Gli alberi monumentali
Gli alberi che riescono a raggiungere grandi dimensioni vivono in condizioni ambientali e culturali ideali. Oltre al clima e alla fertilità del terreno è proprio l'uomo che, molto spesso, permette ad alcuni esemplari di raggiungere dimensioni monumentali. Gli alberi, infatti, ad un certo punto del loro ciclo biologico, pur continuando a crescere, non sono più produttivi e possono ostacolare la riuscita di coltivazioni circostanti o risultare addirittura pericolosi, data la loro mole e la loro età, per cui i proprietari dei fondi preferiscono, molte volte, tagliarli per ricavarne legna da vendere piuttosto che preservare la loro esistenza. E' molto importante, quindi, sensibilizzare le coscienze al fine di conservare il patrimonio paesaggistico naturale di cui gli alberi monumentali sono parte integrante.
Tutela legislativa degli alberi monumentali
La tutela legislativa degli alberi monumentali riguarda sia gli esemplari di interesse naturalistico, considerati esempi rari di longevità e maestosità, che quelli di rilevanza storica. In Italia, nonostante i numerosi tentativi fatti per dare attuazione a disegni di legge nazionali, la legislazione in materia è demandata alle regioni che provvedono a salvaguardare questi esemplari come possono basandosi sulle risorse di cui dispongono. Tuttavia la tutela delle specie arboree monumentali rappresenta un'opportunità per rivalutare il patrimonio paesaggistico e naturale di ogni singola regione e in Italia un passo in avanti è stato fatto con l'entrata in vigore della legge n. 10/2013 che obbliga i comuni a censire gli alberi monumentali al fine di aggiornare l'elenco nazionale gestito dalla Guardia Forestale dello Stato.
Gli alberi monumentali italiani
Dei numerosi alberi monumentali censiti in Italia dal Corpo forestale dello Stato, la maggior parte si trova nel centro Italia dove le leggi assicurano una maggior tutela ambientale e la sopravvivenza di esemplari unici come l'Olmo di casa Mordini a Pievepelago, Modena.Tuttavia, l'ulivo più grande d'Europa si trova probabilmente proprio nelle campagne del riminese e potrebbe avere circa duemila anni. Purtroppo l'incuria delle persone, la disattenzione delle istituzioni e l'imprevedibilità degli eventi climatici mettono continuamente a rischio l'esistenza di questi vegetali e a volte qualcuno di essi muore come nel caso storico della quercia del Gianicolo colpita da un fulmine nel 1843, sotto alla quale era solito sedersi il poeta Torquato Tasso durante le sue meditazioni.
Alberi monumentali nel mondo
Gli alberi monumentali si trovano in tutto il mondo, spesso sono le testimonianze viventi dell'esistenza di antiche foreste e ci danno l'idea di come poteva presentarsi l'ambiente in passato. E' il caso delle maestose querce inglesi o farnie, tra gli alberi decidui più grandi e longevi al mondo, presenti in tutta Europa, in Asia minore e in Nord Africa. Il cipresso di Montezuma o albero di Tule è attualmente l'albero più grosso al mondo, si trova accanto alla chiesa di Santa Maria de la Asunciòn di Santa Maria del Tule in Messico. E' alto più di trentacinque metri mentre la circonferenza del tronco supera i trenta metri. L'Old Tjikko è un abete rosso norvegese di novemila anni, considerato l'esemplare monumentale più antico in assoluto.