Magazine Cinema
Ebbene, questo il resoconto:
Sinister : alte aspettative, filmetto poco più che guardabile.
La Madre: alte aspettative, vedi sopra
Le Streghe di Salem: aspettative enormi, film immondo
La Casa: aspettative epocali, ottimo film horror e nulla più
Mamma mia, devo iniziare ad andare in sala puro come un bambino, ignaro di quello che sto andando a vedere altrimenti mi sorprendo sì, ma sempre in negativo.
E' difficile spiegare quello che significa per ma La Casa di Raimi.
So soltanto una cosa.
L'horror più inarrivabile di sempre è Shining, tutti gli altri partecipano ad un altro campionato.
L'horror che più mi ha sorpreso ed emozionato è The Orphanage, e qui il giudizio, evidentemente, è soggettivo da far paura.
L'horror al quale sono più legato è La Casa perchè se uno ha 35 anni ed è appassionato d'horror è quasi per forza così, punto e basta.
A me l'idea che si rimettesse mano a quel capolavoro (attenzione, c'è un errore diffusissimo che vuole La Casa come horror-comedy. Niente di più sbagliato. Il primo Evil Dead è un horror a tutti gli effetti che ha terrorizzato tutti, almeno all'epoca, è dal seguito in poi che Raimi, sempre di più, ha cominciato a giocare ironicamente col genere), dicevo, l'idea di un remake non solo non mi dava minimamente fastidio ma l'ho trovata fantastica, un vero e proprio omaggio per dare a quel capolavoro di passione e artigianalità un nuovo vestito specchio dei nostri tempi, ovvero una confezione cinematografica ineccepibile e l'esaltazione del sottogenere degli anni 2000, il torture porn.
Bene, l'operazione è riuscita perfettamente, La Casa è un grandissimo horror moderno, uno dei migliori di questi anni.
Ma, e qui posso sembrare patetico, a questo remake manca una cosa, il cuore.
Non solo, dirò di più (e qui più che patetico posso sembrare ubriaco), questo remake, 1000 volte più cattivo, 1000 volte più violento, 1000 volte più disturbante probabilmente dell'originale a livello di atmosfera è 1000 volte meno inquietante dello stesso. Ovvio, può fregarmi l'età e il ricordo ma mi sento di affermare una cosa. Il protagonista del La Casa è il Male, non i ragazzi della baita. Io quest'entità così terribile, così presente anche nell'assenza, così spaventosa nel suo manifestarsi, così atavica, così cattiva, così tutt'uno con quell'ambiente e così invisibile da combattere, l'ho percepita di gran lunga più con Raimi che qua.
Qui le meravigliose scene splatter, una più incredibile dell'altra ( la lingua tagliata, la testa fracassata, l'altra lingua che si biforca, la ragazza moncherino, i tendini della mano sotto l'auto, le gambe tagliate di netto e quella indimenticabile sega elettrica ne viso), hanno fatto di tutto, mi hanno sconvolto, meravigliato, macabramente divertito, affascinato, disgustato ma hanno tolto tutta l'atmosfera demoniaca, intima, grezza e "spoglia" che avevo vissuto tanti anni fa (ma anche piuttosto recentemente quando 5 mesi fa ho rivisto l'opera di Raimi).
Se spogliate il remake di questa straordinaria cattiveria "nuda" mostrata allo spettatore ( base generale del torture porn) cosa rimane? Poco, io non mi sentivo a disagio in quella baita, io aspettavo solo la prossima scena forte. E nemmeno il tentativo di caratterizzazione dei personaggi, specie quello dei due fratelli (con i problemi di droga di lei e il ricordo della mamma pazza) mi ha convinto. L'ho capito nella scena del sotterramento, in teoria vertice emotivo del rapporto tra i due. Nessuna emozione ,anzi, non mi è proprio piaciuta .E quella ragazza ( sè stessa ) all'inizio e alla fine, quella presenza demoniaca cosa doveva significare?
Ma come non disconoscere una confezione di qualità altissima?
Come fare a non godere per una fotografia da urlo, con quella nebbia, con quella scena della pioggia di sangue e la baita dietro che prende fuoco? Avrei voluto usare un fermo immagine per quanto era bella.
Credo che questo qua sia un horror imprescindibile per questi anni, un vertice di questo nuovo mondo di concepire il genere.
Ma il Male non si racconta così, il Male non sciocca, serpeggia.
O forse questo è soltanto un delirio di un bambino che fu.
( voto 7,5 )
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