Alba Dorata. La nascita e la conquista del Parlamento

Creato il 22 novembre 2013 da Ilkomboloi @IlKomboloi

Deliolanes, giornalista della Ert e Kurtovic, avvocato di Diktyo hanno raccontato la situazione greca. Il rapporto di forza dei neonazisti di Alba Dorata, il governo Samaras e i servizi segreti greci. Perché è stata chiusa la tv Ert e quali sono le attività di Alba Dorata.

“Sono entrati in Parlamento a passo di marcia. Hanno scatenato un’ondata senza precedenti di aggressioni razziste, antisemite e xenofobe”. Questa parte della prefazione del libro “Alba Dorata. La Grecia nazista minaccia l’Europa”, del giornalista Dimitri Deliolanes. Dimitri per 30 anni ha “prestato servizio” per Ert, la televisione greca chiusa 10 giorni fa.

L’incontro di presentazione si è svolto all’Esc, nel quartiere San Lorenzo a Roma. Appena il giornalista inizia a parlare ci tiene a precisare che per lui gli esponenti di Alba Dorata non sono nazionalisti, bensì, nazisti. Con comportamenti, principi e idee sempre più simili a quelle del nazional-socialismo hitleriano.

Il ruolo dei media

Deliolanes ha cercato di raccontare qual è la vera situazione in Grecia, soffermandosi, inizialmente, sul fondamentale ruolo che hanno avuto i media nazionali. Per Dimitri si tratta più di una responsabilità specifica: “I media, in questi anni, hanno taciuto su quelle che sono state le violenze perpetrate da Alba Dorata. Anzi, gli hanno preparato il terreno, cercando di far emergere i reati commessi dai cittadini stranieri”.

Oscuro il rapporto tra i neonazisti e i servizi segreti greci. L’anticomunismo è stato il filo che ha unito Alba Dorata e i servizi stessi nel poter costruire una politica di odio e di supremazia della razza.

Viene ricordato Pavlos Fissas, il rapper ucciso nella zona del Pireo da un commando di Alba Dorata il 19 settembre scorso, perché ritenuto un’arma di propaganda contro il neonazismo. “Prima della sua morte sono state moltissime le azioni violente e le minacce da parte di Alba Dorata”.

Dopo l’omicidio è cresciuta ulteriormente l’indignazione sociale e ciò ha spinto il Governo greco a muoversi in un senso, cioè, non bandendo il partito politico neonazista ma ridimensionandolo. Secondo Deliolanes si tratterebbe di una mossa politica: “Eliminare un avversario politico alle prossime elezioni”. Il Governo Samaras ha agito attraverso la Magistratura, muovendo l’accusa di “associazione a delinquere” nei confronti di Alba Dorata.

Il caso delle bancarelle

Il giornalista mentre racconta quelle che sono tutte le attività illecite portate avanti dai neonazisti, si sofferma su un episodio in particolare, quello dell’attacco dei neonazisti al mercatino degli stranieri. Nel video si vede come alcune bancarelle non vengono toccate. Alba Dorata ha dichiarato che non sono state toccate in quanto i proprietari erano provvisti di permesso di soggiorno, secondo Deliolanes si tratta di puro racket. Le bancarelle che non sono state attaccate ferocemente dai militanti erano quelle che avevano pagato il racket ad Alba Dorata.

I due militanti di Alba Dorata uccisi

Sull’uccisione dei due militanti di Alba Dorata, avvenuta il 2 novembre scorso, Deliolanes espone una tesi complottista. “Ci sono molti conflitti interni al partito. Attorno a questo omicidio c’è qualcosa di più grosso e di oscuro rispetto ad una possibile azione da parte di militanti antifascisti”.

Chiusura di ERT

“Sono orgoglioso di come i miei colleghi hanno reagito alla brutalità del Premier Samaras”. Questo il pensiero che va ai suoi colleghi della televisione Ert, per cui Deliolanes ha lavorato per 30 anni. La televisione pubblica greca cancellata dal governo di Atene 5 mesi fa, è stata sgomberata all’alba del 7 novembre scorso dalla polizia, che ha faticato non poco a trascinare fuori dall’edificio gli occupanti che erano rimasti letteralmente aggrappati al loro posto di lavoro.

Il giornalista afferma che la tv non è stata chiusa per ragioni economiche, in quanto in attivo dal 2010, ma è stata chiusa per privatizzare e concedere il monopolio televisivo nelle mano di pochi imprenditori.

“Per 5 mesi abbiamo tenuto una radiotelevisione aperta con informazioni vere, trasmettendo in streaming. Il nostro peccato era quello di fare informazione non appoggiando qualsiasi mossa del Governo. Hanno chiuso la tv perché informavamo e davamo fastidio”.

L’avvocato Kurtovic

All’incontro ha partecipato, in diretta telefonica, Ioanna Kurtovic, avvocato membro del Diktyo, una rete per i diritti sociali e politici. Ioanna ha raccontato i problemi quotidiani che gli stranieri e chi li sostiene si trova a vivere giorno per giorno. Minacce e violenze.

L’avvocato ha denunciato vari attacchi effettuati da Alba Dorata contro Dikyto: “Hanno tirato una bomba a mano nell’edificio. Per fortuna non ci sono stati feriti, quella volta”. Ha parlato di leggi razziste e xenofobe, e delle condizioni in cui vivono gli stranieri rinchiusi nei CIE.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :