Startup 2015. Durante la presentazione di Startup di Torino, molti sono stati i progetti presentati, che andavano dallo sviluppo di nuovi archivi virtuali a metodi di ricerca per comprare e ritirare la spesa sul pensiero del chilometro zero. Tra tutti quanti, uno è saltato all’occhio per la sua completa innovazione nel campo dell’istruzione: Alatin, creato dalla Maieutical Labs (Torino), pensato e proposto per l’apprendimento della lingua latina
-Ciao Adriano! Grazie per aver accettato di parlare di Alatin e della tua azienda, la Maieutical Labs. Come è nata l’azienda? E chi sono stati i fondatori oltre a te?
A fondare l’azienda siamo stati in tre:
Adriano Allora (linguista computazionale ed ergonomo cognitivo)
Matteo Boero (linguista e consulente editoriale)
Ivan Molineris (fisico ed esperto di sistemi complessi)
(altre informazioni le potete trovare QUI)
Insieme abbiamo notato la necessità degli studenti di cercare sempre più modi per aiutarsi nel tradurre le versioni di latino su internet. È per questo che, un po’ per gioco, un po’ per pura sperimentazione, abbiamo creato Cicero
-in parole povere il precursore di Alatin nello studio del latino
Sì, in un certo senso sì. Cicero è nato come tutor per la traduzione delle versioni di latino, e in seguito ne sono nati tanti altri di questi programmi, tutti atti a supportare lo studente nello studio: Hermes per il greco, Eugenio per i testi italiani, Miguel per la lingua spagnola e molti altri. Ogni programma fa da tutor allo studente per poter studiare meglio
-quindi Cicero è stato il vostro primo progetto dalla fondazione della società… come siete riusciti ad arrivare dove siete ora?
Cicero è stato il primo progetto, colui che ha dato la possibilità di creare tutti gli altri programmi. Certo, la realizzazione è stata lenta e non priva di ostacoli, legati sia ai tempi di sperimentazione che a quelli di mancanza di fondi e spazi appositi. Una prima prima spinta l’abbiamo avuta dal MIP (mettersi in proprio) della provincia di Torino, poi, grazie a dei contatti nel campo dell’istruzione, siamo riusciti a collaborare con l’ANSAS (Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica) e iniziare una sperimentazione insieme a dieci docenti. Dopo la sperimentazione e la vendita di Cicero, abbiamo creato definitivamente l’azienda
-e dopo Cicero c’è stato Eugenio, giusto?
Sì. Eugenio nasce come supporto per i testi italiani. La sua struttura è molto simile a Cicero, ma ci sono grandi differenze sui contenuti e nella logica operativa. Dopo Eugenio sono nati gli altri programmi per le lingue e altre materie scolastiche, che ci hanno permesso, insieme al progressivo strutturarsi dell’azienda, di fare grandi passi. Basti pensare che il cliente licenziatario dei nostri software è il gruppo Zanichelli
-un nome importante, non c’è dubbio! Ed è da qui allora che nasce finalmente Alatin
Proprio così. Alatin nasce con delle prospettive metodologiche e tecnologiche completamente diverse rispetto agli altri programmi. Se Cicero ed Eugenio supportano lo studioso nella traduzione o nell’analisi di un testo, Alatin si basa sullo studio e sul tutoraggio passo dopo passo nell’apprendimento della lingua. Inoltre, nella sua creazione abbiamo voluto incorporare alcuni elementi ludici. La progressione si basa su una logica da videogioco, con vite e punti esperienza

Alatin Logo
-eccolo qui! Il videogioco che ti insegna a studiare il latino! Il sogno di qualsiasi studioso videogiocatore…
Mi spiace infrangere i tuoi sogni, ma l’aspetto videoludico di Alatin si esprime sostanzialmente nel “test con vita”, il raggiungimento di obbiettivi in cui non si possono saltare parti di livelli e, se si perdono tutte le vite, si deve ricominciare da capo il livello. Purtroppo non è presente un avatar che salta e spara contro dei mostri… o delle forme grammaticali sbagliate.
Un approccio di quel tipo è possibile, ma povero in termini di applicazioni didattiche, e poi, è più orientato agli hard gamers…
-ho capito. Ci sono già stati dei feedbak su Alatin? Positivi o negativi che siano
Entrambi. Ci sono alcuni utenti che ci mandano mail alquanto “colorite”, anche perché Alatin richiede attenzione e impegno, ma in generale i responsi sono positivi, sia da parte degli studenti che da parte dei docenti che lo stanno testando in tutta Italia
-efficienza e facilità per un risultato ottimale
Esatto, anche se non basta. Unire il “gioco” all’apprendimento complica ulteriormente le cose.
Con Cicero il problema non si pone: gli insegnanti assegnano un compito e lui funge da accessorio. Efficace, ma non privo di difetti per l’apprendimento: mancava l’appeal che ti invoglia a giocare, e quindi ad imparare. Anche per questo abbiamo deciso di provare a sviluppare Alatin, che si basa su esercizi di grammatica
-a questo punto, perché sceglierlo? Esistono molte applicazioni o programmi che propongono esercizi di grammatica, e spesso gratis
È vero, per questo c’era bisogno di qualcosa in più. Questo qualcosa in più l’abbiamo trovato e ottenuto in due modi:
progressione degli argomenti in chiave videoludica e sperimentazione con vere classi e professori
-spiegati meglio, per favore
Stiamo testando Alatin con circa 200 classi in tutta Italia. Di queste, circa 50 partecipano a una sperimentazione più intensiva, con test di ingresso e di uscita dalla sperimentazione e sondaggi in itinere. A parte, ai due test partecipano anche preziosissime classi che non usano Alatin, ma fungono da elementi di confronto. L’obbiettivo finale è sviluppare Alatin insieme a docenti e studenti e provarne l’utilità
-un gran bell’obbiettivo. E per il supporto cartaceo? Scomparirà?
La sperimentazione si occupa anche di questo: attraverso i sondaggi somministrati ai docenti stiamo cercando di definire quale forma dovrebbe avere un corso di latino basato su Alatin, e quindi anche i suoi complementi cartacei. Certo è che proponiamo una rivoluzione: in generale il software funge da supporto al cartaceo, noi invece offriamo come base il software e come supporto il cartaceo, regalando i pdf con il programma oppure offrendo stampa on demand

Screenshot 4
-ho capito. E che cosa mi dici delle prospettive future, nel caso il responso delle cinquanta classi si riveli positivo? Espansione nazionale ed estera?
Sì. Ci piacerebbe un respiro internazionale, assolutamente! Ma… ciò che ci frena sono le differenze nella didattica: se è vero che una volta che si accede alla sfera anglofona si spalancano le porte a un mercato vastissimo, è altrettanto vero che è molto oneroso adattare il programma a causa della differenza nella didattica: in Italia si studia latino a partire dalla grammatica, nei paesi anglofoni si parte dal lessico, introducendo la grammatica in un secondo momento. A conti fatti, diventerebbe meno difficile riadattarlo per il mercato tedesco, che detiene il primato per importanza dello studio della lingua latina (in Germania bisogna aver studiato latino per accedere all’università).
Per tornare alla domanda, sì, desideriamo espanderci, ma dobbiamo vedere se il modello di Alatin potrà essere modificato per i diversi sistemi di apprendimento, e per diverse materie
-ho capito. Beh, è stata una lunga chiacchierata, ma molto interessante. Ti ringrazio per tutto, Adriano, e spero che riusciate a farcela
Grazie a te per avermi ascoltato e per esserti interessato così tanto
-buona fortuna
Anche a te!
