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Alberto Tomba in esclusiva: “Avrei potuto gareggiare fino a Torino 2006″

Creato il 12 ottobre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Un mito della storia dello sci, colui che ha cambiato per sempre il modo di vedere questo sport in Italia. Un palmares impressionante e difficilmente eguagliabile: 50 vittorie in Coppa del Mondo, una sfera di cristallo assoluta (nel 1995, ultimo azzurro a riuscirci) e ben 8 di specialità, 3 ori e 2 argenti olimpici, 2 ori e 2 bronzi iridati. Carismatico ed estroverso tanto da diventare il simbolo vincente di un Paese intero. A 14 anni di distanza dal suo ritiro, la sua presenza scatena ancora le folle. In esclusiva per Olimpiazzurra: Alberto Tomba.

Hai lasciato lo sci da vincente, trionfando nello Slalom di Crans-Montana nel 1998: eppure pensiamo che avessi ancora tanto da dare a questo sport.
E’ vero, ho smesso quando ero all’apice, però fisicamente ero ancora integro ed avrei potuto vincere ancora. Lo sci è cambiato molto e con il tempo si è innalzata l’età media dei campioni. Penso che avrei potuto continuare a gareggiare fino alle Olimpiadi di Torino 2006“.  

Flavio Roda, presidente della Fisi, ha dichiarato che sei “un uomo della Federazione” e che la tua sarà una figura importante: hai già un’idea di cosa ti piacerebbe fare?
Vorrei essere un punto di riferimento per i più giovani e raccontargli la mia storia e le mie esperienze perché traggano esempio per diventare a loro volta dei campioni. Io da ragazzo non sempre ascoltavo i tecnici e spesso andavo controcorrente, soprattutto nell’esecuzione del gesto tecnico. Flavio Roda, oltre ad essere la persona giusta per la Fisi, è un amico e, grazie a lui, ora ci sono i presupposti per dare un bel contributo in Federazione“.

Ti piacerebbe tornare in pista con i tuoi rivali degli anni ’90 in una gara rievocativa?
Secondo me questo genere di eventi sono patetici: quando si dice basta, è basta. Tornare e fare delle brutte figure non è bello“.

Parliamo degli slalomisti che a metà novembre inizieranno la loro stagione a Levi: sensazioni?
Da quello che ho saputo, Cristian Deville e Stefano Gross stanno andando veramente forte. Ma attenzione anche a  Razzoli: quest’anno tornerà quello che conosciamo. Ha finalmente risolto il problema dello scarpone, che in questo sport è anche più importante degli sci. Ma, slalomisti a parte, tutta la squadra potrà fare bene, a cominciare da Max Blardone e Christof Innerhofer: l’importante è che trovino l’ambiente giusto per emergere“.

Nascerà mai un nuovo Tomba?
E perché no? Serve l’amore per lo sci e non bisogna mai mollare. Io da ragazzino non vincevo tanto, però ho tenuto duro ed alla fine ce l’ho fatta. Bisogna fare dei sacrifici ed in questo sono molto importanti anche i genitori“.

 

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Foto: albertotomba.com

 

OA | Federico Militello

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