Ai nastri di partenza i nuovi siti in Sardegna e in Sicilia per la sperimentazione sui sistemi d’accumulo dell’energia: 300 milioni gli investimenti da parte della società responsabile della trasmissione di energia sulla rete.
“Una delle soluzioni“, come aveva fatto sapere anche Flavio Cattaneo, l’amministratore delegato di Terna, intervenuto il 18 ottobre 2011 a un’audizione davanti alla Commissione Industria del Senato, “per risolvere il problema della discontinuità delle fonti alternative la cui produzione dipende dalle condizioni meteorologiche“.
Allora Terna aveva evidenziato che, nel 2010, a causa dell’assenza di accumuli, gli impianti eolici non avevano potuto produrre energia per 470 milioni di Kwh, comunque pagati ai produttori degli impianti, così come previsto dagli accordi con il Gestore dei Servizi Elettrici. “Con le batterie invece”, sempre secondo l’ad di Terna, “sarebbe possibile accogliere 230 milioni di Kwh all’anno di energia eolica e fotovoltaica. Questo garantirebbe una riserva di circa 410 milioni di Kwh, ottenuta grazie all’accumulo di elettricità nelle ore in cui si hanno picchi di produzione”.
Un progetto su cui Terna ha annunciato ieri lo stanziamento di 300 milioni che faranno capo alla controllata Terna Storage a cui spetterà “la progettazione, realizzazione, gestione, sviluppo e manutenzione di sistemi di accumulo diffuso di energia (ivi incluse batterie) di sistemi di pompaggio e/o stoccaggio”.
Tra i siti prescelti, deliberati dall’Autorità per l’Energia, ci sono Ottana in Sardegna e, Caltanissetta, in Sicilia che, riceveranno gli incentivi, “solo se verranno rigorosamente separate le poste economiche e patrimoniali di ciascun impianto”. Una scelta che ha fatto però discutere le rappresentanze sindacali della provincia di Nuoro. Il progetto di Terna infatti potrebbe mettere a rischio la capacità produttiva della centrale elettrica di Ottana Energia che, fanno sapere Cgil, Cisl e Uil, “nel 2013, dovrebbe marciare in termini di “essenzialità”, cioè a pieno regime per garantire la stabilità della rete elettrica sarda“.
“Preoccupazioni infondate”, spiega Terna con un comunicato. “L’eventuale collocazione di sistemi di accumulo nel sito di Ottana”, aggiunge Terna, “è legata alla disponibilità di terreni liberi di proprietà di Terna e non ha alcun legame con la presenza della centrale termoelettrica di Civati che anzi, potrebbe essere interessata da importanti interventi di rinnovo ed efficientamento”. La produzione potrebbe partire anche in Campania e in Puglia dove Terna Storage ha acquisito dei lotti per la costruzione di altri impianti.
Nel frattempo si attendono lumi su quali saranno gli iter autorizzativi e soprattutto quando, terminata la sperimentazione, il sistema potrà partire. Aspetti che sono demandati al Ministero dello Sviluppo Economico a cui spetta anche decidere quale sarà il ruolo futuro di Terna. Se diventerà un produttore di energia a tutti gli effetti oppure se rimarrà il gestore della rete. Ancora una volta l’ultima parola spetta al Governo.