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Al gioco delle tre carte, avanti c'è posto

Creato il 03 marzo 2011 da Zfrantziscu
Che ne direste di uomini politici che in un luogo si professano conservatori e in un altro progressisti, qui statalisti e lì liberali, in Sardegna figli della nazione sarda e oltre mare figli di quella italiana? Che la politica non fa per voi, certo. Che la vocazione all'opportunismo, se proprio non indispensabile, aiuta molto. O, anche, che evangelicamente bisogna perdonare loro, perché non sanno quel che fanno e, soprattutto, quel che dicono. Capita che ieri si sia costituito in Consiglio regionale un nuovo gruppo che mette insieme Udc e Fli, il primo in maggioranza con posti di governo e il secondo all'opposizione e però pronto a stare con la maggioranza quando si tratterà di eleggere il nuovo sindaco di Cagliari a patto, va da sé, che sia considerato di maggioranza. Per prima cosa, gli ex Dc vorrebbero passare all'incasso: siamo due in più e dobbiamo avere un posto in più al governo. Forse perché gli ex An hanno deciso di rientrare nella maggioranza? Manco per idea, e poi il maggior partito della maggioranza non rivuole gli scissionisti. Mal di testa? Succede a chi pensa che la politica debba essere, se non coerente, almeno comprensibile.E il nuovo gruppo che cosa sarà? Il polo della Nazione, quello che Comesichiama Casini e quanto resta dei finiani hanno fondato per riempire lo spazio nazionalista italiano a cui nessuno, dopo il fascismo, aveva pensato di dare un nome. Una semplificazione della politica, insomma, che serve a segnalare ai patiti dello sciovinismo, di destra, centro e sinistra: questo è il vostro luogo geometrico. Avrà successo, magari non tutto quello che merita, ma certamente notevole.E che cosa c'entrano con questo disegno l'Udc e il Fli di Sardegna? I loro esponenti hanno sottoscritto la proposta di Nuovo Statuto, anzi se ne sono fatti garanti. E hanno condiviso l'affermazione preliminare che “la Sardegna è una Nazione con proprio territorio, propria storia, propria lingua, proprie tradizioni, propria cultura, propria identità ed aspirazioni distinte da quelle della Nazione italiana”. Il che significa due cose, fondamentalmente: nella Repubblica italiana esistono almeno due nazioni, la sarda e l'italiana; la Repubblica italiana è plurinazionale. Un partito, o un polo, della nazione confligge con il proprio sentire e con il proprio impegno di, niente meno, garanti di tanto riconoscimento.Si dirà, ma uno sarà o non sarà libero di cambiare idea? Per l'amor del cielo, certo che sì. Ma l'hanno mai detto, hanno sconfessato quel peccato di gioventù, hanno ritirato la loro firma? Manco per niente. Sono convinto che se uno ponesse loro simili domande, si stupirebbero: "E perché mai?". Che sia, molto più semplicemente, un problema di comprensione di quanto si afferma?

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