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Al cinema: Posti in piedi in paradiso

Creato il 29 febbraio 2012 da Crazyideas

 

Al cinema: Posti in piedi in paradiso

 

USCITA : 2/03/2012 

TRAMA

Nel film Posti in piedi in Paradiso, Ulisse, un ex discografico di successo, vive nel retro del suo negozio di vinili e arrotonda le scarse entrate vendendo "memorabilia" su e-bay. Ha una figlia, Agnese, che vive a Parigi con la madre Claire, un'ex cantante. Fulvio, ex critico cinematografico, scrive di gossip e vive presso un convitto di religiose. Anche lui ha una bambina, di tre anni, che non vede quasi mai a causa del pessimo rapporto con l'ex moglie Lorenza. Domenico, in passato ricco imprenditore, è oggi un agente immobiliare che dorme sulla barca di un amico e, per mantenere ben due famiglie, fa il gigolo con le signore di una certa età. Ha un rapporto conflittuale con i due figli piÚ grandi ed è perennemente in ritardo con gli alimenti da versare alla sua ex moglie e all'ex amante Marisa, da cui ha avuto un'altra figlia. Dopo un incontro casuale, durante la ricerca di una casa in affitto, Domenico realizza di avere incontrato due poveracci come lui e propone ad Ulisse e Fulvio di andare a vivere insieme per dividere le spese di un appartamento. Inizia cosÏ la loro convivenza e la loro amicizia.

 

CRITICA

Posti in piedi in paradiso è riflessione seria en travesti, in cui le cui situazioni, per quanto divertentissime e sopra le righe, sono verosimili e tutt’altro che piacevoli. Le conclusioni a cui – dopo una girandola di strappi del destino – arriveranno gradualmente i protagonisti, abbandonando le spinte egoiche e posando finalmente lo sguardo sugli affetti veramente importanti e in particolare sui figli, sono le uniche svolte possibili per una generazione che accetta finalmente di guardare in faccia il proprio fallimento e il proprio irriducibile peterpanismo.
I tre finali (uno per personaggio) davvero spiazzanti, strappano persino la lacrima. Se è vero che il nostro cinema migliore è quello neorealista, Verdone suggerisce che la Crisi per il nostro cinema potrebbe essere un nuovo Dopoguerra. E indica una strada che mescola intelligenza e risata, ma non nasconde mai la testa sotto la sabbia.


 


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