Ale Giorgini, mi fa cercare nel vocabolario qualche termine che vada ben oltre il favoloso.. che racchiuda in se emozioni post-punk, colori che ti prendono a pugni e immagini che ti guardano dritte negli occhi.
Qui vediamo un modello di successo, nonostante esca dagli standard di illustrazione tradizionali, ci dimostra che si può vivere anche con stili anticonformisti, purchè unici, e che ci rappresentino.
Ale Giorgini è è illustratore, cartoonist, fumettista. Ha creato i personaggi protagonisti di spot, video e campagne per vari brands (QOOB TV, Island Records, Virgin Atlantic, Cramps Music, Kronos), nato a Vicenza, dove vive e lavora.
Dal 2008 collabora con la galleria MondoPOP di Roma per la quale cura la sezione video/cartoon. É l‘ultimo arrivo nel gruppo dei disegnatori de La Repubblica XL, dove, dal 2008, ogni mese pubblica le storie a fumetti di Ted Bunny.
http://abnormale.blogspot.com/
Continua l’intervista…
Facciamogli qualche domanda per capire di più sul suo lavoro..
Quali sono le tue fonti di ispirazione quotidiana per le tue strisce?
Tutto. I giornali, la televisione, il web, le persone che incontro. Anche i discorsi che di sfuggita mi capita di sentire per strada. Tutto è ispirazione. A volte calco la mano. Altre volte, invece, la realtà è talmente assurda che basta riportarla così com’è.
Com’è nata l’amicizia con AlePOP?
Ho incontrato per la prima volta AlePOP nel 1992. Avevo 15 anni e da poco avevo iniziato una collaborazione con “I Ragazzi Non Piangono”: una fanzine che in quegli anni ha riscosso un discreto successo e con la quale collaborava anche AlePOP che era già un conosciuto illustratore e fumettista (aveva già pubblicato su AlterAlter, Frigidaire, Il Cuore, Rumore, solo per citarne alcuni). Lo conoscevo artisticamente, perchè da tempo perdevo gli occhi guardando i suoi psichedelici sgorbi. Una giorno mi si è presentata l’occasione di poterlo incontrare di persona ad una cena con un amico comune. Ricordo che la mia timidezza non mi ha permesso di aprire bocca per tutta la sera, quando invece avrei avuto migliaia di cose da chiedergli. Da allora non ci siamo più rivisti nè sentiti fino al 2007, quando, dopo aver visitato una mostra da lui organizzata a Vicenza (Gnam!), decisi di mandargli alcuni miei disegni. Mi rispose immediatamente, dicendo che gli piacevano. Tanto da decidere di inserirmi “al volo” fra gli artisti delle mostra, che da Vicenza si trasferì poco dopo a Treviso. Quel giorno ha segnato una svolta nel mio lavoro e l’inizio di una bella amicizia con AlePOP. Negli anni successivi abbiamo collaborato insieme su molti progetti, ultimo dei quali una serie di mostre targate AgitPOP che avranno luogo a Vicenza e provincia nei prossimi mesi.
La tecnica che usi é mista: non solo strisce cartacee colorate e acrilico ma anche animazione di figure 2d e 3d de La Famiglia Maskerata. Diventeranno dei cartoni animati?
Mi piace sperimentare, miscelando stili, tecniche e materiali diversi: trovo sia noioso fare sempre le stesse cose. Negli ultimi anni mi sono occupato molto di animazione. Sono così nati Deaddy Bear, trasmesso da QOOB TV, il videoclip per DJ Shadow, alcuni spot televisivi ed un progetto che ho finito di recente di cui non posso parlare perchè “top secret”. Posso solo dire che si tratta della puntata pilota di una serie animata per la televisione. Quello de La Famiglia Maskerata è un’idea di cartone animato in 3D nata in collaborazione un gruppo di talentuosi animatori con sede a Barcellona. Poi, per una serie di motivi, abbiamo dovuto fermare la lavorazione che spero di poter riprendere il prima possibile. Lo stesso Ted Bunny ha preso vita in una serie di strisce animate, così come “i Figurini” che sono diventati protagonisti di un episodio animato di Carosello News, un progetto realizzato con MondoPop un paio di anni fa. Tutte queste cose possono essere viste on line sulla mia pagina Vimeo.
http://www.vimeo.com/user1125339
Ho sempre cercato di alimentare le mie conoscenze tecniche, in modo da poter essere al passo con lo sviluppo dei media. La carta rimane il primo amore, ma oggi sarebbe stupido limitarsi solo a quella. Voglio che i miei personaggi prendano vita sul video di una tv, sul monitor di un computer, sullo schermo di un cellulare e, perchè no, su quello di un I-Pad.
Quali sono e sono stati i tuoi riferimenti artistici?
Sono figlio della televisione. Il tubo catodico è stato, negli anni ottanta, il mio primo insegnante di cultura pop. Primo ed ultimo, visto che poi non ho seguito studi artistici. Ma ho la fortuna di essere molto curioso: nel corso degli anni ho divorato fumetti, libri, cartoni animati, cinema, mostre, riviste. É stato proprio attraverso questa personale ricerca che ho scoperto e conosciuto quelli che posso definire miei riferimenti: Robert Crumb, Andy Warhol, Takashi Murakami, Joseph Barbera e William Hanna, Jay Ward, Jamie Hewlett, Chris Ware e gli italiani Bruno Bozzetto, Andrea Pazienza, Carlo Peroni, lo stesso AlePOP e Diavù. Artisti, questi ultimi due, che leggevo ed ammiravo quand’ero più giovane su riviste come “Katzyvari” e con i quali, oggi, ho l’opportunità di poter collaborare.
Hai lavorato per QOOB TV, Island Records, Virgin Atlantic, Kronos… Quanto hanno inciso le manifestazioni artistiche sulla possibilità di far notare il tuo talento?
Direi molto. Ho avuto modo di conoscere davvero tante persone: colleghi italiani e stranieri, addetti ai lavori e persone comuni con i quali ho potuto confrontarmi, scambiare idee ed esperienze. Tutto questo mi ha fatto crescere sia dal punto di vista artistico che da quello umano. Non ti nascondo poi che avere il mio nome nei cartelloni di alcune manifestazioni, mi ha aiutato poi a far passare un po’ meno inosservato il mio curriculum.
Vivi e lavori a Vicenza: i tuoi progetti per il futuro sono legati a questa città? Sto pensando alla necessità di spostarsi in città più “all’avanguardia” come Milano o Roma, per poter trovare alternative alla “provincia sonnecchiosa” come ha definito Vicenza.
Molte delle cose che ho in cantiere in questo periodo verranno realizzate a Vicenza e provincia. Questo nasce dalla volontà mia e di AlePOP di portare qui un po’ di quell’avanguardia a cui fai riferimento. L’impressione che ho è che Vicenza in questi ultimi anni si sia risvegliata da un lungo letargo. C’è un grande fermento e credo sia il momento giusto per aprire le finestre per cambiare aria.
Quali consigli daresti a chi vuole intraprendere la strada dell’illustratore freelance?
Di lasciare perdere. Oppure di non far trascorrere nemmeno un giorno senza aver disegnato, di non smettere mai di essere curiosi e di armarsi di tanta, tanta pazienza.
E con questa abbiamo finito, ringraziamo Giulia Cignacco per l’intervista, che ci ha dato modo di conoscere questo artista.