Alessia Reato: “Io e Giulia Calcaterra licenziate? Ecco perché”

MILANO – I giochi sono fatti, la nuova squadra per la conduzione di Striscia La Notizia è pronta e, come si vociferava da tempo, sembra che sul bancone non ci sarà spazio per Alessia Reato e Giulia Calcaterra, le Veline “in carica” la scorsa stagione. Il motivo? Sarebbe una “antica promessa”.

I rumors mai ufficializzati sui motivi per cui le due Veline siano state di fatto “licenziate” dal patron del programma Antonio Ricci sono stati sa sempre numerosi: c’è chi dice che Alessia e Giulia non piacevano ai telespettatori e chi sostiene che entrambe abbiano infranto le regole del programma, Alessia presentandosi come testimonial di un prodotto e Giulia pubblicando delle foto “hot”. In realtà, Alessia Reato e Giulia Calcaterra spiegano il vero motivo in una intervista al settimanale “Chi”.

Alessia Reato ha detto che dietro la decisione di Antonio Ricci ci sarebbe una “antica promessa”. La (ex) Velina racconta a Chi:

“Antonio Ricci non ha rinnovato il nostro contratto per mantenere fede ad una vecchia promessa. Ai tempi delle critiche al “velinismo”, lui aveva detto che se la Rai non avesse più mandato in onda Miss Italia, avrebbe eliminato le Veline. Ma gli sarò comunque riconoscente a vita”.

Giulia Calcaterra ci tiene a precisare:

“Chiariamo: noi non siamo stale licenziate per un indice di basso gradimento, ma Ricci ha voluto dare una svolta al programma rinnovandolo in toto”.

Le due ragazze sono state spesso criticate e Alessia Reato ammette:

“Alcune critiche mi hanno fatto soffrire, ho pianto”.

Tuttavia sia Alessa che Giulia hanno le idee chiare sul loro futuro:

“Superato il primo impatto mi metterò a studiare. Aspetterò l’occasione giusta con serenità perché per un anno ho frequentato la scuola più importante della TV italiana” racconta la Reato, mentre Giulia spiega: “Ho dato tutto. Nessun rimpianto. Ho lavorato anche quando mi hanno dato contro perché avevo chiesto asilo per il mio cane sofferente su Facebook, scatenando ogni tipo di polemica. Ma fa parte del passato. Ora studio”.