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Alexander Solzenicyn, il cancro, e la validità delle terapie oncologiche

Creato il 01 dicembre 2011 da Tnepd
Alexander Solzenicyn, il cancro, e la validità delle terapie oncologiche

Chi pensa che la radioterapia o la chemioterapia siano delle valide terapie mediche per combattere il tumore dovrebbero leggere a mio avviso l’ottimo romanzo “Padiglione Cancro” scritto da Alexander Solzenicyn, una persona coraggiosa (*) che visse in prima persona la difficile esperienza di essere malato di tumore ed essere ricoverato per questo in un reparto apposito.

Il libro, senza pretendere di condannare o assolvere certe pratiche mediche descrive in maniera realista qual era la situazione dei malati di cancro in un periodo storico in cui dopo i primi entusiasmi per la radioterapia si iniziavano a raccogliere i dati sempre più allarmanti della cosiddetta “malattia da radiazioni”, gli effetti colletarali del bombardamento dei tumori con radiazioni di per sé cancerogene.Il libro descrive anche come i dottori cercano di tenere nascosta al paziente la realtà consolidata di questi effetti collaterali della terapia che fin troppo spesso eradica un tumore per farne crescere un altro a distanza di tempo, o che distrugge il tumore assieme al corpo che lo ospita.Ecco un breve estratto del libro che lascia seri interrogativi sull’efficacia delle radioterapia:
Rabinovic era un malato ambulatoriale che aveva già subito già più di duecento applicazioni: le sopportava male ed ogni serie di dieci lo avvicinava, come egli stesso diceva di sentire, non alla guarigione ma alla morte. Lì dove viveva, in città, nella casa, non lo capiva nessuno (…) Persino i suoi familiari si erano stancati di lui. E soltanto qui sul terrazzino d’ingresso dell’ambulatorio oncologico, i malati stavano ore intere ad ascoltarlo e simpatizzavano con lui. Loro potevano capire che cosa si prova quando la mobile fontanella della gola si è irrigidita e le cicatrici dei raggi si infittiscono in tutti i punti irradiati.
Alexander Solzenicyn, il cancro, e la validità delle terapie oncologiche

Molto interessante è anche quanto viene “confessato” nel libro dal protagonista, che riesce a trarre (almeno momentaneamente) giovamento dalla radioterapia, cura che fa regredire quel tumore che gli rendeva ormai la vita insopportabile: uno dei pochi malati che sembra rifiorire dopo poche sedute di radioterapia visualizzava nella sua mente le radiazioni che distruggevano le cellule tumorali ed al contempo visualizzava i tappetini schermanti che venivano posti sul suo corpo (per protegger ele zone da non irradiare) come delle potenti difese che salvaguardavano le cellule sane. Insomma un tipico esempio di visualizzazione positiva, una tecnica utilizzata da alcuni medici specie dopo le scoperte recenti nel campo della Psico-Neuro-Immunologia. Il potere della mente sul corpo è un fatto reale e documentato

Ma se leggiamo fino in fondo il libro scopriamo che quel malato (che è poi il protagonista del libro) oltre ad affidarsi alla radioterapia (che alla fine lo lascia esangue e stremato) ha utilizzato anche degli estratti di erbe di nascosto dai dottori. I medici, oltre a vietargli l’uso di queste sostanze lo sottopongono ad una “terapia ormonale inversa” (somministrazione di ormoni dell’altro sesso) la cui efficacia anti-tumorale non è mai stata suffragata da alcuna seria sperimentazione, e che ha come effetto collaterale quello di rendere impotenti e/o inibire il desiderio sessuale; quasi una castrazione chimica insomma, una sterilizzazione forzata.

Da notare che Solzenicyn viene ricordato come un malato “guarito miracolosamente dal cancro”e che egli ha visssuto l’esperienza dei campi di concentramento e del confino; sarà una coincidenza il fatto che protagonista del suo libro Padiglione cancro è un ex detenuto politico finito al confino? Forse anche Solzenicyn stesso deve la sua guarigione all’utilizzo di qualche trattamento fito-terapeutico naturale?

Personalmente ho visto fin troppe persone intorno a me morire in seguito al cieco affidamento alla chemioterapia, alla radioterapia ed alla chirurgia oncologica, tutti trattamenti che non affrontano la radice del male ma che cercano di rimuovere i sintomi al costo di un notevole indebolimento del malato (per cui anche quando il cancro primario viene sconfitto, spesso il malato sopravvive di poco alla sua guarigione) così come conosco molte persone guarite da  malattie considerate incurabili grazie al ricorso alla medicina naturale (riequilibrio metabolico-nutrizionale, cure naturali basate sugli estratti di piante, riequilibrio dell’energia dei meridiani, uso consapevole del respiro ed esercizi di respirazione).

A riguardo della nocività della Chemio-Terapia e della Radio-Terapia consiglio il documentato studio del dottor Nacci. Se pensate di sottoporvi a queste terapie almeno provate a sentire due campane, sottoponete questo scritto alla lettura del vostro medico curante, ed informatevi sulle cure naturali per il cancro.


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