“Questo innesto non s’ha da fare”. È così che, parafrasando una delle frasi più celebri della letteratura italiana, si può riassumere al meglio il mio tormentato rapporto con il Solanum torvum, la pianta che rappresenta uno dei portainnesti più diffusi in agricoltura e che da un po’ di tempo a questa parte ha raggiunto una certa fama grazie al fatto che con esso è possibile realizzare l’ormai noto albero delle melanzane. Sono in possesso di questa pianta da quasi due anni e, per una serie infinita di vicissitudini e/o contrattempi e/o problemi (o più semplicemente per la mia incapacità…?), non sono ancora riuscito a realizzare ’sto benedetto innesto con la Solanum melongena. E, calendario alla mano, il tutto è rimandato alla prossima primavera-estate. Come minimo…
Al di là della differenza di clima (la Toscana ha, soprattutto d’inverno, altre temperature rispetto al sud d’Italia) e della permanenza forzata in vaso (anche se, come possiamo vedere in galleria, la sua coltivazione in vaso è possibile, eccome!), l’ostacolo maggiore per la realizzazione dell’innesto è rappresentato dal fatto che le piante più grandi che possiedo (e quelle che meglio si prestano alla realizzazione dell’albero delle melanzane, a meno che non si voglia ottenere un arbusto…) hanno il fusto lignificato. Arrivate dalla Calabria (grazie alla generosità di Francesco) già cresciutelle nell’ormai lontano novembre del 2008, le due piante di S. torvum sono evolute con altalenanti fortune fino alla dignitosa altezza di oggi (circa 180 cm, vaso escluso), ma proprio a causa dei due anni e mezzo e passa di vita il loro fusto contorto ha ormai perso qualunque traccia del “verde clorofilliano” per diventare appunto lignificato. La diretta conseguenza di questa trasformazione è che non è possibile, se non nelle parti più esili della cima, effettuare l’innesto erbaceo a corona della melanzana ben illustrato nel video postato da Giuseppe.
Già, Giuseppe. Meno male che c’è lui! Grazie al suo intervento infatti questo blog ha potuto tenere fede alla promessa, fatta ai molti lettori che si stanno cimentando con questa coltivazione, di mostrare come si realizza l’innesto della melanzana. La tecnica da lui ben spiegata è a tutti gli effetti la “versione” erbacea dell’innesto a corona utilizzato in molti alberi (specialmente da frutto) e che abbiamo imparato a conoscere in questo video. Certo, l’innesto in qestione prevede alcune variazioni rispetto a quello più diffuso ma per quelle potete approfondire osservando il video di Giuseppe, che non si è limitato a quello ma mi ha pure spedito la galleria fotografica qui sotto di alcune sue piante innestate, non so fino a che punto per documentare il tutto o per suscitare in me una insana invidia…
Scherzi a parte per il momento mi consolo con quello che vedete nella foto qui sotto (ingrandibile cliccando):
Si tratta di alcuni dei frutti prodotti faticosamente dalle mie piccine e che come potete vedere cominciano a maturare, anche se lo fanno con una lentezza esasperante: di questo passo i semi in essi contenuti saranno pronti per la prossima primavera, appena in tempo (visto che non mi arrendo di certo!) per riprovare con questa chimera di innesto…
Albero delle melanzane, piante di Solanum torvum crescono (poco)
Piante Solanum torvum in fiore e pronte per diventare l’albero delle melanzane
L’albero delle melanzane e… dintorni
Albero di melanzane e pomodori, spazio al protagonista
Albero delle melanzane, semi di Solanum torvum a volontà!