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Al consolato italiano a Bruxelles (atto I)

Creato il 09 marzo 2011 da Andima
Al consolato italiano a Bruxelles c'è una grande bandiera tricolore esposta fuori ed un grosso portone che funge da entrata per le persone ma anche per le macchine che si dirigono al parcheggio interno. Il portone quindi è sempre aperto. C'è una scalinata di una decina di gradini e lo sportello di Servizio per il pubblico. Lo sportello è esteriore, la fila si fa fuori, sulle scalinate, appena dopo il portone, all'aperto. Non si entra perché le porte sono chiuse, c'è bisogno di un'apertura controllata. Non si entra perché lo sportello è fuori, come quando compri un waffel o un gelato per le strade di Bruxelles.
Al consolato italiano a Bruxelles quando fa freddo, quando fuori c'è la neve, si fa la fila allo sportello, si intende fuori, per le scale, insieme ai pinguini. Però almeno è coperto, non piove. E c'è il rumore della strada, delle macchine, del traffico, perché il portone è sempre aperto e si attende fuori.
Al consolato italiano a Bruxelles non hanno risolto il problema del rumore della strada creando uno sportello in un atrio chiuso, accogliendo gli italiani all'estero in cerca di informazioni e servizi, ma installando un microfono a volume alto allo sportello, in modo da sovrastare i rumori della strada vicino.
Al consolato italiano a Bruxelles non c'è privacy, perché dalle casse del microfono tutti in fila possono ascoltare le questioni della persona di turno allo sportello. Poi l'impiegato ti dice "Ma come! Non avete ascoltato, l'ho appena detto al signore che stava qui prima" e ti accorgi che non ti puoi distrarre in fila al consolato italiano di Bruxelles, bisogna davvero ascoltare i fatti degli altri allo sportello. Siamo nell'era dei social network, in fondo.
Al consolato italiano a Bruxelles, mentre ero in fila alla mia destra ho visto un manifesto del prossimo spettacolo di Beppe Grillo a Bruxelles. Ma c'è qualcosa che mi sfugge: lo sa mica la Brambilla che nell'edificio del consolato italiano a Bruxelles si pubblicizzano spettacoli che sputtanano l'Italia all'estero? No perché le potrebbe prendere un colpo, a saperle certe cose.
Al consolato italiano a Bruxelles ci dev'essere una porta (un portone) spazio temporale all'ingresso, sicuramente (attenzione: segue battuta antipatica e lamento evitabile), no perché d'improvviso mi son sentito in Italia.

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