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Al mercato di San Lorenzo spunta il "divieto antinegro"

Creato il 13 maggio 2010 da Demopazzia

A Firenze, intorno all’ omonima basilica, si vende merce contraffatta, ma i divieti che dovrebbero scoraggiare i turisti, invece di riguardare abusivi e non abusivi, sembrano fatti apposta per colpire solo gli extracomunitari.

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[scritto per Giornalettismo]

Le foto che vedete non sono state scattate a Treviso o a Verona, come si potrebbe pensare in un primo momento, ma a Firenze. Il mercato è quello di San Lorenzo, che si estende nelle vie intorno all’omonima basilica e che è considerato il più importante della città. nonostante vi si vendano quasi esclusivamente merci destinate ai turisti. O forse proprio per quello.

Divieto di negro. È vietato comprare la merce falsa e “contraffatta” dai venditori abusivi, dice il cartello. Quindi non è vietato comprarla da un venditore non abusivo? Evidentemente il messaggio non doveva essere troppo chiaro neanche a quelli della Commissione commercio per San Lorenzo del presidente Mauro Bufalari che hanno deciso di esporlo. Un turista avrebbe potuto avere delle difficoltà a distinguere chi vende magliette del Milan contraffatte ed è autorizzato a farlo, da chi vende una borsa di Prada falsa e non lo è. Così qualcuno ha sentito il bisogno di allegarci una foto che indica meglio com’è fatto un “venditore abusivo” senza farsi troppi problemi a proposito del cattivo gusto o delle accuse di razzismo di chi vede in quel cartello solo un “divieto di negro” e di quelli a cui vengono in mente cartelli simili usati per i cani o per gli ebrei ai tempi in cui essere ebreo era come essere un cane. In fondo è solo una battaglia di legalità. Forse.

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Conta l'apparenza. O forse è solo una battaglia commerciale. In entrambi i casi sarebbe utile riflettere su alcuni punti. Quando si è di fronte alla compravendita di un prodotto, la criminalizzazione del cliente non ha mai funzionato. Se esiste la domanda di quel bene continuerà ad esisterne la vendita e soprattutto la produzione. Bisogna allora chiedersi perché esiste quella domanda e smettere di considerare il consumatore un idiota che compra e spende a caso. Chi compra un Rolex falso non è detto che compri la miniatura del Duomo di Firenze o un vero Rolex. Chi vuole un souvenir di Firenze molto probabilmente lo comprerà lo stesso. Chi vuole un Rolex vero andrà a comprarlo dove sa che ne potrà trovarne uno vero. Chi compra un Rolex falso vuole quello. O meglio. Vorrebbe quello vero ma non se lo può permettere e si compra quello falso. In fondo, coloro che hanno diffuso l’idea che quello che conta è l’apparenza, sono proprio le grandi firme. Non importa che il prodotto sia di buona qualità o che mi serva realmente, quello che importa è quello che simboleggia. Quindi non è tanto importante, per chi lo compra che sia vero, l’importante è che ad un primo sguardo possa sembrarlo. La battaglia alle merci contraffatte è dunque comprensibile se condotta dalle griffe e dai negozi che le vendono. Per attirare quelli del “vorrei ma non posso” e soprattutto quelli del “non posso ma lo compro lo stesso”, che altrimenti si accontenterebbero del surrogato, sarebbero costretti ad abbassare il prezzo dell’originale. Il risultato di una eventuale scomparsa dal mercato delle merci contraffatte potrebbe essere solo quello dell’aumento di prezzo delle merci non contraffatte.

4601515992 084c9e5e66 Al mercato di San Lorenzo cè il divieto di negro

Lotta tra poveri. Qui però si sta parlando di una lotta tra venditori ambulanti. Quelli autorizzati e quelli non autorizzati. Qualche mese fa gli ambulanti di Firenze contestarono duramente il vicesindaco per la proposta di un aumento della tassa di occupazione del suolo pubblico. In realtà quelli che protestavano non erano tanto gli ambulanti quanto i proprietari delle concessioni degli spazi che li affittano ai negozianti. Sui 241 banchi del mercato di San Lorenzo solo una settantina sono gestiti dagli stessi proprietari della concessione. Gli stessi commercianti spesso non sanno chi è il “proprietario” dello spazio per cui pagano l’affitto, visto che alcuni sono addirittura in subaffitto e che le concessioni passano di mano molto velocemente. Non è neanche chiaro quale parte di questi affitti venga pagata in nero e quanta invece venga dichiarata visto che si parla di cifre intorno ai 2500 euro per un posto vicino alla basilica. Matteo Renzi ha dichiarato più volte di voler lottare contro il fenomeno delle rendite dei mercati. Per ora ha dovuto fare marcia indietro sia sull’aumento della tassa di occupazione sia sull’ipotesi di spostare in un’altra zona di Firenze le bancarelle più vicine alla chiesa di San Lorenzo che secondo alcuni ne rovinerebbero l’immagine. Ha invece accettato di buon grado il cartello con foto segnaletica. I commercianti d’altra parte avevano protestato contro i raid dei vigili urbani che in alcuni casi avevano messo in pericolo i passanti inseguendo i venditori abusivi che si davano alla fuga. Avevano chiesto invece un presidio fisso. E l’hanno ottenuto. Oggi mentre scattavo la foto erano presenti sia una squadra di Polizia di Stato che una di Polizia Municipale.

Il sistema economico non si tocca. D’altra parte è comprensibile che nell’indecisione se lottare contro le rendite delle grandi marche, contro quelle delle mafie che ne vendono le versioni contraffatte o contro quelle degli speculatori di affitti, si decida di prendersela con i “negri” e con i “consumatori”, è più comodo pensare che i primi sono dei parassiti e che i secondi sono degli idioti piuttosto che rimettere in discussione un intero sistema economico ed i valori sui quali tale sistema si sostiene.


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