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Al cinema con il mostro

Da Angivisal84
AL CINEMA CON IL MOSTROAl cinema con il mostro
Visto che sono una grande appassionata di film horror, ho deciso di iniziare a leggere questa raccolta di racconti. La particolarità di questa raccolta è che ogni storia è stata usata come ispirazione per qualche film dell'orrore. L'insieme di racconti sono stati scelti da Peter Haining nel 1971. L'introduzione e la postfazione sono curate da due grandi nomi del cinema di genere: Vincent Price e Christopher Lee. E' veramente unica nel suo genere questa raccolta, la prima edizione italiana dell'opera (1981) era divisa in due volumi, raccolti in un cofanetto, mentre una seconda edizione del 1989 (Oscar Horror) è formata da un unico volume in formato tascabile. Il libro è molto raro visto che è stato pubblicato parecchio tempo fa, ma i racconti penso si possono trovare anche in altre raccolte. Di volta in volta commenterò qualche racconto letto e dirò cosa ne penso. 
Titolo: Al cinema con il mostroAutore: Peter Haining (il curatore della raccolta)Editore: MondadoriGenere: HorrorScheda su Anobii: qui
Trama: Vampiri assetati di sangue, maghi dai poteri tenebrosi, mostri orripilanti e malefici, belve sanguinarie: sono alcune delle molteplici facce che l'orrore è andato rivelando sugli schermi di tutto il mondo da quando il cinema ha fatto la sua comparsa. Come dimenticare le maschere di Christopher Lee e Boris Karloff, di Bela Lugosi e Vincent Price? Spesso dietro le sceneggiature di questi film stanno racconti famosi, usciti dalle penne dei più importanti scrittori di ogni nazione, dalla fantasia cupa di un Poe, dall'umorismo grottesco di un Gogol, dal lirismo tragico di un Bradbury, o dall'immaginazione tormentata di un Lovecraft. Ve ne offriamo un succoso festival, 18 racconti celebri da cui sono nati altrettanti film di successo. A voi assegnare l'Oscar, guidati da due esperti come Vincent Price e Christopher Lee.
Indice (volume primo): p. 15 - Il diavolo in convento di Francis Oscar MANN p. 27 - I pazzi di Edgar Allan POE p. 51 - Passioni puritate di Nathaniel HAWTHORNE p. 74 - Il fantasma dell'Opera di Gaston LEROUX p. 148 - Il mago di Somerset MAUGHAM p. 164 - Freaks di Tod ROBBINS p. 186 - La pericolosa partita di Richard CONNELL p. 209 - La figlia di Dracula di Bram STOKER p. 225 - L'oro del demonio di Stephen Vincent BENET
Indice (volume secondo): p. 9 - La iena di Robert Louis STEVENSON p. 32 - Il mistero delle cinque dita di W. F. HARVEY p. 63 - Il risveglio del dinosauro di Ray BRADBURY p. 75 - L'esperimento del dottor K di George LANGELAAN p. 114 - La maschera del demonio di Nikolaj GOGOL' p. 161 - Incidente a Owl Creek di Ambrose BIERCE p. 174 - La morte dall'occhio di cristallo di Howard Phillips LOVECRAFT p. 216 - Il teschio maledetto di Robert BLOCH p. 238 - La rossa maschera del terrore di Edgar Allan POE
Note sull'autore: DA FINIRE
La mia opinione:
Il diavolo in convento
di Francis Oscar Mann
Titolo originale: The Devil in a Nunnery (1899)
da cui il film: LE DIABLE AU COUVENT (Francia, 1899), Méliès
Regia: Georges Méliès
Interpreti: Georges Méliès
Per scegliere la nostra prima storia dobbiamo risalire agli inizi stessi del cinema,
verso la fine del diciannovesimo secolo, e concentrarci sulla produzione di quel
sorprendente pioniere del cinematografo che fu il francese Georges Méliès,
considerato da molti il padre del film fantastico e dell’orrore. Méliès, in precedenza
illusionista da palcoscenico, rimase affascinato dall’arte allora nascente del
cinématographe, ma mentre altri pionieri preferivano fare esperimenti con le riprese
di avvenimenti reali egli fu spinto, grazie alla sua vivace immaginazione e alla
predilezione per i trucchi illusionistici e il soprannaturale, verso il regno della
fantasia.
Per lavorare si costruì degli studi alla periferia di Parigi (i primi del genere al
mondo) e li attrezzò per ottenere ogni genere di effetti speciali. Le sue prime
produzioni, le cosiddette féeries, furono un successo immediato e gli spettatori corsero
da tutta la capitale per ammirare l’opera del “mago dello schermo”, come ben presto
Méliès divenne noto. Mostrò spettri che si materializzavano e poi scomparivano,
bizzarre scene sottomarine e strani episodi di occultismo... il tutto prodotto con una
tecnica davvero unica e incredibilmente originale. Molte delle sue pellicole erano
anche a colori (ogni fotogramma era laboriosamente colorato a mano) e la loro
lunghezza variava dal minuto alla mezz’ora.
Méliès fu anche uno dei primi registi a saper apprezzare il valore della letteratura
come fonte d’ispirazione e creò addirittura il suo capolavoro, il Viaggio nella Luna
(1902), basandosi su Dalla Terra alla Luna di Jules Verne e I primi uomini nella Luna
di H.G. Wells. Un film meno noto fu Il diavolo in convento, che Méliès trasse da una
leggenda medievale rinarrata da Francis Mann. Lo stesso regista interpretava la
parte del “menestrello” che getta lo scompiglio fra le suore del convento, e nel corso
del film figuravano numerose strane sequenze illusionistiche, compreso un
drammatico finale in cui il personaggio svaniva letteralmente nell’aria! È un vero
peccato che molte delle idee di quest’uomo eccezionale siano state plagiate senza
pudore e che infine il ridicolo e la bancarotta lo abbiano costretto ad abbandonare il
mondo del cinema che egli aveva contribuito a creare.

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