Sapete che è composto da tre libri: La Bussola d'Oro, La Lama sottile e Il Cannocchiale d'Ambra.
E sapete che nel 2007 è uscito il film La Bussola d'Oro... ma tutti i fan della trilogia come me si domandano: Quando potremo vedere il film de La Lama sottile??
Bhe, ancora non ci sono delle certezze... la produzione del film dovrebbe essere in corso, ma non si sa ancora la data... c'è anche il conto in sospeso con il film precedente, che ha tagliato via il vero finale che il libro riporta per fermarsi a Lyra che sta per andare da suo padre a Svalbard.
Si pensa quindi che questa scena, già girata e pronta, andrà a far parte del secondo film... forse per mettere tutti noi in suspense...
Ma in attesa del film, vediamo la storia cartacea... o meglio... i libri che Pullman ha scritto dopo a tradizionale trilogia...
La Oxford di Lyra (Lyra's Oxford) è un libricino di appena 48 pagine, praticamente un racconto, pubblicato nel 2003, con contenuti speciali tipo mappe di Oxford e cartoline varie... e già l'introduzione è vaga e inquietante. Inizia così:
"Questo libro contiene una storia, e molte altre cose.Niente di più chiaro, vero? Insomma, io l'ho letto e.... 1078 pagine vs. 48 pagine, ho capito il primo e non il secondo! Se qualcuno lo legge e capisce il senso del libro, venga in mio soccorso!
Le altre cose potrebbero essere collegati con la storia, o non potrebbero. Potrebbero essere collegate a storie che non sono ancora state mostrate. È difficile da dire. (...)"
Ed ecco come Pullman descrive questa storia:
“...È una sorta di trampolino che conduce dalla trilogia al libro che verrà dopo. Ho pensato che sarebbe stato divertente raccogliere una serie di documenti e oggetti sparsi dal mondo di Lyra, come una mappa della sua Oxford; e mentre lo facevo, ho sentito che una storia stava prendendo forma. Dal tetto della torre del Jordan College, Lyra e Pantalaimon vedono uno stormo di uccelli che si alza in cielo sopra l’Orto botanico: uno stormo che si comporta in modo molto strano. Nelle sue investigazioni per scoprire cosa porta quegli uccelli ad agire così, Lyra apprende qualcosa sul proprio conto e sulla sua relazione con la città in cui vive; e apprende qualcosa sull’apprendere...Bhe, ancora non ho capito.
...ma legati a doppio filo con la storia ci sono le immagini e gli altri frammenti del mondo di Lyra e del nostro; e se guardate molto attentamente, potreste trovare qualche indizio sugli sviluppi futuri della storia di Lyra..."
Poi c'è C'era una volta al Nord (Once Upon a Time in the North), 2008, che però pare non sia ancora uscito in Italia, e che parli del primo incontro tra Lee Scoresby e Iorek.
E poi viene il grande, il misterioso, il magnifico, Il Libro della Polvere (The Book of Dust) che Pullman ha iniziato a stendere nel 2005, e che su Wikipedia si dice è previsto per il 2012.
Ma, a meno che domani 31 Dicembre 2012 non esca a sorpresa il miracoloso libro, credo che dovremo attendere ancora un po'. Sappiamo però che NON sarà un sequel de Il Cannocchiale d'Ambra e La Oxford di Lyra. Inoltre sappiamo che:
- Il Libro della Polvere sarà “molto lungo”(molto bene).
- Il racconto La Oxford di Lyra faceva parte del libro, ma Pullman ha poi deciso di pubblicarlo separatamente.
- Incontreremo ancora Lyra, ma probabilmente non Will. In ogni caso, Pullman ha detto che la storia di Lyra e Will “è conclusa”, e che avrebbe preferito non scrivere più di loro. Ma poi non ha resistito, e si è ritrovato a parlare di Lyra anche nel libro. Quindi non si sa mai… Lyra sarà cresciuta di quattro anni rispetto a La Oxford di Lyra. Avrà dunque sedici anni.
- Il Libro della Polvere spiegherà l’origine della Polvere, dell’Aletiometro e della Lama sottile.
- Scopriremo il passato di alcuni personaggi, tra cui Lee Scoresby e Serafina Pekkala.
- Lyra incontrerà nuovamente alcuni personaggi della trilogia.
- Non sarà una specie di “enciclopedia di Queste Oscure Materie”: avrà una forma narrativa, articolata in racconti.
- Scopriremo qualcosa sulla storia di Cittagazze.
- Il libro sarà riccamente illustrato, forse dallo stesso Pullman (!).
- Si spiegherà il mondo di Lyra e “il mito della Creazione che soggiace a tutta la trilogia”, come dice Pullman.
- Finora, i Mulefa non sono nel libro. Pullman non esclude però di inserirli in seguito, o in un libro successivo (Libro successivo!!?!!).
- Lyra visiterà il Medioriente (del suo mondo o del nostro? Chissà!)
- Si tornerà ad affrontare la questione religiosa.
Inoltre ho scoperto delle appendici, chiamate "Lantern Slides" (diapositive della lanterna magica) che si trovano nella versione inglese di Queste Oscure Materie, e non in quella italiana.
Vi riporto per intero la traduzione, a cura di QuesteOscureMaterie.it:
A volte un autore ha la possibilità di ritornare a una storia e giocarci: non per adattarla a un altro mezzo espressivo (non è sempre una buona idea che se ne occupi l'autore originale), né per rivederla o "migliorarla" (è una grande tentazione, ma è troppo tardi: avresti dovuto farlo prima di pubblicarla, e ora il tuo lavoro è scrivere libri nuovi, non riscrivere i vecchi). Semplicemente per gioco.
E in ogni narrazione ci sono lacune: passi in cui sono successe certe cose, i personaggi hanno parlato, agito e vissuto le loro vite, ma la storia non lo racconta. E' stato divertente visitare alcune di queste lacune e riflettere un po' su cosa avrei potuto vedere se fossi stato lì.
Perché chiamo questi frammenti "diapositive della lanterna magica"? Perché ricordo le scatole di legno che aveva mio nonno, con dentro piccole lastre di vetro dipinto che mostravano scene dalla Bibbia o favole o storie di fantasmi o piccole storielle comiche con figure dall'aria assurda. Ogni tanto il nonno tirava fuori la vecchia, pesante lanterna magica e proiettava alcune immagini su uno schermo; e noi, nella stanza buia che odorava di metallo caldo, siedevamo a guardare una scena dopo l'altra, cercando di dare un senso alla storia e domandandoci cosa ci stesse a fare san Paolo nella storia di Cappuccetto Rosso: perché le diapositive non uscivano mai nell'ordine giusto.
Credo fosse la lanterna magica di mio nonno l'apparecchio che Lord Asriel usa nel secondo capitolo della Bussola d'oro. Ecco alcune diapositive, e l'ordine in cui appaiono non è importante.
LA BUSSOLA D'ORO
1
Il Jordan College, come un grande orologio in cui ogni parte era collegata in qualche modo a tutte le altre, e tutte facevano tic-tac, lente e pesanti, nonostante la polvere e la lanugine che ricoprivano ogni ingranaggio, le tende di ragnatele drappeggiate in ogni angolo, gli escrementi di topo, i bozzoli di insetti, gli scheletri di foglie che il vento trascinava dentro ogni volta che soffiava da est... Rituali e abitudini di cui nessuno ricordava l'origine, ma che nessuno voleva turbare. Le ruote grandi e quelle piccole, gli aghi e le leve, tutti intenti al loro lavoro malgrado i sibili e gli scricchiolii e i sospiri del legno antico. A volte le singole parti (un servo, o un Accademico) dimenticavano la propria esatta funzione rispetto all'insieme, ma mai dimenticavano che l'insieme aveva una funzione; e bastava rifare ciò che avevi fatto il giorno prima, e tutti i giorni prima di quello, e avere fiducia nella tradizione.
2
Lyra vagabondava per il cantiere navale di Castle Mill. Ogni famiglia gyziana decorava le sue barche con disegni speciali, che partivano da semplici motivi floreali ma poi diventavano sempre più complessi e intricati. Un giorno, Lyra vide il vecchio Piet van Poppel che faceva qualche ritocco alla sua barca; con fatica riuscì a copiare il disegno di rose e gigli, e poi nella sua stanza cercò di dipingerlo sul suo secondo vestito migliore, prima di accorgersi che sarebbe stato meglio ricamarlo. E pochissimo tempo dopo, con le dita martoriate dall'ago, dopo aver spezzato un'infinità di fili e perduta ogni pazienza, gettò via il tutto, disgustata, e dovette giustificare alla signora Lonsdale la scomparsa del vestito.
3
Lee Scoresby, attratto al Nord dalle ricchezze della caccia all'oro, e incapace di arricchirsi a sua volta, ottenne per caso un pallone aerostatico, vincendolo a carte. Fu l'amante di una strega della regione di Karelia, per poco: lei restò uccisa in battaglia. "D'ora in poi non potrò amare donne più giovani di trecento anni"; ma ebbe comunque molte amanti.
4
Asriel fra gli orsi: "Iofur Raknison, sarò estremamente franco con te"... e poi, sicuro di sé, una serie di menzogne arroganti. Aveva notato la bambola-daimon del re degli orsi? L'indizio che il re rifiutava la sua natura di orso, e quindi poteva essere ingannato? Oppure fu solo fortuna? Ma conosceva bene gli orsi. Era molto simile a sua figlia.
5
La signora Coulter selezionava gli amanti in base al loro potere e all'influenza che esercitavano; ma non disdegnava di sceglierli anche belli. Si affezionò mai a un amante? Mai, non una volta. Non riusciva neppure a tenersi stretti i servitori.
6
Lyra aveva una cotta per Dick Orchard, il ragazzo più grande, quello che sapeva sputare più lontano di tutti. Lyra girava per il Mercato coperto, fissava Dick senza nutrire speranze, e ricopriva il cuscino di baci inesperti, solo per vedere che sensazione dava.
7
Ogni anno, l'Economo del Jordan mandava a chiamare Lyra - o la faceva rintracciare e catturare - e le scattava un fotogramma. Lyra, indifferente, sopportava e faceva gli occhi truci all'obiettivo; era solo una delle tante cose che capitavano. Non le venne mai in mente di chiedere che fine facessero le foto. In realtà arrivavano tutte a Lord Asriel, ma lui non gliel'avrebbe mai fatto sapere.
8
Benny, il cuoco che si occupava dei dolci al Jordan, e che aveva un daimon maschio, sedeva nella cabina riscaldata con i suoi cugini, la famiglia Costa; li ascoltava raccontare che Lyra aveva fatto arrembaggio sulla loro barca: pretendevano che qualcuno insegnasse la disciplina a quella piccola peste. Benny non poté fare a meno di ridere della loro indignazione. In cambio, raccontò loro che Lyra aveva salvato uno storno dalle grinfie del gatto della cucina, ma l'uccellino era morto lo stesso, e allora Lyra l'aveva spennato e pulito alla bell'e meglio, e l'aveva messo di nascosto nei grandi forni, sperando di poterlo recuperare quando fosse stato cotto. Ma il cuoco l'aveva cacciata, e nella confusione lo storno era stato mandato in tavola con il resto del banchetto, e il Maestro l'aveva mangiato con gusto. La verità era saltata fuori quando era stato chiamato un medico per curare il pover'uomo. Lyra non si era pentita. "Non era destinato a lui" aveva detto. "Evidentemente ha lo stomaco delicato. Io l'avrei mangiato senza problemi." L'avevano bandita dalla cucina per un intero trimestre. "Direi che noi ce la siamo cavata con poco" commentò Tony Costa.
9
Di notte, sul suo pino-nuvola, Serafina Pekkala trovava un'isola d'aria ferma e si soffermava ad ascoltare il silenzio. Come l'aria stessa, mai perfettamente immobile, anche il silenzio era pieno di piccole correnti e turbolenze, aree di densità e sacche di attenuazione, tutte percorse da dardi e folate di sussurri, fatti anch'essi di silenzio. Era diverso dal silenzio di una stanza chiusa, come l'acqua fresca di sorgente è diversa dall'acqua di palude. In seguito Serafina comprese che stava ascoltando la Polvere.
LA LAMA SOTTILE
1
John Parry e l'anello di turchesi: come se l'era procurato? Si potrebbe raccontare la storia di quell'anello, e tutte le cose che gli sono successe da quando ha lasciato il dito della madre di Lee Scoresby; e si potrebbe raccontare una storia sullo stesso Lee: tutta la sua vita, dalla giovinezza fino al momento in cui sedette presso la piccola capanna sulle rive inondate dallo Yenisei, e vide aprirsi il pugno dello sciamano, a rivelare l'amato oggetto che tanto tempo prima aveva fatto ruotare e ruotare intorno al dito di sua madre. Le direzioni della storia divergono, si allontanano molto, e si incontrano ancora, e accade qualcosa quando si toccano. Quel qualcosa avrebbe condotto Lee alla morte, ma cosa ne è stato dell'anello? Deve essere ancora in giro, da qualche parte.
2
Un daimon non è un animale, naturalmente; un daimon è una persona. Un gatto vero, trovandosi faccia a faccia con un daimon in forma di gatto, non resterebbe perplesso per un solo istante. Vedrebbe un essere umano.
3
Tutto il tempo passato a Cittagazze, l'idea di quanto avrebbe potuto essere diverso quel luogo, se non fosse stato corrotto; quanto sarebbe stato facile non costruire il coltello, se ne avessero previsto le conseguenze. Un mondo di ricchezza brulicante, di mari bellissimi e clima temperato, di prosperità e pace - eppure volevano di più.
4
Will e sua madre, in visita a una coppia anziana in una grande casa, accolti freddamente. Il ragazzo era perplesso: troppo giovane per seguire la conversazione, i sussurri, le lacrime della madre. In seguito, avrebbe ricordato solo il disprezzo sul volto della vecchia, la sensazione che per quei due sua madre fosse solo fango, e la ferma risoluzione di non permettere mai più che sua madre fosse esposta a tanta brutalità. Aveva sei anni. Li avrebbe uccisi se avesse potuto. Molto, molto tempo dopo, capiì che erano i genitori di suo padre.
5
Lyra giaceva sulle rocce fredde, era sveglia ma fingeva di dormire, e intanto Will sussurrava a Pan. Quante volte avrebbe ricordato quel momento, nei giorni a venire!
6
La finestra in Alaska. Naturale che la gente di lì, o almeno quelli che sapevano della sua esistenza, la considerassero una porta verso il mondo degli spiriti; e naturale che le altre finestre sul nostro mondo fossero difficili da trovare, e spesso ignorate. Alla gente non piace ciò che è perturbante: preferisce stare alla larga dall'inquietante, piuttosto che guardarlo in faccia. Quella casa in cui nessuno vive a lungo, quell'angolo di un campo che il contadino non riesce mai ad arare, quel muro rotto che deve sempre essere riparato ma che nessuno ripara mai... C'è un posto del genere a Cader Idris, nel Galles settentrionale, e un altro in una stanza d'albergo a Glasgow.
7
Sir Charles Latrom applicava ogni mattina due gocce di olio floreale al centro di un grande fazzoletto di seta, che poi ripiegava e infilava nel taschino, in una meticolosa imitazione di grazia spontanea. Non avrebbe saputo dire il nome di quell'olio; l'aveva rubato in un bazar di Damasco, ma la Damasco di un altro mondo, dove i fiori erano coltivati per la carnale esuberanza del loro aroma. Sviluppandosi nel corso della giornata, la fragranza dell'olio marciva come una nespola; sir Charles inclinava la testa verso sinistra e inalava con soddisfazione, forse in modo troppo franco per i gusti dei suoi accompagnatori.
8
Cittagazze al chiaro di luna, deserta e silente e aperta: i colonnati avvolti in ombre morbide, i giardini del Casinò potati alla perfezione e ordinati, i sentieri di ghiaia... Ogni casa illuminata, ogni porta aperta alla notte tiepida. Era il primo luogo in cui Will si fosse mai sentito completamente al sicuro e completamente benvenuto e completamente a casa. Da solo, sì, all'inizio: ma ci viveva bene, come un pesce nell'acqua. Non avrebbe mai saputo di essere parso a Lyra, al primo sguardo, indicibilmente strano.
IL CANNOCCHIALE D'AMBRA
1
Mary pensava che i mulefa non avessero una storia, ma era perché la storia che le avevano insegnato a scuola parlava di politica, scontri tra stati e nazioni, ascesa e caduta degli imperi. Nel tempo trascorso con i mulefa, imparò che esisteva un tipo diverso di storia. Non avevano dimenticato niente che avessero mai saputo, e cose come la storia della grande tempesta di quindicimila anni prima, o la scoperta della pianta con le cui fibre si fanno le funi, o la fuga - durata una settimana - dell'unico sopravvissuto al terremoto della costa meridionale, che con la ruota rotta aveva dovuto attraversare le campagne per evitare le inondazioni: queste storie erano oggetto di recite lunghe e complesse, ricamate in contrappunto dal narratore e dagli ascoltatori, insieme. Mary non rimase con loro abbastanza a lungo per scoprire se avessero una qualche nozione di narrativa, né se - in realtà - quei racconti fossero ricordati oppure inventati.
2
Il dolce alla menta Kendal, e la delicata, pignola curiosità di Balthamos mentre ne staccava un piccolo morso. Per il resto della vita, il sapore della menta zuccherata avrebbe riportato quell'immagine alla mente di Will; lo trascinava di nuovo lì, accanto al piccolo fuoco fumoso con il ruscello che scrosciava nel buio.
3
Nel mondo di Lyra, daimon; nel mondo dei mulefa, le ruote imbevute d'olio: due modi per rendere visibili le opere della Polvere. Nel nostro mondo, cosa?
4
Ancora Will, più tardi: la sensazione che la sua mano e la sua mente avevano imparato insieme, quando la punta del coltello cercava tra le minuscole particelle d'aria: la sensazione di avvertire senza toccare, di conoscere senza rovinare, di percepire senza calcolare. Non la perse mai. Quando studiava medicina, doveva fingere ogni tanto di sbagliare diagnosi: la sua abilità rischiava di apparire sovrannaturale. Quando si fu laureato, poté finalmente andare dritto alla risposta giusta. E poi ebbe inizio uno sforzo lungo tutta la vita: imparare a spiegarla.
5
Mary, assorta e felice mentre giocava con la lacca per fare il suo cannocchiale; il gioco, una cosa che non aveva mai saputo spiegare al suo collega Oliver Payne: lui aveva bisogno di sapere dove andava prima di andarci. Tornata a Oxford, regalò tre dei suoi preziosi semi dell'albero delle ruote a uno scienziato del Giardino botanico, un brav'uomo che comprendeva l'importanza del gioco. I germogli crescono forti, ma Mary si rifiuta di dirgli da dove vengono.
6
Sulla spiaggia, l'aletiometro d'un tratto inerte nelle mani di Lyra, come se l'avesse abbandonata.
7
Un'infinità di verdi argentati e oro-sabbia-bruno, i sussurri dell'erba nel vento tiepido. Sicurezza, la luce del sole.
8
La signora Coulter, nella caverna, osserva Will, fa congetture; Will osserva lei, fa congetture. Le loro parole come pezzi degli scacchi, piazzati con grande cura, ognuno porta con sé una nube invisibile di implicazione e possibilità e minaccia. Dopo, a entrambi parve di aver avuto salva la vita per un soffio.
9
Lyra, diciotto anni, seduta intenta e assorta nella Biblioteca Duke Humfrey, con l'aletiometro e una pila di libri rilegati in pelle. Si sistemò i capelli dietro le orecchie, una matita in bocca, il dito scorreva lungo una lista di simboli, Pantalaimon teneva aperte per lei le pagine vecchie e spesse... "Guarda, Pan, c'è uno schema ricorrente qui, vedi? Ecco perché sono in quella sequenza!". E sembrò che il sole fosse uscito. Fu la seconda cosa che disse a Will il giorno dopo, all'Orto botanico.
Vi mostro un pseudo-aletiometro che ho costruito qualche anno fa, molto schifoso, incompleto e obrobrioso, usando dischi di cartone, nastri regalo dorati, carta e il coperchio di un tubo delle patatine Pringles. Imbarazzante.
Invece ho trovato una cosa spettacolare! Un (quasi) vero aletiometro!
Volete sapere se diventerete il nuovo attore di fama mondiale e passeggerete tra le star sull'Hollywood Red Carpet? O se le vostre canzoni sbarcheranno nelle Top 10 di tutto il mondo, o roba simile?
Andate su questo sito, cliccate sull'aletiometro che vi serve (per Windows, Mac o Linux) e scaricatelo! Quello che vi attende è questo:
Un simulatore di aletiometro!
Girate con il mouse le tre rotelle, e posizionate le lancette sul simbolo che vi serve per porre la domanda (troverete i 3 principali significati di ogni simbolo passandoci sopra con il mouse), quando avete posizionato tutte e tre le lancette, cliccate il centro dell'aletiometro e le lancette cominceranno a girare dandovi le risposte, che compariranno a destra.
Sta a voi interpretarle!
Vi lascio con le vostre domande Polverose, allora!
Alla prossima!
Bibliografia:
- Wikipedia: Queste oscure materie, La Oxford di Lyra, C'era una volta al Nord
- Queste Oscure Materie.it: Introduzione a Queste oscure matrie, La Oxford di Lyra, C'era una volta al Nord, Il Libro della Polvere, film de La Lama sottile, Lantern Slides, Download