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Aleppo e il soldato italiano detto eroe

Creato il 26 ottobre 2012 da Cicciotopo1972 @tincazzi

Eccoci qui, ritornati da Aleppo, con un altro bagaglio di storie, pensieri, ricordi, e un gattino, Syria, che al momento è in Turchia in attesa di avere l’autorizzazione dal nostro Ministero della salute per poter entrare in Italia. Aleppo e il soldato italiano detto eroeAbbiamo girato immagini significative, che spero rendano nel modo più preciso possibile la tragedia che sta vivendo quel popolo e la brutalità di un regime che per perpetrare la sua posizione di comando non esita a massacrare civili innocenti. Ci siamo trovati di fronte all’orrore dei bombardamenti indiscriminati da parte di Mig, elicotteri, artiglieria. Abbiamo visto morti dilaniati dalle schegge di shrapnel, dentro un taxi collettivo. L’odore forte e pungente del sangue sulle lamiere bollenti, le viscere fuori, giallastre e le mosche intorno.

Abbiamo visto la carne aperta a tocchi, scavata fino all’osso. Abbiamo sentito le grida di vecchi e donne dopo che un colpo di mortaio ha centrato una palazzina. Un uomo mi ha inseguito con un braccio avvolto in uno straccio. Per farmelo vedere bene. Chissà mai, putacaso lo dimenticassi, come è fatto un braccio tranciato di netto. Il proprietario di quel braccio aveva il collo mezzo staccato quando lo hanno portato all’ospedale. Poi è morto e come tutti i morti l’hanno appoggiato a terra, avvolto in un panno. Un ragazzo piangeva come un matto e nello stesso tempo cercava di ricomporlo, di dargli una sistemata. Da agosto scorso, non è cambiato un cazzo. Le stesse scene viste due mesi fa si perpetrano, giorno dopo giorno, luna dopo sole, davanti a quello ed a altri ospedali. Abbiamo visto un gatto cercare cibo nelle vie della città vecchia, con una zampa quasi staccata da una scheggia di granata. Il giorno dopo era morto, in un angolo.

Abbiamo visto le lacrime sul volto di una donna perchè costretta ancora una volta a cambiare casa e non ce la faceva più. Abbiamo visto anche tanti sorrisi, tanta serenità nell’orrore. Abbiamo incontrato un inglese stronzo che manco salutava e che ci ha incasinato i computer perchè doveva usare internet (vaffanculo, pelato del cazzo), qualcuno mi ha fregato l’hard disk (possa tu morire nel peggiore dei modi consentiti dal tuo dio), abbiamo giocato  a freccette sotto i bombardamenti, fatto partitoni a briscola (carte piacentine, sottolineo), un paio di spaghettate aglio olio e peperoncino. Abbiamo preso il sole sul tetto con un certo abitudinario fatalismo (così si sentono tutti gli abitanti di Aleppo) e noncuranti dei fischi delle pallottole o di oggetti non identificati che sfarfallavano dopo i colpi di artiglieria o cannone.

Poi arriviamo qui dopo quindici giorni di mattanze e sento e vedo gente che si straccia le vesti per un soldato uno italiano morto in Afghanistan. Con tutto il rispetto per chi muore che non è mai bello, ma e sti cazzi non ce lo mettiamo? Ma come, 300 morti in un giorno e forse si scrive il pezzo e un italiano muore in combattimento (non distribuendo fiori) e ci fai le prime pagine? Lo si chiama eroe? ma eroi non sono coloro che mettono la loro vita in gioco per salvarne altre? Eroe non era Pietro Micca o Salvo d’Acquisto? Eroico non è il soldato che nello sprezzo del pericolo si gettava nelle trincee nemiche pur sapendo di aver morte certa? Sisì, certo, vale la regola giornalistica che l’importanza della notizia è direttamente proporzionale alla distanza dalla porta di casa tua…o inversamente? Beh insomma più è lontana meno frega, Ma 100 morti a uno non è un po’ troppo ipocrita? Non è ipocrita parlare degli orrori della guerra celebrando la morte di un soldato? Non è ipocrita ricordarsi della guerra solo quando muore un soldato e non quando muoiono afgani, siriani, palestinesi, iracheni, pakistani, libici e tutto il resto del mondo sfigato dell’Africa che nessuno si fila a meno che non ci siano stragi colossali?

Nei tempi antichi eroe era chi ascendeva verso gli dei per capacità fisiche ed etiche. Un eroe era Achille, un semidio. Eroi erano i combattenti che aspiravano ad onore e fama. Eroi erano coloro che si sacrificavano nel nome di alti ideali, chi è consapevole di sacrificare se stesso per salvare il bene comune.

Oggi gli eroi chi sono?


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