Alcune riflessioni sull’immoralità del potere e della chiesa cattolica

Perri si è dimostrato inesperto, inefficiente e non autonomo. Alla curia e altri ricchi personaggi piace esercitare l’egemonia culturale e politica. Dopo tanti anni di malgoverno democristiano sostenuto anche dal giornale locale è difficile rinunciare al potere di influenza che ci si è conquistati durante la seconda guerra mondiale col sacrificio dei soldati americani e dei partigiani italiani. Parte dei fascisti e dei nazisti si è riciclata. Bisogna ricordare che la Chiesa cattolica ha firmato accordi con Mussolini e Hitler. Hitler non li ha rispettati, chiaramente voleva tutto il potere, tuttavia la Chiesa cattolica non ha condannato mai il nazismo. Solo qualche coraggioso prelato, alcuni preti, individualmente, hanno combattuto il nazismo. Anche la chiesa protestante ha avuto problemi analoghi, ma anche Barth e Bonhoeffer. Poi però, tornata la “libertà”, ci si è messi a gestire il potere. Semplice e banale sintesi. La chiesa cattolica non è moralmente pulita e non merita affatto l’autorevolezza che la tv di Arvedi le riconosce. I simboli della chiesa cattolica sono sporchi di sangue come quelli di Stalin, Putin, Stati Uniti, Cina, regime cattolico di Videla ecccetera eccetera. Non c’è Stato che sia pulito, ma nemmeno lievemente rispettabile o esemplare. Non si vede, tra parentesi, come si permetta il candidato cattolico Galimberti di pretendere che Rifondazione rinunci a simboli di lavoro di contadino e artigiano come la falce e il martello. Vecchi arnesi ma il liberismo è ancora peggiore e sfrutta il lavoro come prima. Però conviene. L’uomo è razionale ma soggetto alle passioni e sente il bisogno di sentimenti di sicurezza, pace interiore. Anche questo è un affare economico e politico che il capitalismo gestisce con notevole durezza e vantaggio per i benestanti.