Il libro è interessante da leggere, anche per capire un altro punto di vista rispetto al proprio, e qui Chiarelli parla da poliziotto che prova a vedere i fatti in maniera diversa dall'opinione pubblica
Libro-saggio di Alessandro Chiarelli, Ispettore di Polizia, che ha scatenato alcune polemiche, soprattutto per il fatto d'aver scritto che ci sarebbero altri morti insabbiate a Ferrara.
Il libro è interessante da leggere, anche per capire un altro punto di vista rispetto al proprio, e qui Chiarelli parla da poliziotto che prova a vedere i fatti in maniera diversa dall'opinione pubblica, anzhe anlizzando non banalmente le dinamiche dei mass media.
La polizia per Chiarelli è ancora un corpo meritevole di stima e fiducia ma che non si è comportata bene. La polemica più grande la scatena con i poteri che stanno sopra di lui, poiché dopo il caso Aldovrandi ci sono state molte morti per abuso di violenza da parte delle forze dell'ordine, e ciò l'ispettore lo imputa anche alla mancanza di protocolli adeguati, uno dei problemi italici più grossi che tocca anche la polizia.
L'autore si sofferma anche sulla testimonianza decisiva di Tsengue, la signora extracomunitaria che ha permesso di ribaltare l'esito del processo, ma le 54 ferite sul corpo di Aldovrandi non si possono cancellare.
Non si possono altresì cancellare i numerosi tentativi di insabbiamento e le insufficienti risposte date dallo stato.
Chiarelli approfondisce molto bene la questione, anche se a mio personale avviso rimane troppo aderente per spirito di corpo alla difesa della polizia. Uno dei meriti di questo libro è quello di portare un contributo notevole al dibattito su di una vicenda che ha sicuramente spostato l'ago della bilancia nei rapporti tra forze dell'ordine e italiani, ed è stata anche sfruttata ed usata per biechi motivi.
Il libro è quindi una lettura consigliata, e che fa luce sul fatto che gli stessi servitori dello stato sono lasciati soli, in primis dallo stato stesso, ovvero da chi dovrebbe valorizzarli e proteggerli, fornendo loro i mezzi per poter agire al meglio.
Una lettura che spinge a ragionare e che fa parte di un tentativo di riavvicinamento alla gente in atto in una certa parte della polizia di stato e non solo.
Chiarelli non parte del Coisp ma di un altro sindacato di polizia, ed anche questo non è casuale.
pagine 220
euro 13
Il libro è interessante da leggere, anche per capire un altro punto di vista rispetto al proprio, e qui Chiarelli parla da poliziotto che prova a vedere i fatti in maniera diversa dall'opinione pubblica