Alessandro Magnasco, scena nel Tribunale
E oggi parliamo di cose serie! Il Lisander (o Lissandrino), così chiamato dai suoi clienti, l'incredibile ed eccentrico pittore genovese.Considerato uno dei pittori più originali del Settecento italiano, si distinse, nella pittura di genere popolaresco, per la pennellata densa di contrasti luminosi che tendevano a costruire apparati oscuri e figure distorte, anticipando la pittura dei secoli successivi da William Turner agli Impressionisti.L'Alessandro Magnasco ben ci fa capire l'ansia che pervade l'Europa poco prima della caduta dell'Ancien Regime.Siamo nella metà del Settecento e sta nascendo il senso moderno di giustizia, e si impiantano le radici del mondo nostro attuale. E Magnasco ci restituisce di quell'elegante Settecento dell'Europa delle Corti una immagine che sicuramente sarebbe utile alla cinematografia moderna quando volesse far vedere il rovescio della medaglia delle dame e dei marchesi infiocchettati e impomatati.Per lui l'umanità è un vermicolaio agitato quanto la sua nervosa pittura, in un destino che sembra privo di soluzione e di fede.Alessandro Magnasco, interno con monaci
Spesso la sua pittura viene paragonata a quella degli spiriti inquieti come il visionario, suo contemporaneo, Monsù Desiderio ed a certe caratteristiche coloristiche e formali del grande El Greco pure se, rispetto alle grandi pale d'altare di quest'ultimo, Magnasco opponeva una sua visione della luminosità pur nei piccoli formati dei quadri "di genere" settecenteschi con scenette nelle quali Magnasco aggiunse una forte dose di drammaticità ed un certo gusto tutto rococò di stampo scenografico e teatrale. Personalemente trovo questo interessante pittore, uno spirito inquieto che con una forte dose di scetticismo illuminato e compassione distaccata, ci racconta il mondo nel suo tempo, un mondo fatto di galeotti, fattucchiere, frati e teatranti.