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spoiler ovunque
C'è una puntata dei Simpson indimenticabile per i fan. Inserita nell'annuale puntatone di Halloween "La Paura
fa novanta" (quella a 3 episodi horror per intenderci) narrava le gesta di un parrucchino killer indemoniato. Se non erro alla fine il formidabile Winchester lo uccide a pistolettate. Ecco, dopo anni ritrovo ieri il parrucchino killer in una scena de La Madre, l'imperfetto esordio di (tal) Muschietti alla regia, prodotto, perchè quando ci sono bambini, madri e paranormale c'è sempre lui dietro, da prezzemolino Guillermo Del Toro.
Il film è l'estensione di un corto con il medesimo titolo dello stesso Muschietti, corto che non è niente di indimenticabile ma senz'altro buono.
Ora, da una scena di 5 minuti tirarne fuori una sceneggiatura è senz'altro impresa non facile ma, inutile dircelo, si poteva far meglio.
Sinceramente nel complesso a livello puramente d'atmosfera ho preferito questo a Sinister che continuo a pensare che senza filmatini amatoriali era davvero quasi da buttare. Almeno qua c'è un'interazione maggiore tra i personaggi, un uso dei luoghi e degli spazi più vario e incisivo e, a mio parere, la presenza di più di una scena davvero importante. Penso ad esempio all'ottimo prologo, perfetto registicamente in tutto, fotografia magnifica, grande resa dell'incidente, tensione nel casolare e comparsa immediata del "demone", elemento che consente allo spettatore di essere catturato dalla vicenda sin dall'inizio Oppure la scena, per me la migliore (parlare di scena madre in questo film suonerebbe strano) in cui la telecamera divide a metà l'ambiente tra corridoio e cameretta e vediamo la bimbetta giocare con qualcuno che, in teoria, nella casa non dovrebbe esserci...
Ma potremmo parlare anche del flash back in luce sovraesposta (magnifico), della caduta dalle scale o della riproposizione dentro il film dei 5 minuti del corto (idea stupenda ed "emozionante" per chi ha visto il corto).
Potremmo parlare di tante cose ma il problema è che il film non si regge in piedi o, se lo fa, lo fa con 2 stampelle di 4 misure sbagliate.
Dalla macchina ritrovata dopo 5 anni (sarebbe già stato grave dopo 5 giorni a mio parere) in poi per quasi tutto il film lo spettatore cerca di interessarsi alla vicenda perchè, diciamocelo, all'inizio prende ma poi più si va avanti più ci si deve accontentare di limitarsi a vedere e pensare il meno possibile.
Perchè pensare sarebbe inutile. E dannoso.
La vicenda del 1800 è confusissima, si capisce poco o nulla. E quella madre (a proposito, in italiano non si può sentire come traduzione, addirittura pronunciata sempre senza articolo davanti) che voleva indietro il suo bambino perchè ne alleva altre 2 senza cercare il suo? E perchè quando gli ridanno il suo non lo vuole più? Perchè è morto? O.k, ma lei è un demone cavolo, va a vedè il capello. E perchè a volte uccide in un attimo e altre sembra far di tutto per far sopravvivere i protagonisti limitandosi a fargli la bua? E perchè non si è buttata prima dalla rupe quando nessuno gli rompeva le palle? E perchè tutti vanno al casolare di notte e non di giorno? E perchè assomiglia in un modo impressionante a un'altra mamma, la mia?
Volendo si può rispondere a tutto, non lo nego, ma dobbiamo essere parenti di Muschietti per farlo e volergli tanto bene.
Ma il film è buono nel complesso, anche se il soggetto aveva tutto per regalarci una storia horror capace di emozionare (scusate se cito sempre The Orphanage ma qui è doveroso) visto che si parla di bimbi, madri morte (quella vera delle bambine nel prologo, tra l'altro trovo quasi offensivo che poi non entri in alcun modo nella storia), madri che non sono pronte per esserlo e lo diventano poi (la Chastain) e madri disperate che rivogliono i loro bambini (il mostro). Malgrado tutto questo io di emozioni ne ho provate poche.
Molto bello però il gioco di sguardi continuo che le due bimbe fanno con la Madre.
Credo che ormai l'oro nell'horror si possa trovare solo nelle piccole produzioni.
Mi fermo qua va che è stata na giornataccia.
Notte.
( voto 6/6,5 )
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