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Al Cinema: recensione Hotel Transylvania

Creato il 10 novembre 2012 da Giuseppe Armellini
Al Cinema: recensione Hotel TransylvaniaOttimo esempio di come si possa prendere una tematica abusatissima, quella dei mostri, e riproporla con originalità e freschezza.
I cartoni devono sempre partire da un'idea più originale possibile per differenziarsi dagli altri e spesso questa più è banale più è geniale.
Personalmente penso che il top della genialità in questa nuova epoca di computer grafica si sia raggiunto con il meraviglioso Monster and Co con quelle porte scorrevoli che conducevano alle varie camerette, le bombole delle urla, il tilt dovuto all'ingresso a Mostropoli (si chiamava così?) dell'indimenticabile bambinetta.
Non è un caso che abbia citato questo film, e non tanto per l'ovvio rimando ai mostri (paradossalmente Hotel Transylvania poteva intitolarsi Monsters and Co...) ma proprio per quel turning point di sceneggiatura, vero e proprio architrave dello script: i mostri hanno paura degli umani e la loro tranquillità sarà messa a soqquadro dall'arrivo fortuito di un loro rappresentante, nel caso specifico un allampanato e fuori di testa adolescente dal quoziente intellettivo miserrimo.
E così l'Hotel Transylvania, l'albergo eretto da Dracula in memoria della moglie scomparsa per dare riposo e protezione dagli umani a tutti i mostri, non sarà più quell'ameno (ma un pò imbolsito e triste per la verità) ritrovo a cui Frankenstein and Co erano abituati ma il ragazzetto porterà, in qualche modo, scombussolamento e nuova vita anche perchè di lui si innamorerà la figlia adolescente di Dracula (ottimo personaggio) che ha appena compiuto il suo (cento)diciottesimo compleanno.
Ambientazioni fantastiche, grafica superba e personaggi divertentissimi, il film fa centro senza problemi.
A differenza, ad esempio, del recente Paranorman lascia solo nel finale lo spazio per riflessioni un pochino più profonde per abbandonarsi a una prima parte di scazzo e divertimento purissimo.
I personaggi, come dicevo, sono super: la famigliola dei lupi mannari (lui che non dorme la notte in quella maniera è fantastico), la mummia in sovrappeso, i domestici zombie, Quasimodo e tantissimi altri.
Ho riso più di una volta, e di gusto. Penso ad esempio al Bingo, al marito scheletro geloso, alla lezione di spinning della Mosca (mamma mia che personaggio, peccato poco utilizzato) e soprattutto alla geniale scena del gioco del mimo in cui l'Uomo Invisibile si trovava leggermente in difficoltà ("occhiali" "occhiali" "occhiali agitati", straordinario).
E a livello visivo spiccano le scene del villaggio farlocco e tutte quelle dell'aereo.
Mai eccessiva e ben raccontata la componente più "impegnata", il rapporto padre-figlia iperprotettivo (forse di più per la scomparsa della madre), la scoperta del primo amore e il finale dietrofront del Conte.
Peccato che ogni volta nei cartoni dobbiamo sorbirci il concertino finale, a me smorza sempre l'emozione.
Niente di indimenticabile ma cartone assolutamente consigliato.
( voto 7,5 )

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