Magazine Diario personale

Alcune risposte sul mio voto a Matteo Renzi.

Creato il 30 settembre 2012 da Cristiana

Doverosamente cerco di rispondere a tutte le sollecitazioni.

Evito di rispondere alla parte di osservazioni che ho catalogato nella categoria: tifo, complotto giudaico-massonico, complotto piduista, eccetera.

Solo una cosa su Gori:  Gori ha lavorato ha Mediaset, non è Mediaset. Così come Mentana ha lavorato a Mediaset o Saviano e la Guzzanti hanno pubblicato Mondadori. Stiamo attenti alle cose che diciamo o perlomeno usiamo argomenti intelligenti per esprimere le nostre perplessità.

Il liberismo è di destra?

Questa è una delle osservazioni “barricate” che viene imputata a Renzi e che fa conseguire: la morte del PD, del centro sinistra e infine  la catastrofe del Paese. Io credo (umilmente e mi piacerebbe discuterne) che il mercato debba essere davvero libero e nessuna azienda debba essere aiutata dallo Stato, se non in circostanze eccezionali e con restituzione del prestito o per “partire” qualora si arrivi finalmente alla fase di riconversione industriale. Aggiungo che per chi non lo sapesse la Cassa Integrazione in Italia viene erogata dallo Stato ma pagata dalle aziende e che tutte le aziende possono accedervi e serve per non ricorrere ai licenziamenti in momenti di contrazione di mercato. Io ritengo che oggi la distinzione tra destra e sinistra passi attraverso il welfare e non attraverso il sistema economico. Mi spiego meglio. Se perdo il lavoro e fuori dalla porta della fabbrica c’è lo Stato che mi assicura un reddito minimo, la formazione, l’accesso ad una sanità dignitosa, alla scuola ed all’università e una strategia di riconversione dei settori industriali in crisi. E questo per me è di sinistra.

Mettere i lavoratori precari contro quelli non precari è di destra. Alicata vai in fabbrica a vedere come si sta.

Non ho messo i lavoratori in opposizione, anzi. Ho solo cercato di parlare di lavoratori che fanno turni massacranti, senza regole sui pesi da sollevare, senza contratto. E’ una realtà di cui nessuno parla mai. E’ una schiavitù diffusa che ci indigna meno di qualsiasi altra cosa. Riguarda strettamente la nostra generazione, è un fatto. IO non so quanti di voi abbiano visto una fabbrica Fiat. Io sì. Non so quanti di voi abbiano passato un bel po’ del loro tempo in una fabbrichetta di provincia. Io sì. Con le scarpe da lavoro e il metro in tasca e una buona parte di operai con tunnel carpale a saldare.

Il PD, se vince Matteo Renzi, muore?

Credo di no, ma se accadesse sarebbe prova di follia da parte di chi lo farebbe implodere. Aggiungo che i destini di un partito mi interessano poco. Mi sta a cuore il Paese. Se il PD muore nascerà un altro soggetto con ambizioni maggioritarie, è nel DNA di un paese maturo. Infine questo NON è un congresso, ma una primaria per la premiership. Anzi, mi piacerebbe che se Renzi vincesse, Bersani restasse segretario e lo aiutasse e guidasse la nuova fase aperta dalla sua vittoria (quello sì.)

Dici che Renzi conosce la condizione del precariato o di una donna incinta precaria di 34 anni. Alicata che droghe usi?

Quello che intendevo dire è che Matteo Renzi (fino a prova contraria) è un uomo della mia generazione, oltre tutto sposato con una precaria. Anche se avesse una moglie non precaria, avrebbe come me, amici che vivono quel problema. Io non sono mai stata precaria perché ho avuto la fortuna di trovare subito lavoro a tempo indeterminato (in una azienda privata e senza raccomandazione ma passando 3 livelli di colloqui insiema ad altre centinaia di persone). Ma ho vicino a me donne che vorrebbero figli, borsisti di ricerca, fuggiti all’estero, precari della cultura. Insomma ogni sera quando esco dall’ufficio vivo questa realtà, non parlo dell’ultima scalata a BNL, non fa parte della mia vita. Una delle ultime volte che ho parlato con Renzi mi ha chiesto quando tempo avevo dal lavoro per la campagna elettorale. Scusate, ma è la prima volta che in politica, qualcuno si preoccupa del fatto che lavoro. Mi è sembrato reale. Elencatemi pure in percentuale che lavoro fanno mogli e figli della classe dirigente di centro sinistra uscente, grazie.

Appoggi Renzi per avere una poltrona.

E se avessi appoggiato Bersani cosa mi avreste detto? J Ho un lavoro a tempo indeterminato (RAL di 43750€ lordi, contratto di 7° livello metalmeccanico quindi guadagno più di un consigliere comunale e lavoro in un’azienda privata dove funziona il merito e quindi se me lo meriterò posso ancora crescere sia di ruolo che di stipendio). Voglio fare politica e quindi potere “metterci le mani”? Sì, certo. Per potere realizzare le cose che secondo me sono giuste per il bene collettivo. Tutto qui.

Perché non appoggi Laura Puppato?

Laura sarebbe stata una ottima candidatura collettiva da far partire almeno un anno fa. Non ci si candida a tre mesi dalle primarie, non ha senso. La battaglia è sempre stata tra Renzi e Bersani. Gozi, Puppato, altro…mi sembra solo un modo per contarsi. Avrei potuto appoggiare Laura perché così non davo fastidio a nessuno e mantenevo la mia bella faccia candida. Scusate se questa volta ho deciso di incidere. Vedo Laura come ottimo ministro, nel senso che la vedo parte di un progetto collettivo comunque. Il mondo non muore a novembre. Sono reduce dall’avere appoggiato Marino che malgrado tutto prese meno del 10%.

Sei lesbica come fai a votare per Renzi?

Ad oggi Renzi ha la posizione più avanzata che è quella delle Civil Partnership inglesi. Per intenderci la stessa che aveva Ignazio Marino al congresso del PD. E’ indietro sulla questione dei figli come lo era Obama alla sua prima elezione. Ci arriveremo. Uno della sua età ha ancora tutto il tempo di arrivarci, come in poco tempo è arrivato a dire che se due gay si sposano con rito civile a lui, che crede che il matrimonio sia un sacramento, va bene così.

Come fai a votare Renzi insieme ad Adinolfi?

La domanda me la ha posta Alessandro Gilioli che si chiede anche chi siano i lettiani eretici (cose che all’italiano interessano moltissimo, eh, comunque sono quelli che non vanno con Letta che va con Bersani). Ho appreso ieri che a quanto pare malgrado tutto (invio di opportuno dossier al segretario Bersani, alla presidente Bindi e al presidente della Commissione di Garanzia Berlinguer) ad Adinolfi deve essere stata ridata la tessera. Senza andare a ricordare la brutalità delle parole di Adinolfi nei confronti di gay e persone transessuali, questo dimostra ancora una volta la debolezza di Bersani che ha subito le pressioni di una parte del PD (Franceschini?) per ridargli la tessera. Scusate se mi viene qualche dubbio sulla sua capacità di governare in modo indipendente dai poteri più o meno forti dal Paese se nemmeno riusciamo a dire di no a Mario Adinolfi che si rifà la tessera solo quando entra in parlamento e di certo per essere ricandidato. Quanto alla risposta alla domanda me la cavo con una battuta un po’ dura. Pensate che qualcuno avesse chiesto a Roosvelt di non allearsi con il sanguinario dittatore antisemita (I Pogrom non erano meno piacevoli dei campi di sterminio nazisti) Stalin per combattere il nazifascismo. Ci sono dei momenti in cui se si vuole cambiare si deve solo guardare al dopo.


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