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Alcol in gravidanza: meglio evitare anche consumi modesti

Creato il 14 settembre 2015 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Una recente ricerca realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità sostiene che anche piccole quantità di alcol in gravidanza possono causare rischi seri per la salute del feto.

Conservazione cordone ombelicale - GuidaDi: Redazione

Lo studio realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (in collaborazione con l’Institut Hospital del Mar d’Investigacions Mèdiques di Barcellona e dell’Universitat Autònoma de Barcelona e dell’Instituto Carlos III di Madrid), i cui risultati sono stati resi noti sulla rivista scientifica “Clinical Chemistry and Laboratory Medicine”, lancia una raccomandazione chiara per le future mamme: per evitare di sviluppare la sindrome feto-alcolica (che rappresenta la più grave conseguenza del consumo di alcolici in gravidanza), occorre astenersi totalmente dal consumo anche di piccole quantità di alcol in gravidanza.

La ricerca ha infatti rilevato che i residui dell’alcol assunto dalle future mamme anche in modeste quantità – soprattutto durante il secondo e il terzo trimestre – si trovano nel meconio (il materiale presente nell’intestino del bambino prima del parto), oltre che nel capello materno. Sembra dunque che, per quanto il consumo di alcol da parte della donna possa essere limitato, il feto resti comunque esposto all’alcol. Per questo il consiglio degli esperti è quello di astenersi completamente dal’assumere alcol.

L’Istituto Superiore di Sanità segnala dunque che, se le future mamme assumono alcol, quest’abitudine può di fatto accrescere i possibili rischi per la salute del nascituro e che non ha senso fare differenze tra le bevande né per gradazione alcolica né per quantità assunta. L’alcol oltrepassa comunque la placenta e colpisce il feto. Il bambino però non è in grado di metabolizzare l’alcol, a differenza della futura mamma; per questo tutti i suoi tessuti, in fase di sviluppo, compreso quello nervoso, possono risentire dell’azione di questa sostanza nociva. In particolare, i rischi maggiori sono generati dal consumo di alcol nelle prime settimane di gravidanza e negli ultimi tre mesi.

In virtù della conferma che viene dai risultati di questa ricerca, i medici raccomandano quindi alle donne di eliminare il consumo di alcol già dai giorni in cui si sta provando a rimanere incinta, continuando l’astensione per tutta la gravidanza e l’eventuale fase di allattamento, per evitare conseguenze per i piccoli che possono anche essere irreversibili.

Fonte: “Salute – Il Sole 24 Ore”


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