Aldomorto54 è il titolo della performance di Daniele Timpano di cui abbiamo parlato qualche tempo fa. Vista la natura “estensiva” dell’opera, adesso siamo a fare il punto e raccontarvi cos’è successo nel frattempo.
Dal 16 marzo, infatti, l’attore romano è chiuso all’interno di una piccola camera ricavata al Teatro dell’Orologio, a Roma. Ogni giorno, fino all’8 maggio, esce solo per mettere in scena il suo spettacolo Aldo morto. Cinquantaquattro giorni di prigionia, come cinquantaquattro furono quelli di Aldo Moro nel 1978.
La performance viene ripresa 24 ore su 24 ed è possibile seguirla in live streaming, mentre Timpano comunica principalmente attraverso i social network. Superata dunque la metà dei giorni di permanenza “in ostaggio”, sembra utile un aggiornamento: gli appuntamenti e le invasioni (non le evasioni) non sono pochi. Ogni domenica alle ore 20, dopo lo spettacolo delle 18, si svolgono Le domeniche di Moro, a cura di Christian Raimo, e a seguire Piombo su piombo, letture di alcuni testi drammaturgici sugli anni Settanta, la lotta armata e Moro. I lunedì e i giovedì, alle 19, rispettivamente Il cinema e le immagini negli anni 70 e Il piombo nelle parole.
E non solo: di grande interesse anche il progetto AMNESIA, «per ricostruire una memoria storica partendo dalla gente», oltre, com’è ovvio, alla quotidianità della cella in cui questo novello Moro è costretto.
Attendiamo la “liberazione” per trarre le nostre conclusioni, ma già oggi possiamo dire che si tratta di un’esperienza artistica davvero importante.
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