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Albania. Governo ritira “tassa sui poveri” richiesta da FMI

Creato il 10 agosto 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

luci_erjondi Giacomo Dolzani

Il ministero delle Finanze albanese, dopo le dure proteste avanzate dai media nazionali ma anche da parlamentari della stessa maggioranza e da membri del Governo, ha accantonato la proposta di legge la quale avrebbe introdotto una tassa anche sui redditi più bassi.
A dare l’annuncio è lo stesso ministro delle Finanze, Erjon Luci, il quale ha affermato: “Non c’è alcuna variazione dell’attuale regime fiscale e non è previsto alcun provvedimento in questa direzione”.
L’imposta proposta in precedenza del Governo consisteva infatti in una tassazione del 5% sui redditi inferiori ai 15.000 lekë mensili (poco più di 100€) e 13% per quelli compresi tra i 15.000 ed i 130.000 lekë al mese (circa 930€) mentre, con una legge emanata nel 2013, i redditi fino ai 30.000 lekë erano stati esentati da tasse. La decisione del Governo è stata avversata duramente da televisioni e giornali e definita una “tassa sui poveri”.
Negli ultimi mesi, l’Esecutivo del premier socialista Edi Rama è stato protagonista di una politica di riduzione della spesa pubblica (l’ultimo decreto in questo senso, varato il 5 agosto, ha previsto tagli per 116 milioni di euro) e caratterizzata da un forte incremento della tassazione, con il fine di coprire un eccessivo deficit di bilancio e soddisfare così le richieste dei creditori internazionali, soprattutto Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale (Fmi), con i quali sono in ballo trattative per prestiti del valore di centinaia di milioni di euro; la manovra di Tirana non ha però ottenuto il successo sperato, le entrate fiscali sono state infatti nettamente inferiori alle previsioni, anche a causa della contemporanea crescita dell’evasione.
Era stato proprio il Fmi a richiedere al Governo albanese di introdurre questa imposta sui redditi più bassi partecipando, secondo indiscrezioni, anche alla scrittura del testo; l’istituto di credito, in seguito alle difficoltà incontrate da Tirana a mantenere sotto controllo il disavanzo statale, ha infatti bloccato la procedura per la concessione al paese balcanico di un prestito da 300 milioni di euro.
Oltre a questo problema con il Fmi, Rama dovrà inoltre far fronte alla necessità di riallocare ben 500 milioni di euro di titoli di stato che scadranno il novembre prossimo.

da Notizie Geopolitiche



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