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Al di là delle buone ragioni

Da Giandiego @giandiegomarigo

sullepietref

di giandiego

Non vorrei essere confuso per questo mio post con un catto-comunista, che non sono (sicuramente non catto, quantomeno) pur essendo più che convinto che esista una fortissima e fondamentale componente spirituale nell’essere altro dal sistema e dal potere.

Questa convinzione aleggerà in tutto l’articolo, perchè fa parte del mio modo di vedere e di “intuire”, quindi, fatto questo chiarimento passiamo al “contenuto”.

Si sta sollevando, nutrita ad arte e fomentata strumentalmente, una fortissima ondata di intolleranza e xenofobia essa è sommamente pericolosa e produrrà mostri, ma contrariamente a quanto leggo attorno a me io credo che quello più pericoloso sarà la “contrapposizione” e chiarisco.

Per fare muro contro muro occorrono due muri, per combattere una battaglia occorrono almeno due contendenti, che decidano che non si può più parlare ma si deve risolvere a mazzate.

Sono convinto che il reale “obbiettivo” di chi nutre e fomenta, non tanto gli untori che sono spesso soltanto patetici fanatici, ma i burattinai, sia proprio questo: costringere i costruttori di ponti ad adattarsi a costruire muri ed a sorvegliarli … a difenderli.

Credo che il fine sia quello di scardinare la logica del “ponte” più che non , solamente, quella di affermare la propria superiorità razziale, l’Elite non ha necessariamente razza, non è necessariamente bianca e ariana.

Così come molte altre cose in questo scontro globale, questo dato appare sfuggirci e ci troviamo costretti ad un livello di confronto che non dovrebbe appartenerci.

Così come nel “campo del lavoro” ci hanno costretti sulla difensiva ora essi allargano al concetto stesso di “civiltà” questo assioma. Andando ad attaccare direttamente le basi del convivere ed il concetto stesso di “altruismo e condivisione, solidarietà, fratellanza” … relativizzandolo, così come hanno fatto con la storia e con la verità.

Essi nutrono la rabbia, la contrapposizione, l’odio, ma attenzione … non lo fanno solo con i microcefali razzisti o con i piccolo borghesi xenofobi, essi comunque costruirebbero muri, perchè è nella loro natura.

Gettano l’amo per tutti coloro che nell’AreA del Progresso e della Civiltà hanno questa propensione allo scontro, a tutti coloro che vedono nello scontro fra muri contrapposti l’unica strada possibile, perchè è esattamente questo che vogliono e che permette loro di dominare in assoluta tranquillità il mondo da centinaia e centinai di anni. La contrapposizione … il muro contro muro che annienta le ragioni e rende imbecille anche l’uomo più saggio. La guerra dove non vince nessuno … La lotta di tutti contro tutti.

Faccio fatica ad esprimere, mi rendo conto della “delicatezza” dell’argomento.

Quello che sto dicendo dissuade dalla lotta , dalla difesa dei diritti, dalla resistenza, dalla radicalità, niente affatto … anzi!

Forse che Gandhi era men che radicale? Forse la sua lotta non fu sanguinosa e dolorosa, forse non fu tenace, dura … ma non voglio abusare di quest’esempio, perchè anch’esso rischia di “marcare” il senso di quel che dico.

La radicalità e la resistenza hanno a che vedere con la tenacia, la coerenza, con la fede, con la convinzione di quello che si sta facendo, non necessariamente con la violenza o con l’accettazione del “terreno di scontro proposto dal potere”.

È davvero molto comodo per loro ridurre tutto ad uno scontro fra etnie, e fa gioco che questo scontro sia violento, virulento e possibilmente folle quanto basta, Ma che senso ha per noi riprodurre i linguaggi ed i metodi degli sgherri peggiori del loro esercito di mercenari … siamo perdenti in questo perchè riproduciamo comportamenti e metodologie che a “loro” vanno benissimo, accettiamo ed implementiamo una filosofia che è la loro … diventiamo come loro ed alla fine smettiamo di costruire ponti per difendere la nostra piccola, patetica, inutile muraglia.

Questo li fa vincere, perchè quello ci cui hanno bisogno è un mondo di muri.

Credo, perdonatemi per averlo detto così tante volte, che la differenza si marchi nei comportamenti ed anche nelle scelte di confronto … essere razzisti con i razzisti, crea solo scontro e non produce nulla di buono. odiarli, insultarli  …può essere anche molto,piacevole, ma non produce altro che copia dei loro stessi metodi

Accettiamo di divenire bersagli, esattamente come lo sono i nostri fratelli migranti, perchè siamo come loro… sostanzialmente diversi dai “buratti” del sistema, altri ed estranei, disperati e dolenti …facciamo della condivisione e della solidarietà … della compassione la nostra “arma”. Rispondiamo “essendo parte ed accettando la logica della fratellanza universale a chi fa della “divisione e della contrapposizione”. Rifiutiamo la logica dello scontro della stupidità senza limiti dell’insulto e della derisione, perchè essa fa parte, integrante, della logica che produce lo stato di cose che stiamo vivendo.

Ogni cosa è concatenata…non esistono scompartimenti stagni in un mondo globalizzato, il crearli è artificioso e strumentale, ed è in genere un “pretesto” del potere.

La filosofia che sorregge La logica punitiva contro i popoli e la Grecia, nasce dalla medesima fonte che origina il pianto della bimba palestinese di fronte all’incapacità della Signora Merkel nel provare compassione. Sta nella filosofia che sorregge le sue dichiarazioni di “impossibilità”

Se vogliamo essere altro, e dobbiamo, accettiamo la sfida di esserlo sino in fondo … iniziando a lavorare sui nostri stessi limiti e sulla nostra stessa rabbia.



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