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Al Cinema: recensione "Tulpa"

Da Giuseppe Armellini
Al Cinema: recensione O.k, eccoci.
Ho un particolare legame con questa pellicola perchè praticamente in anteprima nazionale (in rete c'erano al massimo notizie solo sul titolo) Zampaglione mi aveva concesso un'intervista (con il mio amico Eddy), anche abbastanza lunghetta, su questo suo nuovo progetto. L'attesa, non posso nasconderlo, è stata febbrile.
Purtroppo, probabilmente a causa delle alte aspettative, non posso nascondere un pizzico di delusione.
Lo Zampa sforna un thriller-horror che più argentiano non si può.
Assassino in guanti neri, omicidi quasi tutti all'arma bianca, struttura omicidio-indagine-omicidio-indagine-omicidio tipica dei thriller tout court ma specie quelli di Argento, libri esoterici da interpretare, personaggi macchietta (vedi la barbona, la super-trans o il santone) e colpo di scena sull'identità dell'assassino. L'omaggio ad Argento è dalla prima all'ultima inquadratura.
Purtroppo, inutile nasconderlo, c'è tanto anche dell'ultimo argento, quello con la lettera minuscola, come ad esempio alcune pessime recitazioni, un doppiaggio (di sè stessi) a volte davvero tremendo e una sceneggiatura non proprio inattaccabile. Ad esempio difficile spiegare perchè l'assassino si inventi la tortura della giostra, gli assassini uccidono, a volte son pazzi e ne fanno di tutti i colori ma quella cosa della giostra, a parte l'Enigmista che aveva un modus operandi tutto suo, lascia davvero perplessi. Che poi la ragazza continui a correre con tacco 12 cm quando: A fa rumore nella notte B la rallenta un sacco, rimane un mistero. Oppure è ancora più difficile capire perchè l'assassino uccida subito le prime due vittime (che erano state a letto con la Gerini) e la terza invece abbia giorni e giorni per sapere che è a rischio. Vabbeh.
Però non è certo tutto da buttare, anzi...
Innanzitutto c'è una conferma di amore per il genere davvero commovente, probabilmente 20 anni fa Tulpa sarebbe diventato un cult. Gli omicidi, mantenendo ovviamente una buona sospensione dell'incredulità, sono davvero notevoli, vedi la sequenza iniziale o la magnifica scena delle ustioni, roba da cinema USA. La Gerini è molto brava ( e bella ) ma anche lei è rovinata in parte dal doppiaggio pessimo in post produzione. Stupisce come il buon Federico la mandi allo sbaraglio in scene di sesso neanche troppo velate (girate molto bene), anche completamente nuda. Complimenti, coppia molto libera direi.
Nuot Arquint di conferma grande anche se il suo personaggio è davvero assurdo. :)
Bellissimo l'uso delle luci, specie neon, quasi sempre tendenti al rosso.
Ci sono scene sbagliate, vedi l'inseguimento del trans, troppo lungo e confusissimo.
L'atmosfera, sesso e morte, è molto torbida e funziona più di una volta.
E la rivelazione finale dell'assassino, almeno a me, ha sorpreso, e forse era la migliore perchè l'unica che poteva avere dare un senso a tutte le vicende che il film narra. Purtroppo però tutta la faccenda del Tulpa, architrave del film, secondo me andava eliminata in toto, non c'è mai la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di trascendentale o demoniaco.
Zampaglione non eccelle nelle sceneggiature, anche il da me amatissimo Shadow ne presentava una molto debole ma che diventava eccellente se più che al plot si guardava a quello che celava sotto le righe, alla metafora del tutto.
In realtà in certi tipi di film le sceneggiature non devono ricercare niente di particolare, si cerca solo tensione, atmosfera, verosimiglianza e coerenza.
Purtroppo Tulpa difetta un pò di tutto.
Alla prossima Federico.
Cerca di pescare meno nella storia del nostro genere e inventarti qualcosa che può sorprendere.
Come Shadow.
( voto 6,5 )

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