Al passo dei tempi,una corsa tra preti.
Creato il 28 dicembre 2015 da Lucaralla
@LAPOZZANGHERA
Mi chiedo se essere moderni o tecnologici oggi per i preti ,voglia dire esibizione oltre i propri obblighi.
Insomma mi domando se vi e’ un peccato all’origine per stare al passo con i tempi.
E’ vero anche che i social aiutano a comunicare,calarsi in quella rete cosi’ semplice e distorta nel tempo che si chiama socializzazione appunto.
Il prete moderno predica in web,affida il suo perdono nelle omelie tra i tasti e,spesso,assolve i followers con una risposta al commento di un post.
La conversione mediatica o il riavvicinamento avviene con pratica 2.0,cosa che in passato accadeva dentro le mura della parrocchia e si svolgeva,spesso,dietro una nascosta comparsa degli attori principali,il prete appunto e il suo fedele.
La velocita’ di Facebook e l’incremento di profili “santi” in rete,hanno scompigliato un po le carte,annientando cortine velate che prima nascondevano peccati e peccatori.
Oggi il prete 2.0,ha quasi l’esigenza di arricchirsi lui stesso con il suo gregge e cercare,in essi,quella soddisfazione personale nel numero dei seguaci della propria pagina o sui commenti correlati ai suoi post.
Quindi una rincorsa all’apparire per numeri e,a volte,non per sostanza.
Veniamo alla domanda iniziale:e’ esibizionismo o tempo dei tempi?
E’ scoprire nuovi modi di comunicare la parola di Dio oppure e’ un errore farsi attanagliare nelle mani del “peccato moderno del narcisismo telematico ?”
Io rimango su un fatto,e quasi a un ricordo.
Il buon prete di campagna,o quello della chiesetta e della predica domenicale,mi era piu’ simpatico e in me,arrecava quasi timore.
La sua comparsa non quotidiana tra di noi e quella barriera che si ergeva durante la settimana ne facevano di lui un qualcosa di mistico,vicino alla fede appunto.
La chiesa era incontro,scambio di idee e preghiera.
Oggi leggo,spesso su twitter,la vita sacerdotale al di fuori della pratica religiosa di ufficio.
Il selfie ,la gita ,la squadra del cuore,il link alla news piu’ o meno tragica,ecc…
Un sacerdote come i comuni mortali,certo,ma che ha perso secondo me,il mistero dell’abito che porta e si vende,lasciatemolo dire,alla rete cadendo in essa e con essa nella tentazione di essere primo sugli altri e piu’ seguito degli altri .
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