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Alexis Tsipras, il greco che fa tremare l’Europa

Creato il 29 gennaio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

La Speranza ha vinto“, twittava l’account ufficiale di Syriza subito dopo i primi exit-polls delle elezioni greche, e la speranza all’ombra del Partenone ha il volto e le movenze di un solo uomo: Alexis Tsipras. Il giovane leader, 41 anni a luglio, ha giurato ieri nelle mani del presidente della Repubblica Karolos Papulias e si è subito attivato per formare la nuova squadra di governo. A soli due seggi dalla possibilità di un governo monocolore, Syriza ha dovuto comunque trovare un alleato per avere la maggioranza assoluta in Parlamento. Dopo i rifiuti dei comunisti del KKE e di To Potami, la scelta è ricaduta sui Greci indipendenti di Panos Kammenos, formazione di destra. Il nuovo premier ha fretta di mettersi al lavoro: oggi (mercoledì 28 gennaio, ndr) si terrà il primo consiglio dei ministri, mentre venerdì l’esecutivo Tsipras debutterà a Bruxelles.

Ma chi è davvero il leader greco che sta facendo tremare le istituzioni europee?

Laureato in Ingegneria civile, Tsipras è molto legato alla sua città, Atene, cui ha dedicato diversi studi nell’ambito della pianificazione territoriale. Il suo ingresso in politica risale agli anni del liceo, con l’iscrizione al movimento dei Giovani comunisti ellenici e la partecipazione alle rivolte studentesche di inizio anni Novanta. Allontanatosi dal KKE, Tsipras passa a un’altra formazione della sinistra radicale, Synapismos, di cui condivide le posizioni contro la globalizzazione neoliberista. Con altri giovani greci, nel 2001, il futuro premier tentò di raggiungere il G8 di Genova per protestare, ma fu respinto dalla polizia ad Ancona ed espulso dall’Italia. Nel 2009 la svolta: già parlamentare della Boulè, Tsipras fonda un gruppo parlamentare, Syriza, che aggrega esponenti ed elettori della frammentata galassia comunista greca, a partire dagli stessi comunisti. La crescita è esponenziale. Dal 5% della prima consultazione il partito passa nel 2012 ad essere la seconda formazione del Paese, dietro ai conservatori di Antonis Samaras. Le elezioni europee del 2014 rappresentano per il leader ateniese un trampolino di lancio sulla scena europea. Candidato dalle sinistre alla Presidenza della Commissione, Tsipras sfiora il 7% dei consensi ma soprattutto ha la possibilità di illustrare in tutto il Vecchio Continente i suoi storici cavalli di battaglia, come l’opposizione all’austerity e alla Troika (Fmi, Bce e Commissione Europea). Queste posizioni, in una Grecia messa in ginocchio da anni di sacrifici imposti dall’alto, hanno spinto gli elettori a consegnarli le chiavi del Paese.

Ma la vittoria di Tsipras rappresenta anche una svolta nel panorama  della politica greca. Syriza è riuscita infatti a spezzare l’alternanza di governo tra i socialisti del Pasok e i conservatori di Nea Dimokratia. A fronte al moltiplicarsi degli scandali, della corruzione e dei nepotismi l’ingegnere ateniese è sembrato ai greci l’uomo del cambiamento, capace di riunire i relitti della sinistra radicale e dare a quest’ultima nuova linfa con parole d’ordine come democrazia, giustizia sociale e speranza. Un nuovo corso segnato da  tanti piccoli gesti: dal rifiuto di indossare la cravatta in Parlamento al giuramento presidenziale solo civile e non religioso (com’è consuetudine nella Grecia a maggioranza ortodossa). Un look giovane, progetti chiari e soprattutto un carisma capace di coinvolgere migliaia di persone, dai suoi parlamentari ai semplici cittadini: queste le caratteristiche di Tsipras, che nella vita privata è da vent’anni compagno innamorato e fedele della sua Betty. Secondo molti, infatti, una parte non irrilevante del suo successo è dovuta alla sua musa, Peristera Batziana “Betty”, di carattere schivo e semplice ma impegnata a favore delle donne e della giustizia sociale. La coppia, non sposata, ha due figli, Febo Paolo e Orfeo Ernesto, chiamato così in onore di Che Guevara. Il tributo è significativo: il guerrigliero è sempre stato uno dei modelli politici di Tsipras e a molti osservatori la dimensione sovranazionale delle sue proposte politiche – la battaglia contro l’austerity è facilmente recepibile in tutta l’Unione – ricorda grandi leader latini come Lula, Chavez o appunto il Che.

Mentre la Grecia festeggiava, dalla Germania la Bundesbank si affrettava a dchiarare che “è nell’interesse dei greci fare le riforme e risolvere i problemi strutturali“, mentre Bruxelles si prepara a dialogare col nuovo esecutivo, “posto che l’azzeramento del debito è fuori discussione“.  A livello politico, infine, la vittoria del giovane leader greco sembra rianimare la sinistra radicale europea. Molti, dalla Linke tedesca ai vendoliani, tentano di aggrapparsi al ciclone Tsipras nella speranza di una reviviscenza politica, mentre in Spagna Podemos, affine a Syriza, vola nei sondaggi.

Tags:alexis tsipras,Bce,bundesbank,elezioni,Grecia,kke,nea dimokratia,pasok,syriza,The Europe Justice

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