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Alberi monumentali, i pioppi bianchi di L’Aquila

Creato il 22 ottobre 2010 da Gianni

Alberi monumentali, i pioppi bianchi di L'Aquila

Albero monumentale davvero importante quello di oggi. Anzi, alberi, perché le piante segnalate sono due e si trovano a L’Aquila, la splendida città che alle ore 3 e 32 del 6 aprile 2009 è stata devastata da un terremoto di magnitudo di 6.3 gradi Mw e dove, dopo una tragica conta fatta di 308 vittime, 1.500 feriti e 65.000 sfollati e a distanza di un anno e mezzo dal sisma, i lavori di ricostruzione del centro storico sono praticamente fermi e rischiano di condannare il capoluogo abruzzese a un destino di oblìo. Per questo, al di là della reale importanza e bellezza dei due esemplari di pioppo bianco (davvero notevoli), mi piace pensare a questi alberi come a dei simboli di speranza, a una metafora della voglia degli aquilani di riprendersi la loro città, la loro storia, il loro destino.

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Non credo di sbagliare, almeno per quanto riguarda questa vicenda: personalmente conosco pochi abitanti di quelle zone ma se tanto mi da tanto i due alberi monumentali, con la loro imponenza, la loro storia e le loro profonde radici ben piantate nel territorio, rappresentano al meglio la determinazione e la tenacia con le quali gli aquilani non intendono rinunciare alla loro città.

L’autore della segnalazione si chiama Carmine al quale vanno i miei complimenti più sinceri perché ha realizzato senza ombra di dubbio la miglior galleria fotografica tra quelle presenti nel fotocensimento, unita alle informazioni sugli alberi più ricche e dettagliate di tutte. In più, grazie alla complicità di due amici che si sono ironicamente prestati al gioco in un improbabile abbraccio al fusto dell’albero, abbiamo per la prima volta ben chiaro anche il rapporto di proporzione che passa tra la pianta e l’uomo, in questo caso davvero notevole.
Insomma, gran bell’intervento, ottenuto tra l’altro per la sola passione di Carmine che non ha voluto in cambio neanche il simbolico premio messo in palio dal Florablog Contest, ovvero i semi di Solanum torvum, perché dalle sue parti lo scorso inverno sono stati registrati 19 gradi centigradi sotto lo zero, non esattamente il clima ideale per coltivare la solanacea…

Vi lascio dunque al testo di Carmine, non prima di averlo ringraziato di cuore per il suo prezioso contributo che spero diventi il termine di paragone per le segnalazioni future.

Salve,
mi chiamo Carmine e scrivo da L’Aquila. Prima di tutto complimenti per la splendida iniziativa, che mi ha coinvolto in pieno.
Vi invio le foto di due magnifici esemplari di Populus alba. Mi scuso per la qualità delle immagini, ma gli scatti sono stati realizzati in condizioni di luce piuttosto difficili e con un apparecchio non professionale.
Gli alberi sono situati nella periferia ovest della città dell’Aquila, al km 31 delle strada statale 17, all’interno del parco privato di un noto ristorante. L’uscita autostradale è a meno di 2 chilometri, quindi il sito è accessibile a chiunque, senza difficoltà alcuna. Come da mappa allegata, gli alberi si trovano a poche centinaia di metri dal fiume Aterno, quindi in una condizione microclimatica particolarmente favorevole per i pioppi bianchi.
I due esemplari sono di dimensioni notevolissime, sia come altezza (intorno ai 30 metri) che come circonferenza del tronco. L’esemplare più antico (cui sono dedicate tutte le foto, ad eccezione delle ultime tre) nel censimento CFS del 1982 è stato misurato in 6,7 metri di circonferenza e 30 metri di altezza. Con l’aiuto di due amici (visibili nelle foto) abbiamo appurato che la circonferenza è ormai prossima ai 7 metri, mentre è probabile che l’altezza si sia leggermente ridotta a causa di un fulmine.
Per rendersi conto della maestosità di questo monumento naturale, è sufficiente considerare che i miei due amici sono alti rispettivamente 2 metri e 1 m e 80. Questo albero è stato riconosciuto dal CFS esemplare di eccezionale valore storico o monumentale. Il secondo pioppo, sicuramente meno antico e dalle forme meno articolate, tende ad ingannare l’occhio, causa le sue proporzioni slanciate. Abbiamo misurato infatti una circonferenza intorno ai 6 metri, mentre l’altezza è già di diversi metri superiore all’altro esemplare; si candida quindi ad entrare con pieno diritto nell’elenco degli alberi monumentali. Posso assicurare che lo spettacolo offerto da madre natura vale sicuramente un viaggio.
Nei prossimi mesi spero di poter inviare le foto di un altro albero eccezionale: una roverella con tronco cavo e circonferenza di 7,5 metri, che si trova in linea d’aria a circa 10 km dai pioppi monumentali, anche
se in condizioni di accessibilità meno favorevoli.
A presto!
Carmine

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COMMENTI (1)

Da francesco
Inviato il 02 gennaio a 00:14
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Caro Carmine, mi sapresti dire dove si trova la quercia di cui parli dicendo che si trova a 10 km dai pioppi?

grazie