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Albania on the road tra storia, cultura e natura

Creato il 12 aprile 2024 da Gliscrittori
Albania on the road tra storia, cultura e natura

Mamme in viaggio Di Sonia Borrini. Albania d'estate: una settimana on the road tra storia, cultura e natura. Da Tirana a Gjirokastër, tra montagne, spiagge lontane dal turismo di massa e città antiche.

Nell’estate 2022, spinta da un impulso avventuroso (e forse con una decisione meno democratica di quanto avrei voluto ammettere nei confronti dei miei compagni di viaggio), ho deciso di trascorrere le nostre vacanze estive in Albania. Una scelta che ha suscitato non poche sorprese tra amici e conoscenti, i quali mi interrogavano sulle mie motivazioni, rivelando una certa perplessità verso l'Albania come meta turistica. Personalmente, da tempo desideravo visitarla, anche grazie ai racconti di un caro amico albanese fin dai tempi dell'università, il quale mi aveva fornito preziosi consigli e assistenza.
Armati di una valigia appena più grande di una borsa da mettere sotto il sedile dell'aereo (40x30x20 cm), ci siamo imbarcati su un breve volo Wizzair da Bologna a Tirana, la capitale albanese. Viaggiare leggeri è d'obbligo per ridurre i costi e, inoltre, risulta facile quando ci si ritrova immersi nel caldo avvolgente tipico delle estati albanesi.

L'Albania, con una superficie poco più estesa della Sicilia e una popolazione di tre milioni di abitanti, condivide il mare Adriatico e Ionio con l'Italia, rivelando un paese ben oltre le aspettative.

La moneta locale, il LEK, e stata la mia prima introduzione a una realtà economica tangibilmente diversa dalla nostra, con un tasso di cambio di 117 LEK per 1 EUR.
L'influenza italiana è evidente, con molti albanesi che parlano o almeno capiscono l'italiano, un'eredità culturale portata oltre il mare da trasmissioni TV e radio.
Gli albanesi hanno un modo particolare di fare segni di assenso e dissenso con la testa, che può confondere chi non è abituato. In Albania, tradizionalmente, scuotere la testa da un lato all'altro significa "sì", mentre un cenno verticale significa "no". Questa particolarità culturale è affascinante per i visitatori e sottolinea l'importanza di osservare e adattarsi alle pratiche locali quando si viaggia.
La natura in Albania si manifesta con una ricchezza sbalorditiva, con oltre 3000 specie tra piante e fiori. La cucina, ricca di verdure, offre sapori autentici e piatti unici come l'imam (melanzane ripiene) e le torte salate con erbe, dimostrando un legame profondo con la terra. In particolare, mia figlia Mia ordinava ovunque piatti a base di spinaci.
Interessante è la tradizione locale di posizionare un orsacchiotto fuori dalla porta di casa. Questi orsacchiotti agiscono come guardiani sovrannaturali, pensati per proteggere dalle forze maligne quali invidia, arroganza e avidità, assorbendo i colpi destinati ai residenti. Una pratica affascinante che sottolinea la ricca tappezzeria di credenze e tradizioni albanesi.
Tirana e il Bunk'Art

Tirana, il cui nome deriva da Tirkon, l'antico castello le cui rovine sono ancora visibili, è una delle poche città ancora prive di McDonald's, un gioiello di unicità nel panorama europeo.

La nostra visita alla capitale albanese ha preso una piega ancora più affascinante con la visita al Bunk'Art 1 [bunkart.al]. Immersi nelle profondità di queste strutture, abbiamo esplorato corridoi che si snodano attraverso la storia oscura ma affascinante dell'Albania socialista. Un viaggio nel tempo che ha reso tangibili le atmosfere di un'epoca contrassegnata da paranoia e isolamento.
Dopo l'esperienza intensa e illuminante al Bunk'Art, il nostro sguardo si è affinato, permettendoci di notare i numerosi bunker disseminati lungo il paesaggio albanese durante il resto del nostro viaggio. Un ricordo costante di un periodo in cui l'Albania, sotto la guida di Enver Hoxha, costruì oltre 170.000 bunker, temendo invasioni che non avvennero mai. Queste piccole cupole di cemento, ora silenziosi testimoni di un passato turbolento, punteggiano la campagna, spiagge e colline, offrendo un insolito contrasto con la bellezza naturale del paese.

Il nostro viaggio-avventura è continuato oltre Tirana, attraversando il Parco Naturale. Con le sue spiagge quasi deserte e lontane dal turismo di massa, ci ha offerto un contatto autentico e rinfrescante con la natura.

O ancora Berat, la città museo patrimonio dell'UNESCO e conosciuta come la città dalle mille e una finestre, testimoni di una storia intrecciata tra fedi e culture diverse. Le caratteristiche facciate delle case infatti sono costituite esclusivamente da finestre. Ci sono due città vecchie, inizialmente una di religione cattolica e l'altra musulmana, divise dal fiume.
Simpatico è stato il soggiorno nell’imponente Hotel Colombo (5 stelle) [hotel-colombo.al] che sfiorava il kitsch, con i suoi dettagli un po' troppo appariscenti come il tappeto rosso all’ingresso e i lampadari di (finto) cristallo, per la gioia della piccola Mia (allora di otto anni) che si è sentita un po’ principessa.
Vedute di Berat

Tornando sulla costa, abbiamo trovato le piccole spiagge di Himare, con parcheggi abusivi, il nuovo business, sembrerebbe.

I prezzi lì sono più cari. L’anguria l'abbiamo pagata 30 centesimi al chilo invece che 20. Dovendoci fermare tre notti, abbiamo preferito un Airbnb. Vila Goro [www.airbnb.it] è un appartamento in un palazzetto con piscina in cima a una collinetta. Vista sul mare e sulle colline intorno. Da qui abbiamo tenuto d’occhio la situazione degli incendi, col passaggio di canadair per provare a spegnere il fuoco. Purtroppo ce ne sono sempre parecchi.
Altra bella scoperta, la caletta di Gjipe Beach è raggiungibile dal parcheggio (probabilmente sempre abusivo, 300 LEK) in 20 minuti a piedi su stradina sterrata, con spiaggia di sassolini con acqua cristallina e molto fresca. Ci sono numerose barche (con musica a palla) che portano e prendono turisti pigri che vogliono evitarsi la camminata. Peccato anche per il prezzo di un ombrellone a ben 1500 LEK. Oppure Livadhi Beach, dove la spiaggia è tutta privatizzata. Nulla di che – Mia commenta che i bar sono carini.

Sarande e Ksamil sono orientate al turismo, come capiamo subito arrivando e incontrando numerose persone che offrono stanze in affitto mostrando un cartello "Dhoma me quera" seduti ai lati della strada.

Abbiamo attraversato le due città molto velocemente e, cercando di evitare i luoghi troppo turistici, ci siamo avventurati verso sud in direzione di Girokaster, la città di pietra patrimonio UNESCO, all’interno del paese. Quanto è bello perdersi e scoprire posti non turistici!
Abbiamo cercato un bar per bere una cosa fresca e Google Maps (ovviamente offline) ci ha indicato le varie opzioni sulla strada ma fuori dal caos. Così eccoci approdare in cima ad una collina e scoprire il delizioso Blue Eyes Bar [www.albanien-ksamil-cafe.com]. Solo drink, ma con una bella vista su Ksamil e con la piacevole sorpresa di poter attraversare un piccolo Tunnel (1 minuto) muniti di elmetti (il tunnel è basso e gli elmetti aiutano a evitare di riempirsi di bernoccoli) e godere di una incantevole vista sul lago.
Caletta di Gjipe Beach e il tunnel del Blue Eyes Bar

Eccoci a Gjirokastër, con le sue abitazioni che hanno la forma di torri medievali e la vita vibrante serale.

Il nostro arrivo è stato un po’ complicato perché l’Hotel Cajupi [cajupi.com] non è raggiungibile in auto e il centro storico ha vie strette e ripide. Non c'erano abbastanza parcheggi vicino, problema che probabilmente sarà stato risolto visto che stavano costruendo un enorme parcheggio sotterraneo di fronte all'hotel. In ogni caso, la nostra macchina sportiva in affitto è stata messa a dura prova, e anche la nostra resistenza.
A Gjirokastër c'è un'imponente fortezza chiamata "Fortezza di Gjirokastër" o "Castello di Gjirokastër". La fortezza si trova su una collina nel cuore della città e domina il paesaggio circostante. È una delle attrazioni principali di Gjirokastër e offre una vista panoramica mozzafiato sulla città e sulle montagne circostanti. All'interno della fortezza si trovano anche diversi musei e luoghi di interesse storico, che permettono ai visitatori di immergersi nella storia e nella cultura della regione.

Gjirokastër è conosciuta per la sua ricca tradizione culinaria, che include una varietà di piatti tradizionali albanesi.

Molti ristoranti e trattorie locali offrono la musaka nel loro menu, consentendo ai visitatori di assaggiare questa prelibatezza culinaria durante il loro soggiorno nella città. La versione albanese della musakamoussaka in albanese – è simile alla variante greca e turca: consiste tipicamente in strati di melanzane, patate o zucchine, carne macinata (solitamente di agnello o manzo), pomodori, cipolle e spezie, il tutto cotto al forno con una besciamella o una salsa di formaggio bianco. È un piatto ricco e saporito, spesso servito come piatto principale durante le feste e le occasioni speciali, ma può essere trovato anche nei ristoranti e nelle case albanesi come comfort food tradizionale.
Altre città nota anche per la sua bellezza naturale e per le acque cristalline che la circondano è Porto Palermo, situata lungo la costa sud-occidentale del paese. Il nome deriva dalla sua storia legata alla presenza di un'antica fortezza che risale al periodo ottomano, costruita su un promontorio roccioso.
Scendendo verso la Caletta di Gjipe Beach e Gjirokastër

Nel corso del viaggio, ci siamo resi conto che il vento non è solo un semplice elemento atmosferico, ma parte integrante dell'esperienza stessa.

Lungo la costa e in alcune zone montuose del paese, sono presenti aree note per i venti forti che possono soffiare con intensità, soprattutto durante determinati periodi dell'anno.
Durante il nostro viaggio in macchina lungo la costa e attraverso le montagne, abbiamo avuto l'opportunità di fare soste in alcune di queste aree, dove il vento soffiava con una forza incredibile. È stato divertente giocarci, lasciandoci trasportare dalla sua potenza e sentendo la sua energia intorno a noi. Tuttavia, è importante prestare attenzione, poiché il vento può essere così forte da rischiare di volare via!

Ogni angolo dell'Albania racconta una storia, da bar nascosti con viste mozzafiato a piccoli villaggi dove il tempo sembra essersi fermato.

Questo viaggio in Albania è stato un percorso di scoperta che ha sfidato pregiudizi e mi ha aperto a un mondo ricco di storia, natura e calore umano. Raccomando vivamente un'avventura simile a chiunque desideri esplorare una cultura profondamente europea eppure distinta e ricca di sorprese, indicata anche per famiglie.
Ho lasciato un pezzo del mio cuore tra le montagne, le spiagge e le città vivaci dell'Albania, con la promessa di un ritorno.
© Sonia Borrini


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