Al Mauriziano, nuovo acceleratore per radioterapia

Creato il 30 aprile 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
apr 30, 2014    Scritto da giuliaporzionato    Attualità, Piemonte, Torino 0

Al Mauriziano, nuovo acceleratore per radioterapia

Il 5 maggio 2014 sarà una data importante per l’ospedale Mauriziano di Torino e per i malati oncologici: da quel giorno sarà infatti pienamente funzionante un nuovo Acceleratore Lineare IGRT, per radioterapia guidata delle immagini, inaugurato il 29 aprile presso Aula Carle di corso Turati 62, alle ore 11. Alla presentazione erano presenti direttore generale Vittorio Brignoglio, il presidente della Compagnia di San Paolo, Luca Remmert, gli assessori del Comune di Torino Elide Tisi, della Regione Piemonte Claudia Porchietto, il direttore del Dipartimento di Medicina Ezio Ghigo, il professor Umberto Ricardi e il dottor Michele Stasi. Quest’apparecchiatura è il primo esemplare del suo genere disponibile in Piemonte, e uno dei pochi a livello nazionale; un secondo acceleratore sarà disponibile anche nella provincia di Alessandria entro pochi giorni. Il costo complessivo per il macchinario corrisponde a 2 milioni e 300 mila euro; la cifra è stata interamente messa a disposizione dalla Compagnia San Paolo. L’Acceleratore Lineare consente il trattamento di quaranta pazienti al giorno.
Ma quali saranno le innovazioni introdotte dal 5 maggio? Innanzitutto, si può leggere che “La nuova apparecchiatura, unitamente all’utilizzo contemporaneo di tecniche ad alto gradiente di dose quali la radioterapia con modulazione di intensità (IMRT), sia statica che soprattutto dinamica (VMAT), consentirà un significativo miglioramento dell’accuratezza e precisione della somministrazione del trattamento radioterapico (minori effetti collaterali e rischi di tossicità a parità di dose totale somministrata)”.
L’acceleratore consente quindi un trattamento meno invasivo e dall’efficacia maggiore: bombarda soltanto i tessuti malati, in modo mirato e senza intaccare il resto, causando, come riportato, una minore percentuale di effetti collaterali indesiderati. Inoltre, un’accuratezza ancora più elevata è data dal monitoraggio costante e dalle localizzazioni dell’area tumorale da trattare appena prima di iniziare con la dose, tenendo conto anche del rapporto del tumore con gli organi limitrofi. Il prof. Ricardi e il dr. Stasi hanno inoltre affermato che “Grazie all’insieme di tali e significative evoluzioni sarà anche possibile implementare percorsi di intensificazione della dose di radioterapia per migliorare le probabilità di successo, così come ricorrere a nuovi schemi di radioterapia, riducendo il numero di sedute.”


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