minuti di cammino e sarò davanti al British Museum.  Ma sono già le 16.30… come è volato il tempo… e sinceramente non mi va di visitare il museo di fretta. Avevo pianificato tutto il mio percorso, ma il mio obiettivo non l’ho raggiunto. Certo, avrei potuto utilizzare metro o bus e sarei arrivato al museo per tempo, però… Però come mi sono divertito, oggi!

Risultato o Prestazione?

Il mio obiettivo (British Museum)  era Specifico. Ed era Misurabile (un’ora e mezza di cammino). Sapevo come arrivare, quindi anche il piano d’Azione era efficace.  E l’obiettivo era anche Realistico, tenuto conto che sono un buon camminatore. Il Tempo c’era tutto (sarei arrivato al massimo alle 15 ed avrei avuto più di due ore per visitare il Museo). Ed era per me una visita Stimolante perché adoro l’arte (motivazione intrinseca), non solo perché è considerata un must da tutte le guide su Londra (motivazione estrinseca). Insomma, il mio obiettivo era ben pianificato ed in linea con i principi SMARTS sopra esposti, ho stabilito una road map, ero altamente motivato ed anche i fattori ambientali (il clima era giusto, mi sentivo in forma) erano favorevoli. Eppure non l’ho raggiunto. Ho dunque fallito?

Niente affatto. In realtà, avrei potuto raggiungere il mio Risultato in modo molto più semplice e comodo (e più dispendioso, visto il costo dei trasporti a Londra…), con una prestazione modesta (action: prendo il bus o la metro, oppure vado a piedi senza fermarmi lungo il percorso) ed una serie di circostanze favorevoli (nessuno sciopero dei mezzi pubblici, ottime condizioni meteo, buona forma fisica). Invece la mia Prestazione  è stata così appagante che alla fine la mia esperienza ideale ha prevalso anche sulla logica del risultato che rimane comunque a portata di mano, perché sono cresciuto: so che posso gestire diversamente il mio tempo ed il mio passo (performance) ed ho la consapevolezza di essere in grado di raggiungere il mio obiettivo (result) .

Quindi, la mia risposta è: Prestazione orientata al Risultato.

Ed ora…

Che ne dite di provare ad  implementare la categoria SMARTS  degli obiettivi, però considerando prevalente il punto di vista soggettivo? Ecco la mia proposta.

Fearless: niente paura. Non è il Giudizio Universale. E’ una prova, una sfida, un’opportunità. Dare il massimo possibile, senza essere ossessionati dal risultato. Lavoreremo meglio e controlleremo anche ansia e stress.

Inside: cerca le tue motivazioni soprattutto dentro di te. Quanto più grande è la nostra personale aspirazione a raggiungere l’obiettivo, tanto più la nostra prestazione sarà appagante.

Growth: ogni nuova prova è un’opportunità di crescita personale e professionale. La qualità del nostro lavoro sarà  l’arma più efficace per ogni occasione.

Hold (on): tenere duro, non mollare mai, credere in se stessi. Mettiamoci sempre cuore  (heart) se davvero desideriamo colpire ed avere successo (hit)

Tasty: il gusto del premio, la consapevolezza delle proprie capacità, “sentire che vai”: what’s more?  

L’acronimo dei miei obiettivi forma la parola FIGHT, che in inglese significa, fra l’altro, lotta. Quindi, volendo mettere insieme le due categorie, avremo SMART(S) FIGHT, cioè lotta intelligente (o brillante) o, con il genitivo sassone, lotta degli intelligenti (o brillanti). Non il cinico arrivismo, dunque, ma un valore positivo, che stimola una competitività corretta, oserei dire divertente.

Aspetto le Vostre categorizzazioni e, naturalmente, Vi invito a farmi conoscere i Vostri commenti ed opinioni su questo post! Visitate il mio profilo

Risponderò con molto gusto!


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