Storia di un italiano era il titolo di una serie televisiva antologica e, in effetti, Alberto Sordi ha rappresentato bene l’italiano medio. Provinciale ma ambizioso, prepotente e vigliacco allo stesso tempo, apparentemente cinico, senza scrupoli, in realtà conformista e qualunquista. Prendendo a bersaglio gli aspetti più paradossali di certe convenzioni, infierendo su tutte le classi e gli ambienti, ne ha ricavato una serie impressionante di personaggi, sempre tenuti sul piano caricaturale, deformandoli secondo il proprio estro comico. Se è vero che nell’ultima parte della carriera non è più riuscito a seguire l'evoluzione del costume e la critica sociale è scivolata in un moralismo spesso fastidioso, non dobbiamo dimenticare le sue felici incursioni nel grottesco e alcune intense interpretazioni drammatiche.
Sordi è stato uno dei maestri della cosiddetta commedia all’italiana, avendo lavorato con tutti i più grandi registi (da Fellini a Monicelli, da Comencini a Risi) e contribuito al loro successo. La sua scomparsa segna la conclusione di un’era del nostro cinema. Tognazzi, Mastroianni, Gassman, adesso Sordi. Se ne sono andati tutti, e con loro un pezzo della nostra storia.
(Pubblicato su Kataweb Forum Cinema il 25 febbraio 2003)