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Alfano, nuovo leader del PDL su investitura di Berlusconi. Speriamo sia un buon inizio!

Creato il 02 luglio 2011 da Iljester

Alfano, nuovo leader del PDL su investitura di Berlusconi. Speriamo sia un buon inizio!

Angelino Alfano è stato eletto per acclamazione alla carica di segretario del PDL. Beh, sicuramente non è il miglior modo per iniziare il percorso di rinnovamento e democratizzazione del grande partito di centrodestra, però è un inizio, e Alfano è certamente il migliore sulla piazza per succedere al Premier nella guida del partito. Un po’ perché è un politico competente, e un po’ perché è giovane e dinamico. Questo fa sì che anche i giovani piddiellini rinnovino la propria fiducia in un movimento che negli ultimi tempi ha subìto diverse batoste elettorali e che pare avviarsi sulla strada della lenta e inesorabile disgregazione. 
Cuore del discorso del (quasi ormai ex) ministro della giustizia è stato soprattutto la questione morale. Il nuovo segretario del PDL ha dichiarato chiaro e tondo che il Popolo delle Libertà dovrà essere un partito di onesti. In verità, è un’affermazione superflua, visto che nei partiti la maggior parte delle persone è onesta e supporta il proprio movimento in buona fede. Che poi in questi partiti vi siano delle pecore nere, è un discorso diverso che permette una lettura differente delle parole di Alfano, nel senso cioè di rinnovamento che dovrà, per il futuro, evitare che il PDL diventi un ricettacolo di persone dedite al malaffare.
Un impegno piuttosto arduo ed epico. Sappiamo infatti che se girano i soldi e se vi sono decisioni sui grossi e grassi interessi, difficilmente i malaffaristi resteranno a guardare. Però è apprezzabile lo sforzo e l’impegno di Alfano, il quale è ben consapevole che l’Italia ha bisogno del centrodestra, come un uomo ha bisogno dell’ossigeno. Diversamente, il nostro paese resterebbe in balìa dell’atmosfera oppressiva e opprimente del centrosinistra, con tutti i suoi guai, le sue arretratezze culturali, la sua miopia politica, e la sua incapacità genetica di avere una visione d’insieme della realtà sociale.
Ma il compito di Alfano è arduo anche in vista della riorganizzazione strutturale del partito. È chiaro infatti che il movimento berlusconiano è nato come movimento ricamato sulla leadership carismatica di Silvio Berlusconi, e non come struttura organizzata e radicata nel territorio, con i suoi organismi locali, i suoi referenti e la sua filosofia politica. Epperò, sul punto, egli dovrà pur cambiare le regole del gioco, se vuole che il popolo (di centrodestra) si senta maggiormente partecipe dell’attuazione del programma politico del partito. Pertanto è assolutamente necessario che il nuovo corso offra a quel popolo gli strumenti propri della democrazia, attraverso i meccanismi tipici dei grandi partiti americani, tra i quali spiccano le primarie (serie e non certo le buffonate in stile PD); soprattutto offra (a quel popolo) un’identità culturale e politica definita, che vada oltre il berlusconismo.
Ma sono quasi sicuro che Alfano saprà ridare fiato e voce al PDL. Tutto però dipenderà anche dalla collaborazione degli altri esponenti del partito, e in particolar modo della parte ereditata da Alleanza Nazionale, che obiettivamente, ha maggiore esperienza nella strutturazione e organizzazione tradizionale dei movimenti politici. Ma è altrettanto importante che il neo segretario coltivi con particolare cura il settore giovanile del PDL, anche attraverso la sua formazione e responsabilizzazione, poiché sono i giovani i quadri futuri che dovranno prendere le redini del PDL e dell’amministrazione del nostro paese.
Per quanto riguarda infine la posizione di Berlusconi, beh, è chiaro che il Premier deve ancora avere un ruolo importante nel PDL; un ruolo unificante e – perché no? – anche di ispirazione. Però è tempo che si pongano le basi per andare oltre. Il rischio, altrimenti, è rimanere impantanati in una leadership priva di un realistico futuro politico e ormai sofferente sul piano delle idee e delle energie.

 

di Martino © 2011 Il Jester 


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