Andrea Sarubbi, “Cambia il vento”: La storia del chirurgo chiamato a curare la Capitale è appunto il ritratto di come il vento cambi in fretta: solo a dicembre, con i primi sentori dell’inchiesta, era considerato il baluardo dell’onestà contro la corruzione; la stessa vicenda della sua Panda rossa, giunta addirittura in consiglio comunale, veniva interpretata come un tentativo di bloccare la sua opera meritoria di pulizia. Non c’era un esponente del Pd, sei mesi fa, che si azzardasse a mettere in discussione il sindaco; oggi sono in pochi – tolto il giro dei fedelissimi – quelli che sacrificherebbero un’unghia per difenderlo. E Renzi, appunto, si è messo in scia: abbandonandolo al proprio destino o, peggio ancora, dandogli pubblicamente dell’incapace, mentre il ministero dell’Economia batte cassa per i salari accessori erogati ai dipendenti comunali e rischia di lasciare il Campidoglio in mutande.
Carmilla on line, “Back In Town Re/search Milano: Tunnel della Bovisa”: Negli anni ’90 l’enclave postindustriale della Bovisa era una terra di nessuno, affascinante, ignota e temuta, alla periferia nordovest di Milano. Oggi non è difficile incrociarci qualche turista alla ricerca di pezzi di street art e panorami suburbani.
Un radiologo, “Non vuoi vivere a lungo?”: Me lo ha chiesto un attimo dopo aver terminato l’ecografia a un vecchietto ultranovantenne. Quando sono entrato in sala ecografica era disteso sul letto, gli occhi sbarrati a fissare il soffitto, o forse il nulla che abita quella terra di mezzo tra la vita e la morte, la bocca con pochi denti spalancata a succhiare quel po’ di aria in grado di tenerlo ancora vivo. Un festival di riflessi nervosi automatici, il capolavoro di un sistema nervoso complesso e meraviglioso che, bisogna dargliene atto, è sempre l’ultimo a mollare la battaglia.
formamentis, “La cospirazione dei poteri forti contro i valori della famiglia”: Si accusano gli omosessuali di essere funzionali all’ideologia capitalista, di fare mercimonio della famiglia e dei valori etici e morali, di comprarsi i figli come al supermercato, di ridurre la famiglia a capriccio da soddisfare come si trattasse di comprare una birra per calmare la sete (o l’hamburger per calmare la fame).
Galatea, “Le nozze gay ed i vestiti blu (dialogo sui diritti civili e l’ideologia gender)”: Orrore! I bambini! A nessun bambino piacciono i vestiti blu! I bambini non devono neppure sapere che esistono! E se per caso lo sanno, devono imparare che sono una cosa brutta, immorale, che non va accettata assolutamente e chi li porta va fatto sentire in colpa ed isolato perché ha qualcosa che non va! Anzi, adesso organizzo una bella manifestazione contro i vestiti blu e contro chi vuole parlare nelle scuole dei vestiti blu, che diamine! Non se ne può più di questa teoria per cui tutti devono portare vestiti blu!
Il Post, “Le cose che non si possono usare nella NBA”: Le scarpe Timberland, i medaglioni stile hip-hop e le fasce con il logo NBA al contrario: storie dietro il rigido dress code nel campionato di basket più famoso al mondo.
La vita è da un po’ che mi fa ostruzionismo, “La bambina presagio”: Ricordo un tema alle elementari: tra i miei compagni c’erano già Roberto Baggio, Julia Roberts, Lilli Gruber, Lorella Cuccarini, Renzo Piano, Giovanni Rana, Diego Della Valle, Max Pezzali e Roberto detto “il Baffo”, solo che quello l’hanno bocciato in terza.