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Alcune notizie dissonanti sull'origine della recente epidemia di Ebola

Creato il 15 settembre 2014 da Corradopenna
Alcune notizie dissonanti sull'origine della recente epidemia di Ebola

Si legge su un articolo del quotidiano Repubblica del marzo 2014 che la recente epidemia di Ebola si è originata in Guinea nelle "aree boschive del sud-est del paese". Una rapida occhiata alla cartina geografica del paese mostra che si tratta dell'area a nord di sierra Leone e Liberia, da dove l'èpidemia si sarebbe diffusa negli altri stati.L'epicentro del focolaio quindi è adesso la zona che comprende il sud-est della Guinea, il nord-ovest della liberia e la parte orientale della Sierra Leone (come informa anche un articolo su La voce della Russia), ovvero grosso modo l'area racchiusa nella circonferenza rossa nella figura sottostante (vedi anche il New York Times a conferma).Alcune notizie dissonanti sull'origine della recente epidemia di Ebola:Proprio al margine di questa zona si trova la città di Kenema, ove si trova un ospedale coinvolto non solo nello studio dell'agente infettivo dell'Ebola, ma anche nella messa a punto di un vaccino.Cosa c'è di particolare in questo ospedale di Kenema? Lo scopriamo leggendo un articolo di Alessandra Zavatta pubblicato il 9 agosto 2014 sul sito del quotidiano Il tempo, e intitolato Virus pilotato dietro l’epidemia Morto il medico che sapeva. L'articolo è ricco di informazioni spesso taciute o sottaciute dagli altri mass-media, articolo che va decisamente in controcorrente e che fa sorgere dei seri dubbi sul fatto che la nuova epidemia di Ebola si sia originata davvero nel sud-est della Guinea.
Nell'articolo de Il tempo si legge che nell'ospedale di Kenema:

si effettuavano test sulla popolazione locale per scovare i nuovi casi. Laboratorio che ha una partnership con l’università Tulane di New Orleans, famosa per dipartimento di Malattie tropicali che effettua ricerche sull’Ebola. L’ospedale di Kenema collabora anche con l’Us Army Medical Research Institute of Infectious Disease, il settore delle forze armate americane che si occupa delle malattie infettive.
E sebbene ufficialmente tale laboratorio avesse lo scopo di mettere a punto dei vaccini contro la febbre gialla e la febbre di Lassa, è forte il sospetto che si effettuassero sperimentazioni di armi biologiche, agenti infettivi artificialmente modificati da utilizzare in guerra. Tale sospetto è diventato certezza per la popolazione locale che, riferisce ancora l'articolo
ha assaltato il centro di Kenema perché tutti coloro che vi si recavano per lo screening di Ebola ne uscivano ammalati. Tanto che il Ministero della Sanità della Sierra Leone il 23 luglio scorso ha chiuso laboratorio e ospedale (...) e ha ordinato all’università Tulane di «fermare i test su Ebola» (...)  ha ordinato inoltre al Cdc, Center for Disease Control statunitense, di «inviare ufficialmente le conclusioni e raccomandazioni della valutazione del laboratorio di Kenema». Riguardo cosa non è chiarito. Che cosa si stava sperimentando?
L'articolo riferisce anche una dichiarazione del direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, riguardo ad una "variante fatta dall’uomo" e ricorda che Glenn Thomas, esperto Oms di Ebola e Aids, è tra le vittime del famoso volo MH 17 delle Malaysia Airlines. E così nell'articolo leggiamo anche che:
c’è chi vede nell’abbattimento del Boeing 777 la soluzione trovata per fermare eventuali sue rivelazioni riguardo le sperimentazioni ad insaputa degli africani per realizzare vaccini e guadagni milionari con il diffondersi dell’epidemia.
Se qualcuno dovesse pensare per un attimo che c'è stata qualche esagerazione da parte della giornalista che ha scritto questo articolo, potrebbe controllare le informazioni disponibili sulla pagina facebook del ministero della sanità della Sierra Leone, laddove si trova scritto testualmente:


Aggiornamento sull'epidemia di Ebola: ad oggi 23 luglio 2014 (...) 65 pazienti sono al momento ricoverati nei centri di trattamento per l'Ebola a Kenema ed a Kailahun.
(...) 

Il Ministero della Salute ha deciso unanimemente alla riunione del 22 luglio 2014 che le seguenti azioni vengano immediatamente poste in atto:

• Che tutti i nuovi casi confermati siano ammessi al centro di cura di Kailahun mentre il ministero ed i suoi collaboratori si adoperano per rilocare il centro di cura di Kenema in un'altro luogo al di fuori del Kenema Government Hospital Premise, come richiesto dagli operatori sanitari e dalla popolazione di Kenema.
(...)
• Che l'Università di Tulane smetta di fare le analisi per l'Ebola nel corso della presente epidemia Ebola
• Che il Center for Disease Control (CDC) spedisca ufficialmente i propri risultati e le proprie raccomandazioni che derivano dalla valutazione eseguita nel laboratorio e nel centro di cura di Kenema
Viene quindi così confermato che in seguito a proteste rimostranze degli operatori sanitari e della popolazione locale il centro per la cura dell'Ebola di Kenema è stato chiuso. E come mai si chiude un centro di cura in mezzo ad una simile emergenza? Evidentemente le proteste locali, per essere accolte dal governo, devono essere state fortissime, a conferma di quanto riportato nell'articolo di Alessandra Zavatta; di certo si potrebbe addossare il tutto alla facile isteria della gente spaventata, ma se un ospedale viene abbandonato perché troppo infetto, un luogo differente potrà esserlo di meno una volta che inizia ad accogliere i pazienti infetti?  Ed un governo in preda ad un'emergenza si piegherebbe davvero di fronte a semplice isteria?
In effetti un articolo su Blitz quotidiano riporta una versione che addossa la colpa alle paranoie della gente, ma io sospetto che qualcuno abbia fatto girare certe voci ridicole ("Ebola è un pretesto per mettere in atto riti connibalici") proprio per sviare i sospetti: 
Migliaia di persone hanno assediato l’ospedale di Kenema minacciando di bruciarlo dopo aver spostato i pazienti. Gli agenti hanno disperso la folla con i gas lacrimogeni. Protesta innescata da una ex infermiera, secondo cui «Ebola è un’invenzione e un pretesto per mettere in atto rituali cannibalici». Non è un fenomeno isolato (…)
La nota del ministero della sanità del Sierra Leone infine, conferma che l'università statunitense di Tulane era impegnata in un progetto nel corso del quale stava eseguendo dei test, e che il CDC (ente federale statunitense deputato al controllo delle malattie) collaborava con tale progetto. Traccia di questo progetto la si trova sul sito dell'università di Tulane nell'articolo Tulane researchers battle Ebola in West Africa. Forse è indicativo, e forse no (però le coincidenze sembrano davvero troppe) tra lo staff dell'Università di Tulane troviamo anche il dottor Joseph Contiguglia, medico di alto rango dell'aviazione militare statunitense, con un master in Sanità pubblica e medicina tropicale nonché responsabile per le operazioni mediche nell'Africa Sub-Sahariana. 

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