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C'è un problema di fondo in questo bel sci-fi così "pretenzioso" e complesso.
Volendo c'era di tutto per dare maggiore pathos alla vicenda, per regalare più emozione e per raccontare un conflitto psicologico incredibile. Io sono un killer che uccide criminali provenienti dal futuro, devo far solo quello, un lavoro pulito e strapagato. Se dal futuro vedo arrivare il mio me stesso invecchiato di 30 anni ce la farei a farlo fuori come con tutti gli altri? Ecco, sta qui il problema di Looper, non aver architettato un plot per cui io davanti a tale scelta verrei preso da dilemmi psicologici terribili. Uccidere me stesso... Questa sorta di omicidio-suicidio invece serve praticamente a nulla, la mia vita andrà comunque avanti. Anzi, la mia vita andrà aventi sempre e comunque, volendo più volte. Non è un caso che il Joe giovane la prima volta uccida il Joe sessantenne, poi arrivi di nuovo a quell'età e torni indietro un'altra volta. Ma in questo caso il loop in teoria potrebbe non chiudersi mai e il tuo futuro cambiare chissà quante volte (e quello di Joe è cambiato almeno due, in uno torna incappucciato e muore, nell'altro si libera ed ha un'altra vita). Avrei preferito un'opera in cui in qualche modo il senso di destino fosse marcato, in cui le azioni che solo apparentemente modificano il tuo futuro in realtà non lo fanno o, addirittura ,sono proprio quei tentativi di modificare il futuro a darti quel futuro che volevi cambiare. Approfitto per consigliare il piccolo gioiello Timecrimes (Los Cronocrimenes) al riguardo. Non che l'ineluttabilità del destino sia obbligatoria, no, ma avrebbe creato certamente un'aura più tragica, drammatica, umana, tutte caratteristiche che al film a mio vedere mancano un pò. Ad esempio, come dicevo, mi sarebbe piaciuto che il confronto con il tuo te stesso abbia avuto conseguenze psicologiche e concrete molto più forti. Invece il film sembra contraddirsi più e più volte, molte cose che ci sembra di aver capito e dato per certe si smentiscono poco dopo. Peccato perchè il soggetto è grandioso e il film, malgrado tutto, pochissime volte si sputtana nell'action (come In Time) ma cerca sempre di mantenere un tono autorale ben definito. Strano come un film ambientato tra il 2044 e il 2074 usi pochissimi effetti visivi, il futuro viene raccontato in un modo molto vicino al nostro presente in effetti, scelta molto particolare e non so quanto vincente. Gordon Levitt ha un make-up per assomigliare a Willis straordinario ma il bravissimo e giovane attore ci mette anche tanto di suo per riuscirci. Sempre bellissime e brave la Perabo e la Blunt.
A livello di regia non ricordo nessuna scena particolarmente memorabile, il film soltanto a livello di script risulta molto ambizioso, non nella realizzazione (forse mancavano anche i mezzi, le sequenze della moto nel grano sono davvero scarsine...).
Peccato insomma, un soggetto straordinario che manca quasi totalmente di anima e di conflitti interiori. Anche tutta la vicenda dello Sciamano crea notevoli problemi in effetti. Joe con il suo sacrificio sembrerebbe salvare il futuro ma in realtà è proprio dal futuro del terribile Sciamano che arriva il Joe che poi vuole modificarlo (anche se poi, e con metodi diversi, non lo farà lui ma il suo young). Piani temporali diversi allora? O solo una grande confusione? Non si modifica un futuro che in realtà c'è già stato.
Mamma mia, in mano di un grande autore questo poteva essere un capolavoro.
O forse sono io a non averci capito nulla.
Probabile, come sempre.
( voto 7 )
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