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Alessandro Bongiorni racconta “La sentenza della polvere”

Creato il 10 giugno 2014 da Fedetronconi

Minaccia pioggia. Arriviamo a Milano a tardo pomeriggio per incontrare Alessandro Bongiorni che presenta il suo nuovo romanzo, edito Piemme, “La sentenza della polvere“. Alessandro è nato nel 1985, è laureato alla IULM e ha scritto, ultimo compreso, tre libri. Dal 2008 è anche giornalista ed è considerato una delle nuove voci del noir italiano. Il suo libro parla di argomenti forti e di una Milano che non ti aspetti. E’ un romanzo che non lascia indifferenti. E’ forte ed energico ma preciso nello stile e nella struttura.

Alessandro Bongiorni racconta “La sentenza della polvere”

L’autore del libro

Il libro cala subito il lettore in un’ambientazione molto suggestiva: una Milano “fuoco e fiamme”, divisa tra eroina e comunità latine (i latinos). Al centro della vicenda il vice commissario Rudi Carrera alle prese con un caso particolare: un ragazzo viene ritrovato morto per overdose in Via Padova. Si tratta però del figlio del Commisario Fenisi. Una morte che desta dubbi e sospetti. Incaricato delle indagini, Carrera viene a conoscenza di un ingente traffico di eroina che coinvolge alcune gang di latinos. Gente pericolosa, che si contende la supremazia del territorio con la violenza e che lo scontro, alla fine, diventa la ragione di vita. A complicare le cose, arriva un giornalista a sete di gossip, Sandro Chiodi, e un assessore che strumentalizza il caso per la sua campagna elettorale. Rudi Carrera si trova in mezzo a questi personaggi, a queste gang e alla prese con questa Milano che richiede scelte estreme. incassare il colpo o mettere in gioco tutto quello che si ha nella vita per il bene e la giustizia.

Avevo in pancia il romanzo da qualche tempo” inizia a raccontare Alessandro “quando ho deciso che l’asse portante del romanzo sarebbe stata eroina – Milano – politica ho iniziato a documentarmi e a fare tantissimi ricerche. Ho parlato con la gente, incontrato persone, letto moltissimo, scaricato materiali da internet. Nel  2010 c’è stato un “ritorno all’eroina”, e il connubio con Milano mi è sembrato interessante da sviluppare. Per quanto riguarda invece le gang dei latinos mi sono sembrate molto particolari perché hanno un loro codice, modi di fare, di dire. I ragazzi che arrivano da oltreoceano si uniscono a loro per solitudine e perché vogliono sentirsi “parte” di qualche cosa di importante“. Bongiorni nel suo romanzo contrappone bene e male: “Ho descritto un  mondo dove per fare del bene bisogna anche far del male. Prendiamo ad esempio Carrera: attraverso al vicenda fa delle scelte che non sempre sono condivisibili ma che lo portano a maturare. In questo senso ha percorso un cammino di formazione“.

Alessandro Bongiorni racconta “La sentenza della polvere”

 Il romanzo stupisce per la cura dei particolari: “Per entrare nel dettaglio devi documentarti bene. Per tutti gli aspetti legati alla giustizia e alle forze dell’ordine ho chiesto aiuto a mio zio che è stato in polizia. Per la caratterizzazione dei personaggi ho chiesto aiuto ad una psicologa mia amica con cui ci siamo confrontati sul lato umano dei profili“. Chiediamo allo scrittore cosa significa per lui noir e risponde convinto “raccontare il male che è dentro di noi“. Sui personaggi invece afferma che “amo quelli secondari, come ad esempio il barbone che è un pò colui che rimette Carrera sulla retta via. Visto il tenore del romanzo ho scelto di inserire personaggi femminili molto forti e con carattere“. Lo incalziamo chiedendogli se è affezionato a qualche personaggio o se ha trovato difficoltà con qualcun altro: “Trovo interessante Melli e invece ho trovato difficile immedesimarmi nel Questore, perché ci sono tratti troppo distanti dai miei, sopratutto dal punto di vista umano“. Terminata la stesura ci sono state le prime reazioni delle persone vicine: “Non chiedo mai alle persone della mia famiglia di leggermi perché poi non riescono ad essere obiettive fino in fondo. Faccio leggere i miei manoscritti al mio professore Giovannetti, sempre disponibile e con cui abbiamo un feeling. Non abbiamo modificato molto dalla stesura originale: abbiamo tolto solo delle scene per guadagnare spazio. Il titolo pero’ l’ho proposto io ed è rimasto tale. I cambiamenti più importanti a livello di stile li ho fatti attraverso il percorso graduale di tutti e tre i miei libri. Come ad esempio asciugare i dialoghi e curare maggiormente il linguaggio“. In conclusione tempo per qualche “tweet” con gli altri blogger, un selfie tutti insieme e poi la firma dell’autore sulla nostra copia del romanzo. E scopriamo parlando che la stessa università frequentata è risultato di esperienze comuni. nei ringraziamento finali Alessandro dice che questo romanzo è una parte di sé. Quindi a tutti i lettori che vorranno leggere questo bel noir staranno condividendo una parte di vita dell’autore.

Alessandro Bongiorni racconta “La sentenza della polvere”

Alessandro Bongiorni racconta “La sentenza della polvere”

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