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Alfano compreso

Creato il 05 dicembre 2013 da Bernardrieux @pierrebarilli1
ALFANO COMPRESONulla di strano, di questi tempi cambia quasi tutto quello che conta. Anche la politica volente o nolente sta cambiando, a destra come a sinistra. C’è di più, come scrive in un suo recente saggio Carlo Galli (editori Laterza, “Perchè ancora destra e sinistra”), "siamo di fronte ad una lenta agonia delle stesse categorie “destra” e “sinistra”, in bilico fra natura e artificio, che si risolverà solo quando la politica si organizzerà interno ad altri assi categoriali, allora destra e sinistra non significheranno più nulla".
Nel frattempo, in un mondo che cambia, in Italia la destra liberale, nonostante la caccia all'uomo aperta da alcuni magistrati, è meglio appaesata, vive il suo tempo, il suo pensiero sbrigativo intercetta il senso comune, lo manipola e, senza trascenderlo, lo forma ed avvalora: è questo il motivo per cui è in grado, di fatto, di realizzare gramscianamente un egemonia politica, sociale e culturale,
Al contrario, la sinistra è spaesata perché ogni sua affermazione è controfattuale, alludendo al mondo non com’è ma come dovrebbe essere.
Chi fa politica dovrebbe prenderne nota, a destra come a sinistra.
Prenderne nota, vuol dire governare il presente, maggioranza e opposizione nella loro specificità, nell’interesse del Paese pensando al futuro; ad esempio riformando la Carta Costituzionale a partire dall'art.1, e introducendo l'elezione diretta del Presidente della Repubblica accompagnato da un ri-equilibrio tra poteri dello Stato e una riforma della giustizia a tutela della stessa credibilità dei magistrati, non dimenticando che la sovranità appartiene al popolo e riconoscendo alla politica quello che è ruolo e responsabilità della politica, non dimenticando mai, nel delineare le scelte strategiche di assetto e sviluppo del Paese, la tutela dei diritti dei cittadini che, d'altro canto, devono rispettarne i doveri.
Queste le ragioni, questo oggi il vero banco di prova della politica.
E siamo all’attualità, ad oggi. Nel Paese la mancanza di una vera maggioranza è il risultato di una politica che, da anni, episodicamente, a ribaltoni, si nutre di finanziamento pubblico, vecchie ideologie e nuove illusioni, con il rischio di ritrovarci tutti politicamente in una specie di “Deserto dei Tartari” dove si è sempre in attesa di vedere la luce in fondo al tunnel e magari non c'è nemmeno il tunnel...
Sgombrando il campo dagli equivoci, diciamolo: la politica è anche immaginazione teorica e capacità dialettica ma non ancora è riuscita, nella corretta percezione del concreto, a ridefinire il rapporto tra Stato e Cittadino, nel senso di “meno Stato, più Cittadino” o, per dirla in altro modo, sapendo che la moderna democrazia nasce dall’esigenza di limitare il potere di imporre tasse: “Meno tasse Meno burocrazia Più libertà”.
Diciamolo, a parte il futuro dell'Europa che non potrà sfuggire a se stessa, la fine del comunismo non ci ha liberati da una retorica che pretendeva di definire una volta per tutte ciò che in politica è buono o cattivo, vero o falso, giusto o ingiusto. Oggi la posta in gioco è la riconquista dell'Italia da parte dei suoi cittadini  attraverso la riconquista di tre dignità: dignità politica, dignità economica,   dignità sociale. Tutto il resto, Alfano compreso,  è grasso che cola.(cp)
(cp)http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane

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