Magazine Ecologia e Ambiente

“Al vento” i beni del re degli sviluppatori

Creato il 03 aprile 2013 da Lucia Navone @lucia_navone

Il maxi sequestro dei beni di Vito Nicastri. Torna alla ribalta delle cronache “il re del vento”,  uno dei personaggi del mio libro “Il sole, le ali e la civetta”.

Questa mattina la Direzione Investigativa Antimafia di Palermo ha sequestrato un miliardo e trecento milioni di beni a Vito Nicastri, conosciuto anche come il “re del vento”. Un controverso personaggio che si muoveva, sotto l’ala protettiva della primula rossa Matteo Messina Denaro, nei redditizi ambienti dell’eolico. Gli investigatori sono entrati in azione all’alba in Sicilia, Lombardia, Lazio e Calabria.

Si tratta del più consistente sequestro patrimoniale mai effettuato in Italia: 43 tra società e partecipazioni societarie; 66 disponibilità finanziarie (rapporti di conto corrente, polizze ramo vita, depositi titoli, carte di credito, carte prepagate e fondi di investimento); 98 beni immobili tra ville, palazzine, terreni e magazzini; 7 beni immobili registrati (autovetture, imbarcazioni, motocicli) tutti confiscati dal Tribunale di Trapani. Il provvedimento di confisca prevede anche la sorveglianza speciale per Nicastri e l’obbligo di soggiorno per tre anni ad Alcamo, suo paese natale.

Da semplice elettricista di Alcamo, in provincia di Trapani, Vito Nicastri è riuscito a diventare uno dei massimi esperti nel settore delle energie rinnovabili, e a costruire un’attività imprenditoriale di grandi dimensioni realizzando e vendendo numerosi parchi eolici “chiavi in mano” con profitti milionari.

“Il re del vento” è tornato oggi alle ribalte delle cronache e la confisca della Direzione investigativa antimafia è il sequestro di beni di importo più elevato in assoluto mai eseguita in Italia nei confronti di un’unica persona. Già nel 2010 l’imprenditore trapanese era stato oggetto di un sequestro  per un miliardo e 500 mila euro.”La più grande operazione di sequestro di beni ad un imprenditore mai effettuata”, come disse nel settembre 2012 l’allora Ministro Roberto Maroni, intervenuto a Mattino 5.

Vito Nicastri, intervistato nel 2009 dal settimanale Economy, si raccontava così: “Ho girato circa 300 megawatt di eolico a Veronagest, un altro centinaio agli spagnoli di Endesa, ancora 100 megawatt ad Alerion, una settantina ad Acea Electrabel, una cinquantina ai danesi di Greentex e ne ho sviluppati almeno altri 200 per il mio grande maestro, l’avvocato Oreste Vigorito (avvocato, amministratore della Italian Vento Power Corporation – IVPC, presidente del Benevento Calcio nonché, allora, anche di ANEV, Associazione Nazionale Energia dal Vento)”.

“E’ un risultato senza precedenti” ha affermato il direttore della Dia, Arturo De Felice commentando il sequestro avvenuto. “Uno degli obiettivi della Dia è fare terra bruciata attorno a Matteo Messina Denaro. Con l’operazione di oggi abbiamo messo a segno un ulteriore tassello per rendere sempre più difficile la latitanza del boss e di altri latitanti di Cosa Nostra. Togliamo la benzina al serbatoio, e non ci fermeremo fino a quando non riusciremo a ottenere il risultato finale”.

La storia di Vito Nicastri e degli altri “sviluppatori del vento” è uno dei capitoli del libro, “Il sole, le ali e la civetta”, in uscita in libreria l’8 di maggio.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :