Magazine Cinema
Livid (2011)
Bustillo (1975) si inserisce nel filone del nuovo horror francese col suo lungometraggio d'esordio, "A l'intérieur", co-diretto con Julien Maury.
-A l'interieur
di Alexandre Bustillo, Julien Maury - Francia 2007 - horror - 80min.
Una giovane fotografa incinta di nome Sarah (Alysson Paradis) ha un incidente d'auto in cui perde il compagno Matthew. Lei si salva miracolosamente, ed il bimbo che ha in grembo pure. Quattro mesi dopo, alla vigilia di Natale, Sarah è ormai ad un passo dal momento tanto atteso. Grazie alle attenzioni della madre e del suo datore di lavoro (fra loro sembra essere nato un sentimento), la ragazza si sta riprendendo dal terribile trauma. Fattasi portare a casa (numero civico 666!), si chiude all'interno per passare la notte da sola, a riflettere e meditare sulla sua vita ed il suo futuro. Nel bel mezzo della notte però una donna cerca di entrare ripetutamente in casa di Sarah, e le sue intenzioni sono tutto fuorchè amichevoli.
Sangue e frattaglie a go-go per un film che cerca maldestramente di coniugare estetica (orrorifica) ed etica (il contesto è quello dei disordini civili nei sobborghi metropolitani francesi), ma non trova la ricetta giusta e finisce anche per precipitare nel ridicolo involontario (la morte della madre). Se la casa, così scura e cupa da sembrare essa stessa una cavità uterina nella quale la protagonista tenta di trovare rifugio alla violenza del mondo esterno (speranza vana) è un'ambientazione efficacemente claustrofobica, e se le scene gore non mancheranno di soddisfare i più assetati di ultra-splatter, il film manca della più minima tensione, e finisce per annoiare con la sua lunga sequela di macabri ammazzamenti. Per non parlare dei buchi nella sceneggiatura (come diavolo fa la perfida aguzzina ad entrare nell'appartamento? Come fa ad eliminare il forzuto poliziotto?), risolti con dei salti dell'inquadratura che non ci svelano gli arcani (come potrebbero, data la loro assurdità?), rendendo irrealistica una pellicola che invece vorrebbe essere il contrario.
Il film è ben recitato e l'immagine finale rimane sicuramente in testa, ma non sono motivi sufficienti per raccomandarne la visione.
Non distribuito in Italia, pertanto reperibile solo con sottotitoli.
Voto: 2/5
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